“Dopo i fatti terroristici di Parigi dobbiamo avere paura insieme e lottare insieme. La Russia da tempo sollecita una risposta comune e il vertice di Antalya va in questa direzione. Anche gli incontri tra Putin e Renzi si sono svolti in un’atmosfera costruttiva nonostante negli ultimi due anni le relazioni con i Paesi occidentali abbiano raggiunto il più basso livello di fiducia reciproca dopo la distensione, e non solo per i fatti ucraini”. Così Sergey Razov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, al 2° seminario Italo-Russo organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, Unione Industriali Torino e Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo organizzato nel capoluogo piemontese.
“Gli interessi italiani e russi sono paralleli – ha proseguito l’Ambasciatore Razov – e l’Italia continua ad essere il 4° partner commerciale della Russia dove operano circa 400 imprese del vostro Paese. Il calo dell’interscambio è un dato che preoccupa, ma non è una tragedia. I fondamentali sono sani ma gli imprenditori italiani devono attivare forme più avanzate di cooperazione oltre il semplice commercio”.
Per Sergey Razov “localizzare e investire nella produzione in Russia è la tutela maggiore contro forme di embargo e le fluttuazioni dei tassi di cambio. Oggi nella Federazione è meno caro creare nuovi stabilimenti grazie agli inferiori costi di valuta per la costruzione, materie prime e manodopera".
"Il Governo russo – ha concluso – sta attuando una politica a favore degli investimenti e del programma di sostituzione delle importazioni e vuole sostenere le imprese italiane in questo percorso. I rapporti con l’Italia ci sono cari e un ulteriore sviluppo di questi risponde in pieno al nostro interesse”.
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