La pilota Nadezhda Savchenko, che ha ricevuto la stella d’oro di eroe dell’Ucraina, insieme al Presidente ucraino Petro Poroshenko.
: ReutersLo scambio di Nadezhda Savchenko con due militari russi catturati in Ucraina ha scatenato reazioni contraddittorie nei circoli patriottici di Mosca. Volendo mettere da parte le emozioni, si potrebbe comunque dire che per Mosca ci sono più vantaggi che svantaggi dietro questa mossa.
In primo luogo, la società ucraina e l’Occidente si libereranno di una delle ragioni più irritanti per criticare la Russia. L’assemblea parlamentare del consiglio d’Europa, il parlamento europeo e altre organizzazioni internazionali non utilizzeranno più il caso Savchenko per condannare la Russia.
In secondo luogo, gli uomini che l’Ucraina ha chiamato militari russi (una cosa non riconosciuta da Mosca) sono tornati a casa, anche se dal punto di vista legale Aleksandr Aleksandrov ed Evgenij Erofeev non hanno commesso alcun crimine. Eppure per un lungo periodo c’era stata la sensazione che la Russia avesse voltato le spalle a questi due cittadini e ai loro problemi. Ora questa sensazione è scomparsa.
In terzo luogo, Nadezhda Savchenko ha smesso di essere un problema per la Russia e, molto probabilmente, si rivelerà ora un problema per l’Ucraina. Continuerà a mantenere il proprio status di eroe nazionale per qualche settimana. Forse per qualche mese. Ma poi l’euforia svanirà. E al Presidente Poroshenko, così come ad altri leader ucraini, toccherà prendere una difficile decisione: come inserire nel sistema politico del Paese un giocatore così popolare e allo stesso tempo imprevedibile? Non è detto che si riuscirà a prendere la decisione giusta.
Per quanto riguarda gli svantaggi, al momento se ne intravede solo uno: il caso Savchenko è stato trascinato per un periodo di tempo troppo lungo, durante il quale la reputazione di Mosca sull’arena internazionale è stata pesantemente danneggiata. Non importa cosa pensa la gente della pilota ucraina: quando una donna si oppone a un intero Paese, a una superpotenza nucleare, molta gente nel mondo inizia a simpatizzare con lei, a prescindere dalla sostanza delle accuse.
Come si può immaginare, tutta questa storia è stata un errore fin dall’inizio. Ma non si può tornare indietro e lo sbaglio non può essere corretto. L’unica cosa possibile è cercare di ridurre al minimo le conseguenze. Una cosa che, con la decisione di oggi (ieri per chi legge, ndr) è stata fatta.
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L’opinione dell’autore non rispecchia necessariamente le opinioni di Rbth o del suo staff
Maksim Yusin è osservatore internazionale del quotidiano Kommersant
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