Lo spettro di Chernobyl, trent’anni dopo

Gleb Fyodorov
Viaggio a Novozybkov, nella Russia occidentale al confine con l’Ucraina, tra le zone più contaminate dopo la catastrofe

Alcune donne del posto, che negli anni hanno deciso di restare. Fonte: Gleb Fedorov

Splendeva il sole su Novozybkov, in quei giorni di fine aprile. Correva l’anno 1986. E la gente del posto si preparava a celebrare le festività di maggio. Nessuno avrebbe mai immaginato che da lì a poco si sarebbe scatenato l’inferno.

Con le sue strade dissestate e i vecchi autobus sovietici, Novozybkov, situata nella regione di Bryansk (nella Russia occidentale, a 580 km da Mosca e 260 da Chernobyl, al confine tra Russia, Ucraina e Bielorussia, ndr), era una cittadina come tante altre in questa zona. Ancora oggi a un primo sguardo non si nota niente di anomalo. Ma negli ultimi trent’anni Novozybkov ha fatto parte dell’area di reinsediamento: un’area da cui, a causa della ricaduta radioattiva, la popolazione (in tutto 40mila abitanti) è stata costretta a evacuare.

Si dice che la cittu00e0 di Novozybkov sia stata fondata nel XVII secolo da una comunitu00e0 di Vecchi Credenti, un ramo della Chiesa Ortodossa russa perseguitato dal regime zarista e che, per questo motivo, si u00e8 visto costretto a fuggire ai confini dellu2019Impero russoGleb FedorovSi dice che la cittu00e0 di Novozybkov sia stata fondata nel XVII secolo da una comunitu00e0 di Vecchi Credenti, un ramo della Chiesa Ortodossa russa perseguitato dal regime zarista e che, per questo motivo, si u00e8 visto costretto a fuggire ai confini dellu2019Impero russo
Prima della Rivoluzione bolscevica, Novozybkov era un importante snodo per i trasporti. Qui si contavano oltre dieci fabbriche, molte delle quali producevano fiammiferi Gleb FedorovPrima della Rivoluzione bolscevica, Novozybkov era un importante snodo per i trasporti. Qui si contavano oltre dieci fabbriche, molte delle quali producevano fiammiferi
La cittu00e0 era abbastanza grande per avere un proprio istituto pedagogico. u00c8 interessante notare che lu2019edificio dellu2019Universitu00e0 pedagogica u00e8 sopravvissuto alla Rivoluzione ed esiste ancora oggiGleb FedorovLa cittu00e0 era abbastanza grande per avere un proprio istituto pedagogico. u00c8 interessante notare che lu2019edificio dellu2019Universitu00e0 pedagogica u00e8 sopravvissuto alla Rivoluzione ed esiste ancora oggi
Vicino allu2019edificio si trova una statua di Mikhail Lomonosov, uno dei primi scienziati russi, unu2019icona per lu2019istruzione del Paese. La statua u00e8 stata costruita durante il periodo sovietico e oggi u00e8 in fase di restauroGleb FedorovVicino allu2019edificio si trova una statua di Mikhail Lomonosov, uno dei primi scienziati russi, unu2019icona per lu2019istruzione del Paese. La statua u00e8 stata costruita durante il periodo sovietico e oggi u00e8 in fase di restauro
 
1/4
 

In quei giorni di primavera Sergej Sizov, che allora insegnava al collegio militare della zona, stava approfondendo con i propri allievi un tema nuovo: il dosimetro per misurare le radiazioni. Il 28 aprile sulla rete televisiva centrale venne trasmessa accidentalmente la notizia che alla Centrale nucleare di Chernobyl si era verificata una perdita. Sergej, controllando il livello di radioattività, riscontrò un forte innalzamento. “Alle otto del mattino del 29 aprile - ricorda Sergej -, in un’ala dell’edificio che ospitava il collegio erano stati rilevati 11 microsievert (unità di misura del dosaggio di radiazioni, ndr) e in un’altra, 65 (in Russia è ritenuta nei limiti della norma una radiazione cosmica di fondo fino a 0,15 microsievert, ndr)”.

Sergej decise allora di mettere in allerta la città. Ma si preferì aspettare disposizioni da Mosca. L’attesa durò una settimana. Durante quei sette giorni Sergej somministrò ai propri studenti dello iodio, salvandoli così dal rischio di contrarre il cancro.

Il quarantenne Viktor Strelyukov è originario del villaggio dei Vecchi Credenti di Svyatsk, che dista 30 chilometri da Novozybkov. Trent’anni fa ospitava centinaia di case e due chiese. Oggi ricorda lo scenario di un film apocalittico. In questa zona restano solo pochi alberi e gli scheletri di alcune case. Nel punto dove sorgeva una chiesa distrutta dal fuoco, Viktor ha costruito un campanile. “Gli abitanti di Svyatsk si sono dispersi per il territorio dell’ex Unione Sovietica. Io ho deciso di rimanere, soprattutto per i miei genitori”, racconta.

Il villaggio di Svyatsk non esiste piu00f9. Dopo che la gente se ne u00e8 andata, 30 anni fa, la natura ha avuto il sopravvento. Non si puu00f2 fare altro che immaginare dove si trovavano una volta le case e come viveva la gente prima del disastroGleb FedorovIl villaggio di Svyatsk non esiste piu00f9. Dopo che la gente se ne u00e8 andata, 30 anni fa, la natura ha avuto il sopravvento. Non si puu00f2 fare altro che immaginare dove si trovavano una volta le case e come viveva la gente prima del disastro
Viktor Strelkov, 40 anni, torna spesso a Svyatsk da Novozybkov, dove oggi vive insieme alla sua famiglia. Sostiene di essere stato colpito dalle radiazioni e dice di non aver paura, nonostante il cancro. Suo padre moru00ec nel 2003, mentre sua madre moru00ec nel 2011. La vecchia chiesa u00e8 rimasta vuota per molti anni, prima di essere distrutta da un incendio nel 2001. Insieme a un amico, Strelkov in questo luogo ha costruito una piccola cappella in legnoGleb FedorovViktor Strelkov, 40 anni, torna spesso a Svyatsk da Novozybkov, dove oggi vive insieme alla sua famiglia. Sostiene di essere stato colpito dalle radiazioni e dice di non aver paura, nonostante il cancro. Suo padre moru00ec nel 2003, mentre sua madre moru00ec nel 2011. La vecchia chiesa u00e8 rimasta vuota per molti anni, prima di essere distrutta da un incendio nel 2001. Insieme a un amico, Strelkov in questo luogo ha costruito una piccola cappella in legno
Ecco come appare oggi questo villaggio. Le radiazioni continuano a essere al di sopra dei limiti consentiti e non u00e8 ancora sicuro girare per queste zoneGleb FedorovEcco come appare oggi questo villaggio. Le radiazioni continuano a essere al di sopra dei limiti consentiti e non u00e8 ancora sicuro girare per queste zone
Paradossalmente la zona piu00f9 u201cvivau201d di questo luogo u00e8 il cimitero, molto frequentato ancora oggi nonostante lu2019alto livello di radiazioniGleb FedorovParadossalmente la zona piu00f9 u201cvivau201d di questo luogo u00e8 il cimitero, molto frequentato ancora oggi nonostante lu2019alto livello di radiazioni
 
1/4
 

Nel 1986 Galina Sviridenko era una studentessa di 16 anni. Oggi suo figlio Denis ha la sua stessa età di allora. Il ragazzo ha subito otto interventi. Secondo i dati riportati da Liudmila Komogortseva, ex vice governatore della regione di Bryansk, oggi celebre ambientalista, dopo l’incidente di Chernobyl la percentuale di bambini che soffre di patologie croniche è passata dall’8 all’80%, e la popolazione della regione in media si ammala di cancro due volte e mezzo di più che nel resto della Russia.

A detta di Viktor Khanaev, medico chirurgo all’ospedale distrettuale di Novozybkov, la causa non starebbe tanto nell’esposizione alle radiazioni, ma nelle dosi progressivamente accumulate che vengono assorbite dall’organismo, soprattutto attraverso i prodotti alimentari locali. A causa  delle radiazioni accumulate, il cancro può trasmettersi a più generazioni. Negli ultimi due mesi a Novozybkov si sono verificati otto casi di cancro alla tiroide. “Per la nostra città si tratta di un numero elevato - afferma Khanaev -. Prima del 1986 i casi di tumori erano rari”.

Queste sono le madri di Novozybkov. Insieme hanno organizzato unu2019associazione non a scopo di lucro. Galina Sviridenko, a sinistra, regge in mano le carte di suo figlio Denis, nato nel 2000 con seri problemi di salute a causa delle radiazioniGleb FedorovQueste sono le madri di Novozybkov. Insieme hanno organizzato unu2019associazione non a scopo di lucro. Galina Sviridenko, a sinistra, regge in mano le carte di suo figlio Denis, nato nel 2000 con seri problemi di salute a causa delle radiazioni
Queste immagini mostrano Denis prima, durante e dopo lu2019operazione chirurgica che gli ha permesso di avere le orecchie. Denis infatti era nato senzaGleb FedorovQueste immagini mostrano Denis prima, durante e dopo lu2019operazione chirurgica che gli ha permesso di avere le orecchie. Denis infatti era nato senza
Sono tanti i bambini nati in questa zona che presentano gravi problemi di salute. Quando i medici non sono in grado di dare una spiegazione scientifica alla malattia, la chiamano semplicemente u201cla sindrome di Chernobylu201dGleb FedorovSono tanti i bambini nati in questa zona che presentano gravi problemi di salute. Quando i medici non sono in grado di dare una spiegazione scientifica alla malattia, la chiamano semplicemente u201cla sindrome di Chernobylu201d
 
1/3
 

Ad ogni modo la popolazione locale si è come “abituata” a convivere con le radiazioni. I radionuclidi hanno contaminato tutto ciò che cresce. E penetrano nel suolo, nell’acqua e nel legname. 

Dati i bassi livelli dei salari, il bosco e gli orti continuano a essere le principali fonti di sostentamento. “Sono trent’anni che ci nutriamo in questo modo e non è mai successo niente di terribile”, dice la gente. Una delle dipendenti del laboratorio locale per il controllo delle radiazioni, che preferisce rimanere anonima, sostiene che se il suolo oggi è meno contaminato, non si può dire altrettanto delle fonti alimentari. “Nei funghi secchi portati ad analizzare al nostro laboratorio l’anno scorso è stato riscontrato un livello di radioattività di 100 mila becquerel per chilogrammo, mentre la norma ne prevede come limite 2.500”, (il becquerel è l'unità di misura del Sistema internazionale dell'attività di un radionuclide, ndr).

Tutto il cibo prodotto in questa zona u00e8 contaminato. Questi funghi contengono radiazioni due volte superiori ai limiti consentiti. Il laboratorio radiologico u00e8 aperto tutti i giorni e ogni abitante puu00f2 far analizzare il proprio cibo gratuitamente. Ma la gente non viene: ha paura che gli venga confiscato il ciboGleb FedorovTutto il cibo prodotto in questa zona u00e8 contaminato. Questi funghi contengono radiazioni due volte superiori ai limiti consentiti. Il laboratorio radiologico u00e8 aperto tutti i giorni e ogni abitante puu00f2 far analizzare il proprio cibo gratuitamente. Ma la gente non viene: ha paura che gli venga confiscato il cibo
I negozi di alimentari vendono sia prodotti locali, sia prodotti importati che risultano peru00f2 molto piu00f9 cariGleb FedorovI negozi di alimentari vendono sia prodotti locali, sia prodotti importati che risultano peru00f2 molto piu00f9 cari
I prodotti importati risultato troppo costosi per la maggior parte della popolazione. Buona parte degli abitanti del posto quindi coltiva il cibo nelle proprie terre e mangia bacche e funghi raccolti in queste foresteGleb FedorovI prodotti importati risultato troppo costosi per la maggior parte della popolazione. Buona parte degli abitanti del posto quindi coltiva il cibo nelle proprie terre e mangia bacche e funghi raccolti in queste foreste
 
1/3
 

Malgrado ciò, nel 2016 i centri abitati della regione di Bryansk soggetti alla procedura di reinsediamento sono passati da 226 a 26. Nell’elenco dei luoghi ritenuti ufficialmente abitabili figura anche Novozybkov. Oltre all’elenco sono state ridotte anche le indennità, che hanno subito in media tagli da duemila a mille rubli al mese (rispettivamente 26 e 13 euro, ndr). “A noi non interessa sapere quali definizioni siano state usate per l’area. Abbiamo bisogno di risarcimenti concreti”, sostiene il dottor Khanaev. A suo avviso “qui si può vivere, purché rispettando le norme operative di radioprotezione. Devono essere garantite la decontaminazione del legname, la consegna prodotti non contaminati e dei fertilizzanti speciali. Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto dello Stato”.

Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta

Leggi di più

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie