Cento anni fa l'impero russo lasciò il posto alla Russia sovietica, lo stato concepito in itinere da uomini che si definivano "bolscevichi". Epicentro degli eventi fu la città di San Pietroburgo, rinominata nel 1917 “Pietrogrado”, e il suo protagonista Vladimir Lenin, diventato per la popolazione dell'Unione Sovietica una leggenda, come il cubano Che Guevara.
Cosa si può fare nei luoghi cruciali della rivoluzione russa? Ecco sei idee.
1. Ammirare la camera da letto di Lenin
La stanza di Lenin. Fonte: Marina Mironova
Nella casa-museo №13, dove negli anni 1894-1895 il 24enne Lenin aveva una stanza in affitto, l’arredamento è spartano: come mobilio solo un piccolo letto, un catino con una brocca per lavarsi e il tavolino sul quale il futuro leader beveva tè con pane nero e scriveva messaggi propagandistici per gli operai di San Pietroburgo, sognando una Russia diversa. In questa piccola camera da letto ha inizio la storia di una rivoluzione mondiale e di un’enorme esperimento sociologico del XX secolo, quello dell'Unione Sovietica.
2. Prendere d’assalto la stazione
La stazione Finljandskij. Fonte: Lori/Legion-Media
Per passare dagli “esercizi” scritti in camera da letto alla preparazione di una rivolta armata nel 1917, Lenin ha impiegato 20 anni, a noi basteranno 10 minuti e 4 fermate di metropolitana.
Ci troviamo in Piazza Lenin, nei pressi della stazione Finljandskij. Per arrivare qui, fate una sosta alla fermata della metro “Ploshchad’ Vosstanija” e guardate il bassorilievo in bronzo dedicato agli eventi dell'anno della Rivoluzione.
All'uscita, nell'atrio della metropolitana, sarete accolti non più da un sognatore chiuso nella sua camera, ma dal leader del proletariato mondiale sullo sfondo di un disco solare e bandiere scarlatte: così l'artista ha rappresentato il ritorno illegale di Lenin all'inizio dell'ottobre 1917 dalla Finlandia, dove si nascondeva per sottrarsi all’arresto. La locomotiva a vapore "Lenin" è ancora sul binario ed è diventata un monumento: la motrice, costruita nel 1900 da una società americana, è finita nella riserva aurea della mitologia sovietica.
Il monumento al Lenin oratore presso la stazione è diventato un canone per migliaia di statue simili in tutta l'Unione Sovietica. È facile immaginare come, uscendo in tutta fretta dalla locomotiva, comincia a dare istruzioni urgenti per la presa di San Pietroburgo: "Subito e ad ogni costo prendere controllo dei telefoni, dei telegrafi, delle stazioni ferroviarie e dei ponti! Il successo della rivoluzione russa e mondiale dipende da due o tre giorni di lotta!"
3. Infiltrarsi nel quartier generale della rivoluzione
L'istituto Smolny. Fonte: Marina Mironova
Immaginate di essere il principale rivoluzionario del Paese e di avere sul tavolo le carte della storia che per la prima volta risulteranno vincenti. Bisogna agire immediatamente, mentre i sostenitori parlano di sicurezza e costringono a sedersi in casa a cospirare.
Il Governo provvisorio, l'organo ufficiale per la gestione dell'impero prima della Rivoluzione d’Ottobre, ha annunciato la vostra cattura. Inoltre, il vostro piano "segreto" di rivolta popolare è stato di recente pubblicato su un famoso quotidiano locale, dove gli avversari politici hanno fatto trapelare le informazioni.
In questa situazione, la sera del 24 ottobre 1917, nonostante la minaccia di arresto, Lenin va a piedi dalla stazione Finljandskij all’Istituto Smolnyj. L'edificio dell'ex Istituto per l'educazione delle nobili fanciulle viene preso nel 1917 dagli uomini sostenitori della rivoluzione, che istituiscono qui un organismo di gestione urbana alternativa, il Soviet dei lavoratori e dei soldati. Questo diventa de facto il quartier generale della rivoluzione. Qui essa prende forma sulla carta, sotto forma di decreti e provvedimenti. Da qui partono gli ordini alle unità militari, passate ormai dalla parte dei bolscevichi. Qui arriva Lenin per dare il segnale di inizio della rivolta.
Passeggiate verso lo Smolnyj in tarda serata attraverso il Ponte Litejnyj e la deserta via Shpalernaja. Accendete mentalmente dei falò e immaginate intorno ad essi marinai armati e soldati. Così si presentava la sede dei rivoluzionari alla vigilia degli avvenimenti decisivi. Vedere le sale dello Smolnyj è possibile solo con una visita guidata, che è meglio prenotare un mese prima della visita.
4. Dare il segnale di inizio della rivolta
Per il 25 ottobre le istruzioni di Lenin sulla rivoluzione sono pronte. Il Comitato bolscevico detiene il controllo dei mezzi di comunicazione: telefono, telegrafo e posta, le tipografie e le redazioni dei giornali; e controlla i trasporti: stazioni ferroviarie e ponti. Sulla scacchiera rimane l'ultimo pezzo: il Governo provvisorio sotto la debole protezione dei cadetti attende il suo destino nel Palazzo d'Inverno, l'edificio principale della Russia imperiale.
L’inizio della rivolta è simile a un blockbuster ben girato. Avvicinano fino al ponte Blagoveshchenskij l’incrociatore Aurora, il cui aspetto è già spaventoso. L’Aurora dà il segnale sparando un colpo a salve. Allo stesso tempo dalla Fortezza di Pietro e Paolo iniziano a bombardare le sale di rappresentanza del Palazzo d'Inverno.
Per ascoltare l'eco della rivoluzione oggi, organizzate una visita all’incrociatore Aurora sul mezzogiorno. Dal 1865 l'orologio della città a San Pietroburgo conta il tempo sparando dall’obice della Fortezza di Pietro e Paolo.
5. La presa del Palazzo d'Inverno
L'immagine canonica della presa del Palazzo d'Inverno è quella data dal regista Sergej Ejzenshtejn nel film "Ottobre" del 1927: una frotta di marinai corre attraverso una deserta Piazza del Palazzo verso la residenza reale. Le loro sagome nere si arrampicano sulla sottile inferriata dell'ingresso principale e con un’ondata rivoluzionaria invadono il palazzo ricoprendo la scalinata Jordanksaja.
A ricordare l'assalto oggi è un dettaglio per il quale vale la pena cercare tra i corridoi infiniti del palazzo una modesta saletta da pranzo, dove nella notte tra il 25 e il 26 ottobre si sono riuniti i restanti membri del Governo provvisorio. Qui furono circondati e arrestati dalle guardie rosse, che annunciarono il cambio di potere nel paese.
Conosciamo persino l’attimo di questo evento: l’orologio da camino in bronzo a forma di rinoceronte si fermò e già da molti anni indica 2 ore e 10 minuti: il momento in cui l'impero russo è finito ed è cominciata un'altra storia.
6. Acquistare un po’ della rivoluzione
I resti dell’epoca sovietica sono in vendita a un mercatino delle pulci su Prospekt Udel’nyj [4], non lontano dall'ultima casa in cui cospirava Vladimir Lenin. Se si ha fortuna, al mercato si possono trovare interessanti manufatti, come il gioco da tavola "Una volta a Pietrogrado", dove i personaggi ripetono il percorso di Lenin verso lo Smolny sotto forma di missione. Oppure un simbolo della rivoluzione, la stella a cinque punte, ma come punta decorativa per un albero di Natale. Contrattate! I venditori di leggende sono soliti sovrapprezzare i propri oggetti.
Museo "Raznochinnyj Peterburg" (La Pietroburgo di tutti i ranghi). Bolshoj Kazachij pereulok 7
Metro "Ploshchad’ Lenina"
Museo "Smolnyj", Smolnyj Proezd 1, lit. B
Udelnyj prospekt 32
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