Il vicecapo di Stato Maggiore, il generale Andrei Kartapolov, ha assicurato che i bombardamenti sono stati realizzati per “distruggere la base tecnico-militare dei terroristi e per ridurre il loro potenziale di combattimento”
Marina Lystseva/TASSNelle ultime 24 ore l’aviazione russa ha distrutto altri dieci obiettivi dell’Isis in Siria, riuscendo a tagliare la linea di rifornimento di armi destinate ai jihadisti. “Secondo lo Stato Maggiore siamo riusciti a tagliare il sistema di approvvigionamento tecnico-militare dell’organizzazione terroristica”, ha detto nel suo rapporto giornaliero Igor Konashenkov, portavoce del Ministero russo della Difesa.
I caccia russi hanno eseguito venti nuovi voli nei cieli siriani, durante i quali avrebbero colpito dieci obiettivi jihadisti, dai centri di comando ai depositi di armi fino ai campi di addestramento nelle province di Rakka e Idleb. “Abbiamo causato danni significativi anche alle infrastrutture utilizzate per l’addestramento dei terroristi in territorio siriano”, ha detto Konashenkov.
I cacciabombardieri Su-34 hanno distrutto un campo di addestramento nella provincia di Al Raqqa, principale roccaforte dell’Isis nel Paese.
Nella provincia di Idleb i Su-25 hanno fatto saltare un bunker e una fabbrica sotterranea dove vengono fabbricate cinture esplosive per i terroristi suicida. Nella stessa zona sono stati distrutti quattro centri di comando e altri tre magazzini di armi, esplosivi e munizioni.
Il vicecapo di Stato Maggiore, il generale Andrei Kartapolov, ha assicurato ieri che i bombardamenti sono stati realizzati per “distruggere la base tecnico-militare dei terroristi e per ridurre il loro potenziale di combattimento”. Kartapolov ha quindi aggiunto che “gli attacchi non solo continueranno, ma si intensificheranno”.
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