Ridurre in Russia l’impatto della crisi migratoria che sta affliggendo l’Europa. Il Presidente russo Vladimir Putin ha discusso oggi, insieme al Consiglio di Sicurezza della Russia, “misure per ridurre le conseguenze negative della situazione migratoria nei paesi europei”.
Nelle ultime settimane, infatti, Mosca ha espresso forte preoccupazione per l’arrivo di un’ondata di centinaia di migliaia di immigrati e rifugiati dal Medio Oriente e dal Nord Africa. La Russia, che accoglie svariati milioni di lavoratori immigrati, provenienti perlopiù dallo spazio ex-sovietico come Ucraina, Caucaso e Asia Centrale, ha irrigidito i requisiti per ottenere un permesso di lavoro, introducendo tra le altre cose l’obbligo di sostenere un esame di russo.
Per affrontare la grave crisi di questo periodo, Mosca ha inoltre esortato i paesi europei a prendere esempio dall’esperienza russa, derivante dalla crisi umanitaria causata dallo scoppio della guerra in Ucraina: quasi un milione di ucraini, infatti, sono stati accolti nella Federazione e quasi la metà sono stati riconosciuti rifugiati di guerra.
La Russia ospita poi 12mila rifugiati siriani, di cui duemila hanno ottenuto lo status di asilo temporaneo, così come fa sapere il Servizio federale di Migrazione. Altri duemila cittadini siriani hanno ottenuto il permesso di residenza, mentre 2.666 hanno ricevuto il permesso di soggiorno. Gli altri sono stati inseriti nel registro migratorio federale.
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