Krivulin, scrittore underground a cavallo di un’epoca

Viktor Krivulin.

Viktor Krivulin.

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Testimone attento e sensibile ai cambiamenti che hanno portato al crollo dell’Unione Sovietica, Viktor Krivulin fu punto di riferimento per molti giovani autori di quel periodo. E oggi la casa editrice “Passagli editori” lo presenta al pubblico italiano con “Concerto a richiesta e altre poesie”

La sempre crescente attenzione dell’editoria italiana nei confronti della cultura russa ha dato di recente vita alla riscoperta e diffusione di autori del Novecento russo finora quasi sconosciuti al pubblico del Bel Paese. Il merito va a case editrici lungimiranti come la fiorentina Passagli editori, che dal 2013 ha inserito la collana Russia Poetica nel novero della prestigiosa collana Passigli poesia fondata dal poeta Mario Luzi. Curata da Alessandro Niero, questa collana di poesia russa ci fa riscoprire opere di autori come Boris Slutskij con “Sesto cielo e altre poesie”, Sergej Stratanovskij con “Graffiti” e, ultimo in ordine temporale, Viktor Krivulin con “Concerto a richiesta e altre poesie”.

Oltre a farci scoprire la poetica di una grande personalità del Novecento russo come Krivulin, alla casa editrice Passagli va prima di tutto il merito di riportare l’attenzione su una figura di così grande importanza.

Viktor Krivulin, grazie alle sue opere e alla sua personalità, fu infatti un punto di riferimento per molti giovani scrittori dell’epoca ed ebbe un ruolo culturalmente importante durante il passaggio da Leningrado a Pietroburgo, dall’Unione Sovietica alla Russia di oggi, periodi di transizione che non potevano naturalmente non influenzare i suoi scritti.

“Nel leggere Concerto a richiesta - spiega il curatore dell’edizione italiana Marco Sabbatini -, non bisogna dimenticare il ruolo che Krivulin ebbe nel contesto culturale di Leningrado/Pietroburgo, città che ha maturato nel secondo Novecento una sua anima politica progressista e democratica, grazie anche ai gruppi di intellettuali e scrittori indipendenti del cosiddetto ‘underground’, di cui Krivulin è stato tra i principali artefici”.

Selezionati volutamente per offrire al lettore una visione d’insieme della poetica di Krivulin, i testi presenti in "Concerto a richiesta" avvicinano il lettore al primissimo Krivulin degli anni Sessanta e lo portano fino quello del Duemila.

Negli scritti elaborati durante il passaggio epocale dall’Urss alla Russia, "Krivulin evidenzia la commistione di sentimenti contrastanti, lo smarrimento, il timore, l’incertezza, ma anche sentimenti di trepida attesa e di speranza". In "Concerto a richiesta”, si evoca continuamente il tema musicale, quasi per "sintetizzare, poetizzare la contraddizione profonda tra diversi stati d’animo di cui è pregna quell’epoca".

Leggendo queste pagine dense di sentimento, si sente tutta l’inquietudine e la riflessione che nascevano nell’autore durante questo passaggio epocale di cui fu testimone e di cui lesse tutta la durezza e le contraddizioni.

“Direi che l’intera opera di Krivulin è intrisa di quesiti storiosofici, e di questo rapporto, talvolta morboso, sofferto, conflittuale tra la libertà individuale e l’idea della Russia”, commenta Marco Sabbatini.

E dietro la colonna sonora della storia sovietica e poi della contemporaneità russa, si muove l’inquietudine del poeta, una dissonanza che anima il suo timore di non poter dar voce alle proprie verità, ad altre verità che non siano camuffate dalla mistificazione delle note imposte dall’alto, che non siano sopraffatte dall’artificio di suoni "altri".

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