Il presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbaev, il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro italiano Matteo Renzi.
: Korotaev Artyom/TassParla di ponti da costruire. Invita il dialogo. Cita “L’idiota” di Dostoevskij ricordando che “sarà la bellezza a salvare il mondo”. Al Forum economico di San Pietroburgo Matteo Renzi tende la mano alla Russia, sottolineando che l’Italia “è in prima linea per sostenere tutto ciò che può essere fatto insieme”. “Siamo molto affezionati al nostro Made in Italy , ma ci piace l’idea del Made with Italy”, ha detto Renzi dal palco del Forum dopo l’attesissimo intervento di Putin, che lo stesso premier chiama “caro Vladimir”. E il processo di Made with Italy, di fatto, è già iniziato e attira sempre di più l’interesse degli imprenditori. Lo dimostra l’affermazione di Luigi Scordamaglia, ad dell'Inalca del gruppo Cremonini e presidente della Federalimentare: “Il Made with Italy non è in conflitto con il Made in Italy - ha detto Scordamaglia in una sessione del Forum -. La Russia ha tutto ciò che manca all’Italia: un’enorme fetta di terreno inutilizzata e grandi potenzialità agricole. L’Italia, al contrario, vanta un grande know how e capacità di innovarsi costantemente. È un matrimonio inevitabile”.
Avanti tutta quindi per rilanciare la cooperazione economica e commerciale. Non solo a livello bilaterale. E la presenza del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker al Forum, sottolinea Renzi dal palco, “è molto significativa”.
Il faccia a faccia Putin-Renzi
Dai rapporti con l’Europa alla sicurezza internazionale, dall’Iran alle sanzioni, fino alle prossime presidenziali Usa. Sono state molteplici le questioni affrontate da Putin e Renzi in oltre un’ora di conferenza congiunta. Insieme a loro sul palco, anche il Presidente del Kazakhstan, Nursultan Nazarbaev.
“L'Italia - dice Renzi - vuole rafforzare la sua presenza economica in Russia. E sarebbe felice che le sue tecnologie per l'agricoltura fossero applicate qui per rafforzare quel legame, finché persiste il bando di Mosca sui cibi europei”. E a proposito delle sanzioni, incalzato da Putin Renzi dice: “Non sono stati gli Usa a decidere per conto di altri. Se siamo arrivati a questo regime di sanzioni è perché vi è stata una forte azione da parte di alcuni leader europei. Fino a quando porteremo pazienza? La risposta è semplice, e si chiama accordo di Minsk”.
L’attenzione dei due leader, poi, ritorna più volte sui delicati rapporti con l’Occidente. “Non vorrei ragionare in termini di guerra fredda - afferma Putin -. Nessuno lo vuole e non è necessario. La logica di sviluppo dei rapporti internazionali non è di contrapposizione globale”.“La parola guerra fredda non può stare nel vocabolario del terzo millennio - controbatte Renzi -. È un termine fuori dalla storia e dalla realtà, oltre a essere ingiusto e inutile. Abbiamo bisogno che Europa e Russia tornino a essere dei buoni vicini di casa”.
E in merito alle prossime elezioni Usa, stuzzicato dal giornalista che moderava l’incontro, Putin non ha risparmiato un commento su Trump: “Non è forse una persona sgargiante? Sì che lo è. Ma a parte questo non gli ho mai attribuito nessun’altra caratteristica. L’unica cosa che posso aggiungere è che Trump sembra disposto a riformare le relazioni russo-americane. E noi saluteremmo con favore una cosa simile... Lei no? Tuttavia non vogliamo interferire nei processi politici interni di un altro Paese. Collaboreremo con qualsiasi Presidente verrà eletto”.
L’ambasciatore italiano nella Federazione Russa, Cesare Maria Ragaglini durante l’inaugurazione del padiglione italiano. Fonte: Ruslan Shamukov
Renzi al padiglione italiano
Un colloquio a porte chiuse con Antonio Fallico (Banca Intesa Russia e Conoscere Eurasia), Giovanni Bazoli (Intesa Sanpaolo) e altri big del mondo imprenditoriale italiano. E poi l’incontro con i businessman che rappresentano il Made in Italy nella Federazione Russa. È iniziata così, con una visita al padiglione italiano, la giornata di Matteo Renzi al Forum economico di San Pietroburgo. Strette di mano, toni cordiali e amichevoli, un brindisi con lo spumante, a poche ore dal faccia a faccia con il Presidente russo.
Accompagnato dall’ambasciatore italiano Cesare Maria Ragaglini, Renzi ha fatto il giro dei 22 stand del padiglione (Eni, Pirelli, Barilla, Mikro Kapital General Invest, solo per citarne alcuni), ascoltando le richieste degli imprenditori e discutendo di accordi bilaterali e futuri progetti. Senza negarsi a qualche selfie. “Lavoriamo per costruire ponti. Serve il dialogo, non la chiusura”, ha detto il primo ministro durante la sua visita al Forum, dove ieri sono stati siglati nove accordi di collaborazione tra imprese russe e italiane e oggi è stata firmata la nuova parte di contratti “per oltre un miliardo di euro”. “Accordi - ha precisato Renzi -, legittimi nell’ambito delle sanzioni”.
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