Disastro aereo di Smolensk, Mosca: “Inaccettabili le accuse della Polonia"

Vladimir Putin, all’epoca primo ministro, insieme a Sergej Shojgu, allora ministro delle Situazioni di Emergenza, sul luogo dove nell’aprile 2010 si schiantò l’aereo sul quale viaggiava il Presidente polacco.

Vladimir Putin, all’epoca primo ministro, insieme a Sergej Shojgu, allora ministro delle Situazioni di Emergenza, sul luogo dove nell’aprile 2010 si schiantò l’aereo sul quale viaggiava il Presidente polacco.

: Aleksej Nikolskij / RIA Novosti
Parlando dell’incidente del 2010 nel quale perse la vita l’allora Presidente polacco Kaczynski, il ministro della Difesa polacco Antoni Macierewicz ha puntato il dito contro la Russia parlando di “terrorismo di Stato”. Il Cremlino: “Teorie infondate”

Dichiarazioni del tutto infondate e non obiettive. Questa la risposta del Cremlino all’indomani delle affermazioni fatte dal ministro polacco della Difesa Antoni Macierewicz, intervenuto sull’incidente aereo avvenuto il 10 aprile 2010 vicino a Smolensk, nel quale perse la vita l’allora Presidente polacco Lech Kaczynski insieme a oltre novanta persone che viaggiavano con lui. Secondo Macierewicz, l’incidente aereo sarebbe stato un caso di “terrorismo di Stato”, che farebbe parte del piano di “espansione militare russo”.

Dichiarazioni definite ben lontane dalla realtà, secondo Mosca: “Ci sono molte informazioni nelle quali vengono citati nostri ufficiali e le persone che hanno condotto le indagini e che hanno studiato le circostanze dell’incidente - ha detto Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino -. Basandosi su ciò, tali dichiarazioni sono infondate, non sono obiettive e non prendono in considerazione le circostanze reali della tragedia”.  

Anche la Duma di Stato ha reagito alle dichiarazioni di Macierewicz. Irina Yarovaya, direttrice del Comitato di Sicurezza della Duma, ha detto che si tratta di qualcosa di “inaccettabile”. Mentre il Comitato investigativo definisce le parole del ministro polacco “ridicole e stupide”.

Antoni Macierewicz, il 12 marzo ha detto: “Dopo la catastrofe di Smolensk possiamo dire che la Polonia è stata la prima vittima del terrorismo in un conflitto che si sta svolgendo davanti ai vostri occhi”. 

L’aereo Tu-154 nel quale viaggiava il Presidente polacco si schiantò vicino a Smolensk il 10 aprile 2010. Tra le 96 vittime c’era anche il Presidente Lech Kaczynski e i suoi collaboratori. Nello schianto non ci furono sopravvissuti.

Il Comitato intergovernativo dell’Aviazione di Mosca attribuì la catastrofe a un errore del pilota. La parte polacca, invece, al termine delle indagini concluse che la colpa sarebbe stata parzialmente da attribuire ai controllori russi. 

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