La stampa russa ha seguito con poco entusiasmo il prolungamento delle sanzioni statunitensi.
: KommersantL’amministrazione Obama ha esteso di un altro anno le sanzioni contro la Russia, inizialmente imposte a marzo 2014 dopo l’adesione della Crimea alla Federazione e il crescente sostegno russo da parte dei ribelli nell’Ucraina orientale. Una notizia che è stata in buona parte tralasciata dai giornali russi. “Forse l’amministrazione Obama ha prolungato le sanzioni contro la Russia per mantenere un’importante influenza nelle trattative con questo Paese”, ha scritto il giornale Gazeta.ru. Secondo il giornale, nel caso in cui un candidato democratico vincesse le elezioni presidenziali, l’amministrazione Obama vorrebbe fornire loro uno strumento per gestire meglio la Russia. Il mantenimento delle sanzioni potrebbe permettere alla prossima amministrazione Usa la possibilità di risollevarsi in cambio di concessioni dalla Russia su un tema di vitale importanza per gli interessi degli Stati Uniti, scrive Gazeta.ru.
Nel caso in cui nello Studio Ovale si sedesse un candidato repubblicano, la nuova amministrazione potrebbe portare avanti la propria dura presa di posizione nei confronti della Russia a “usare le sanzioni per portare avanti l’agenda”, scrive il giornale.
Il voto europeo
Alcuni giornali hanno fatto delle riflessioni su un articolo scritto dal Wall Street Journal, che parlava della possibilità di un voto europeo sull’estensione delle sanzioni contro funzionari russi e i ribelli russi in Ucraina. Ma, secondo vesti.ru, è improbabile che una simile decisione a livello europeo possa trovare consenso unanime. “Alcuni rappresentanti dei governi europei hanno sottolineato la propria disponibilità a riconsiderare le sanzioni economiche”, scrive il giornale.
La poca informazione
Ad ogni modo, la stampa russa ha seguito senza alcun entusiasmo il prolungamento delle sanzioni voluto dall’amministrazione Usa. Molti giornali hanno minimizzato l’argomento, dedicando le prime pagine ad altre tematiche. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha invece definito “deplorevole” questa misura.
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