Sanità: farmaci a rischio?

Farmacista al lavoro.

Farmacista al lavoro.

: Artem Geodakyan/TASS
Con la svalutazione del rublo le aziende farmaceutiche russe stanno iniziando a limitare la produzione di medicinali a basso costo. Una tendenza che potrebbe comportare un crollo della disponibilità di alcuni farmaci sul mercato

A causa della svalutazione della divisa russa nella Federazione è diventato poco conveniente produrre farmaci a basso prezzo. Le aziende farmaceutiche hanno annunciato una limitazione della produzione dei farmaci più richiesti.

Come è stato spiegato dalle aziende produttrici a Rbth, il problema riguarderebbe i farmaci economici inclusi nel cosiddetto elenco dei farmaci vitali ed essenziali. A fissare il prezzo massimo di questa categoria di farmaci è lo Stato. Tuttavia, lo Stato non intende aumentarne i prezzi, anche se il costo delle sostanze acquistate all’estero, spesso necessarie per la preparazione di questi medicinali, è notevolmente aumentato a causa del deprezzamento del rublo. La produzione di questi farmaci con tali premesse risulterebbe quindi svantaggiosa.

La riduzione della produzione

La categoria più vulnerabile risulta essere quella dei farmaci che hanno un prezzo non superiore ai 50 rubli (meno di un dollaro). Rbth, nel corso dell’indagine svolta nelle aziende specializzate in questo tipo di produzione, ha riscontrato che o si è già cominciato a eliminare la loro produzione o si prevede di farlo in tempi rapidi.

All’azienda “Sintez”, una delle maggiori industrie farmaceutiche russe, spiegano a Rbth come la cessazione della produzione interessi circa il 10% dei medicinali inclusi nell’elenco dei farmaci vitali ed essenziali. L’azienda “Tatkhimfarmpreparaty” ha cancellato la produzione di 7 di questi preparati sui 100 diversi tipi di farmaci da essa prodotti. Alla “Bryntsalov” hanno continuato a produrre lo stesso assortimento di medicinali, ma avvertono che se la situazione non muterà saranno a breve costretti a ridurre la loro produzione. All’impresa farmaceutica “Valenta Farm” sottolineano come molti produttori di farmaci a basso prezzo “facciano fatica” a sostenere il loro livello di produzione.

Il problema si riscontra anche nelle farmacie russe. All’Associazione delle farmacie precisano che “i rischi della limitazione del livello della produzione di farmaci economici ha delle conseguenze”.

Secondo il giornale economico Kommersant, il Servizio federale antimonopoli (Fas) avrebbe valutato che i produttori farmaceutici russi avrebbero cancellato la produzione di 197 preparati ed entro breve tempo dovrebbero cessare di produrre altri 160 tipi di farmaci di prezzo inferiore ai 50 rubli.

Un problema sociale

Tuttavia, per il momento non si può ancora parlare di una grave carenza dei farmaci sul mercato. Come viene riferito da Rbth nel link a Dsm Group, nel 2015 nella Federazione Russa erano disponibili circa 10mila preparati di produzione nazionale o d’importazione di prezzo non superiore ai 50 rubli, una parte dei quali risulta inclusa nell’elenco dei farmaci vitali ed essenziali.

Nikolaj Demidov, amministratore delegato della società Ims Health Russia e Csi, precisa, nell’intervista rilasciata a Rbth, che non si registra ancora una sparizione massiccia dal mercato dei farmaci economici. “Nei segmenti a prezzo basso e medio si può parlare della cessazione della produzione di qualche decina di preparati sulle centinaia e migliaia di farmaci prodotti”, dichiara Demidov.

Tuttavia, dal momento che la limitazione coinvolge farmaci a basso prezzo tra i più diffusi, vale a dire massicciamente consumati, si determina un problema sociale rilevante. Oltre a ciò, l’eliminazione di questi farmaci dal mercato potrebbe creare delle difficoltà ai malati cronici con scarsa disponibilità economica.

Che fare?

Gli organi statali di controllo del settore per ora non riscontrano un’assenza dalle vendite di simili preparati. Come hanno spiegato a Rbth al Servizio federale per il controllo sanitario “nel corso del 2015 non sono state registrate significative diminuzioni di farmaci di produzione nazionale”.

Non tutti i dicasteri però condividono la stessa serenità sulla questione. Al Ministero della Salute affermano che è necessario sovvenzionare quelle aziende russe che producono farmaci a basso prezzo. Mentre il Ministero per lo Sviluppo Economico dichiara a sua volta che è stato previsto di stanziare a tale scopo 4 miliardi di rubli (circa 52 milioni di dollari).

Tuttavia, gli esperti non appaiono convinti dell’efficacia di tali sussidi. A detta di Sergej Shuliak, del Dsm Group, in Russia esistono 400 stabilimenti farmaceutici e si pone il problema di decidere chi abbia diritto di ricevere i sussidi. E inoltre, non è chiaro quali tipi di farmaci vadano sostenuti.

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