Disastro aereo: bomba o guasto tecnico?

Il primo ministro egiziano Sherif Ismail (a destra) insieme ad alcuni specialisti che stanno indagando sulla tragedia

Il primo ministro egiziano Sherif Ismail (a destra) insieme ad alcuni specialisti che stanno indagando sulla tragedia

Reuters
Continua l’analisi delle scatole nere, mentre la commissione tecnica studia i resti dell’Airbus-321 precipitato sul Sinai. Non si esclude l’ipotesi attentato. E la Gran Bretagna blocca temporaneamente i voli da Sharm el-Sheikh

Stanno emergendo nuovi dettagli e nuove ipotesi in merito alla catastrofe aerea dell’Airbus-321, precipitato il 31 ottobre sul Sinai. Così come riporta il sito egiziano Al-Masry Al-Youm, citando “fonti all’interno del comitato investigativo”, lo studio delle scatole nere avrebbe dimostrato che ci sarebbe stata un’esplosione nel motore. I registratori di bordo non hanno registrato alcuna chiamata d’emergenza da parte dell’equipaggio, anche se si nota “una potente esplosione e, al tempo stesso, l’interruzione del funzionamento dei motori, il blocco di una fusoliera e la rottura dell’aereo, seguita dalla caduta in picchiata”.

Il gruppo investigativo e la commissione tecnica che si trovano sul luogo della catastrofe (composti da specialisti di Egitto, Russia, Francia e Germania, in quanto Paesi dove è stato fabbricato l’aereo, così come Irlanda, dove era registrato l’apparecchio) per il momento non escludono alcuna ipotesi. 

Continuano a essere plausibili le teorie dell’attentato terrorista, di un errore fatale da parte del pilota e di un guasto tecnico che avrebbe causato l’esplosione in aria dell’aereo. I resti del velivolo disseminati su un’ampia fascia di territorio (un’area di otto chilometri per quattro) dimostrerebbero che l’Airbus-321 si sarebbe spezzato mentre volava ancora ad alta quota. 

La Gran Bretagna, che non partecipa direttamente alle indagini, continua a sostenere la teoria dell’attentato. “A mano a mano che emergono nuovi dati - si legge in un comunicato della cancelleria del primo ministro del Paese -, temiamo che la causa dell’incidente sia da attribuire a un dispositivo esplosivo”. Il comunicato poi informa che “tutti i voli provenienti da Sharm el-Sheikh e diretti in Gran Bretagna sono stati temporaneamente cancellati affinché gli specialisti possano valutare le condizioni di sicurezza”. 

Nel frattempo gli esperti russi sostengono che sia ancora prematuro tirare conclusioni affrettate. Aggiungendo che l’ipotesi dell’esplosione del motore non risulta sufficientemente convincente. La conformazione stessa del motore, infatti, impedirebbe che una quantità anche grande di esplosivo provochi una detonazione tale da distruggere la fusoliera dell’aereo. Forse, dicono, sarebbe più probabile che si trattasse di un guasto tecnico. 

Nel frattempo continuano le ricerche dei resti dell’aereo. E la superficie dell’area passata in rassegna è stata ampliata a 28 chilometri quadrati. Per stabilire le cause esatte della tragedia si dovrà comunque attendere la fine dell’analisi delle scatole nere, oltre allo studio di tutti i resti del velivolo. 

Nel frattempo le salme dei 224 passeggeri sono state rimpatriate a San Pietroburgo. E continua la fase di riconoscimento delle vittime. Per il momento sono state identificate 39 persone.

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