: Maksim Bogodvid / RIA Novosti
Il 22 maggio si sono svolte nella Federazione le prime primarie della storia del Paese. Rbth ha cercato di capire che cosa hanno significato per i cittadini e i politici russi e se davvero possono essere considerate uno specchio delle prossime elezioni politiche
Quali sono stati i risultati?
L’affluenza alle primarie è stata del 9,5% (oltre 10 milioni), superando ogni aspettativa, come assicurano a “Russia Unita”. Secondo le proiezioni, tra i candidati leader delle primarie ci sarebbero molti deputati parlamentari.A detta di Konstantin Kalachev, coordinatore del “Gruppo di esperti politici”, l’affluenza è stata davvero notevole, se si considera che la promozione prima delle “prove generali” era avvenuta perlopiù in regioni piuttosto deboli dove non si erano svolte battaglie accese tra i candidati e il materiale affisso nella metro, alle fermate degli autobus e sugli espositori era scarso. Secondo gli ultimi sondaggi effettuati alla vigilia delle primarie, il 52% degli intervistati non aveva mai sentito parlare prima di questa procedura e solo il 12% “era ben informato”.
Le primarie sono passate inosservate agli occhi della maggioranza dei cittadini?
Ci sono stati anche degli scandali. In alcune circoscrizioni i giornalisti e gli osservatori hanno riscontrato dei brogli, tentativi di corruzione e plurivotazioni da parte degli stessi elettori in più seggi. Alla vigilia delle primarie in alcune circoscrizioni, dove la lotta era particolarmente intensa, alcuni candidati importanti sono stati esclusi dalla competizione elettorale. I media hanno scritto che avevano tutte le chance di essere scelti dagli elettori, e sul loro ritiro apparentemente “volontario” ha contato la decisione della dirigenza del partito. Questo tentativo di eliminare la concorrenza, come hanno osservato gli esperti e l’opinione pubblica, è in contraddizione col principio delle primarie stesse.
Che significato hanno avuto le primarie in Russia?
Di regola le primarie nei Paesi a democrazia avanzata servono a selezionare e ad allenare i nuovi quadri. “Sono una sorta di ascensore per la carriera all’interno del partito e sono importanti per quei partiti che poi andranno a formare gli organi di governo”, spiega a Rbth la politologa Ekaterina Shulman, docente presso l’Istituto di Scienze sociali dell’Accademia presidenziale russa per l’Economia nazionale e la Pubblica amministrazione. Tuttavia, in Russia non rivestono questo particolare significato e non esiste un rapporto diretto tra i risultati delle elezioni parlamentari e la composizione del governo. Ciò nonostante è una formula che serve a stimolare la concorrenza all’interno dei partiti, sostiene la Shulman. Un’altra questione è che attuando una procedura nella sua essenza democratica la macchina partitica si trova costretta al tempo stesso a verificare un certo esito. Nascono da qui la plurivotazione, l’allontanamento degli osservatori, l’eliminazione dei candidati per ragioni amministrative: tutto ciò che hanno sperimentato su se stessi i candidati politici all’interno di “Russia Unita”, ora lo sperimentano i candidati di “Russia Unita” e le proteste diventano pubbliche.Ma, ritiene Kalachev, anche se la loro non è una massa critica il partito ha comunque dimostrato la sua capacità concorrenziale. Ha fatto parlare di sé nei media, attirando l’attenzione in una stagione prevacanziera, tradizionalmente morta per i politici. Nel complesso in Russia è stato un esperimento efficace. Oltre a essere servito come una sorta di test drive, ha consentito di far emergere il conflitto all’interno delle élite del partito ben prima delle elezioni. “Così, a giudicare da tutte le premesse, le primarie diventeranno una tradizione”, sostiene Kalachev.
Possono servire da specchio per le prossime elezioni politiche?
Per le primarie vigono le stesse procedure che per le elezioni vere. Il problema è come utilizzare quest’istituto che per sua stessa natura non può fornire risultati effettivi e ottenere al tempo stesso dei risultati attendibili, precisa la Shulman. “Si tratta di una questione piuttosto complessa soprattutto se si considera che le elezioni si svolgeranno secondo la nuova legge che offre delle opportunità in più perché si affermi una reale concorrenza politica”, osserva. In particolare, si è tornati al sistema dei collegi monomandatari ed è stata abbassata la soglia per entrare alla Duma di Stato. Nelle ultime due elezioni precedenti era del 7%, mentre ora è del 5%. Secondo Kalachev, analizzando le proiezioni delle primarie, si può fin da ora affermare che nella stragrande maggioranza dei collegi potrebbero vincere i candidati di “Russia Unita”.
Il sondaggio del “Centro panrusso di ricerca sull’opinione pubblica” è stato effettuato il 14-15 maggio su un campione di 1.600 intervistati di 130 località diverse.
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