Transaero, incubo bancarotta

Un velivolo Transaero

Un velivolo Transaero

EPA
La terza compagnia aerea russa S7 rinuncia all’acquisto della concorrente Transaero, ormai sull’orlo del fallimento. Secondo gli esperti, è probabile che l’acquirente non abbia ricevuto dallo Stato e dai creditori delle garanzie sull’estinzione dei debiti a carico del vettore

Vladislav Filev, comproprietario di S7, in Russia la terza compagnia aerea per importanza, avrebbe rinunciato ad acquistare il 51% delle quote del secondo vettore del Paese, Transaero. Lo riferisce sua moglie, nonché socia in affari, Natalya Fileva, secondo una notizia diffusa dal giornale Rbk-Daily. A suo avviso il titolare di Transaero, Aleksandr Pleshakov, non sarebbe riuscito ad assumere il controllo del pacchetto azionario della compagnia che per la gran parte si trova vincolato nelle banche. Secondo gli esperti, la compagnia potrebbe a breve essere travolta dalla bancarotta. Il suo debito complessivo ammonta a 250 miliardi di rubli (3,9 miliardi di dollari). Ad aver presentato richiesta di fallimento sarebbero tre banche: la Sberbank, la banca di proprietà dello Stato russo, un istituto di credito privato, l’Alfa Bank, e Gazprombank, una struttura affiliata al monopolista russo del gas Gazprom. 

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Inizialmente si era pensato che Transaero potesse entrare a far parte del gruppo Aeroflot. Per il 75% + 1 le sue azioni si sarebbero dovute vendere al prezzo simbolico di 1 rublo. Tuttavia, i proprietari di Transaero, come è avvenuto con S7, non sono riusciti a mettere insieme il pacchetto necessario. A detta di Georgy Vashchenko, responsabile del settore operazioni nel mercato azionario russo di Freedom Finance, la rinuncia di S7 potrebbe essere dipesa dall’assenza di garanzie di un sostegno statale. Senza tali garanzie gli investitori non se la sono sentita di impegnarsi nel salvataggio della compagnia dalla bancarotta.

Speculazioni in Borsa

Dopo la rinuncia di S7 all’accordo, alla Borsa di Mosca le azioni di Transaero sono crollate dell’80%, mentre quella stessa mattina del 29 ottobre, immediatamente dopo la sigla dell’accordo tra le due compagnie, le azioni erano salite al 40%, e il giorno prima della stesura del documento della compagnia avevano avuto un’impennata del 57,3%. “Gli eventi delle ultime settimane avevano fatto lievitare il valore dei titoli del vettore aereo tra gli speculatori. Gli indici dei titoli azionari e obbligazionari di Transaero possono oscillare nell’arco di una giornata dal 40 al 100%”, sostiene l’analista di Ik Premiere, Aleksey Chernov. A suo avviso, i titoli di Transaero tra qualche tempo potrebbero essere oggetto di domanda da parte degli speculatori che hanno reagito bruscamente al diffondersi di una ridda di notizie e voci contrastanti attorno alla compagnia aerea.

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La bancarotta: uno scenario possibile

In futuro è assai probabile che Transaero sia travolta dalla bancarotta, è quanto sostiene la maggioranza degli esperti intervistati da Rbth. “Quasi ogni giorno giungono in tribunale nuove richieste di fallimento da parte delle compagnie aeree che chiedono l’estinzione del debito in cambio dei servizi offerti”, spiega Aleksey Chernov. A suo avviso, ciò avviene in una situazione di sostanziale blocco dell’attività operativa. Secondo l’autorevole parere di Dmitry Baranov, analista di Finam management, dopo la rinuncia di S7 all’acquisto di Transaero, lo scenario principale che viene a delinearsi è quello di una bancarotta, se nessuno mostrerà interesse verso la compagnia.

A detta di Oleg Panteleev, la bancarotta di Transaero sarebbe oggi un inevitabile esito dello sviluppo degli eventi, anche se i creditori e gli ex titolari cercheranno di salvaguardare la compagnia. “Solo l’intervento di un pool di banche e creditori potrebbe salvare Transaero dalla bancarotta a prezzo però di perdite ingenti”, afferma Aleksey Chernov. A suo avviso, senza il sostegno dello Stato è assai improbabile che possano far uscire la compagnia da una situazione di pre-bancarotta a fronte di un carico debitorio di entità decisamente elevata”.

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