Leon Bakst, autoritratto
Disegnatore raffinato, brillante ritrattista dell’Età d’Argento e scenografo di talento che ha influenzato la moda francese e americana dell’inizio del Novecento, Leon Bakst, al secolo Leib Haim Rosenberg, è nato nel 1866 a Grodno (attualmente in Bielorussia) in una famiglia ebraica ortodossa. Il suo pseudonimo, facile da ricordare in diverse lingue, è stato da lui scelto 23 anni più tardi per la sua prima esposizione, quando il giovane pittore era alla ricerca di un modo per presentarsi al mondo.
Le linee curve dell’Art Nouveau
Vanta una formazione variegata: frequenta l’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, vive lunghi periodi a Parigi e segue delle lezioni all’interno di accademie private. Per arrotondare, illustra dei libri per bambini e insegna a disegnare ai nipoti dello zar Nicola II. Successivamente fonda dl gruppo d'avanguardia Il mondo dell'arte.
Il ritratto di Sergej Diaghilev. Leon Bakst
Nel 1989, Sergej Diaghilev organizza a San Pietroburgo l’Esposizione dei pittori russi e finlandesi: si tratta della prima manifestazione congiunta del Mondo dell’Arte. Gli artisti di questo gruppo non riconoscono né lo stile accademico né le tendenze “popolari” degli Ambulanti, ma ne apprezzano la raffinata estetica, e si avvicinano all’Art Nouveau europea e del simbolismo.
Leon Bakst
I disegni realizzati da Bakst per Il mondo dell’arte gli conferiscono la fama che si merita. Negli anni realizza anche ritratti di diversi suoi colleghi, da Sergej Diaghilev, Aleksandr Benois e di sua moglie, Anna Kind, oltre che della poetessa Zinaida Hippius, riuscendo a riprodurne non solo i volti, ma anche l’anima e lo spirito del loro tempo.
Leon Bakst
All’inizio del XX secolo inizia a lavorare in teatro. I suoi costumi danno nuova vita alla bellezza della leggendaria ballerina Mathilde Kschessinska, sottolineano l’eleganza del corpo di Anna Pavlova e aiutano Ida Rubinstein a presentare in scena il personaggio scandaloso del Salomè, la cui prima versione viene vietata in Russia.
Nel 1909 Diaghilev organizza la prima stagione dei suoi Balletti a Parigi, dove partecipa anche Bakst: sarà un successo senza precedenti.
Leon Bakst
L’interesse per il movimento e il nudo, i motivi orientali, la passione e l’erotismo raffinato diventano nuovi elementi che accompagnano i Balletti russi. Bakst arriva anche a vendere i propri bozzetti allo stilista francese Paul Poiret e a collaborare per tre anni con lo stilista francese Jeanne Paquin, che ha fondato la Maison Paquin. È lui che lancia la moda dei turbanti, dei pantaloni larghi e delle parrucche colorate. E sarà sempre lui che creerà dei costumi stravaganti per la marchesa Luisa Casati, musa di molti artisti del XX secolo.
Leon Bakst
Sull’onda del suo successo, confermato sia in Europa sia in America, Bakst pensa di aprire la propria casa di moda per proporre ai propri clienti non solamente abiti, ma anche gioielli, mobili, carta da parati. Ma una morte prematura infrange tutti i suoi progetti. E anche se i Balletti russi sono stati portati avanti con altri grandi artisti, da Derain a Matisse e Picasso, è a Bakst che devono il proprio strabiliante successo.
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