Todorovskij e quei film che conquistarono il mondo

Il regista Petr Todorovskij, capace di dare alla cinematografia russa e sovietica film di grande impatto sociale e profondità

Il regista Petr Todorovskij, capace di dare alla cinematografia russa e sovietica film di grande impatto sociale e profondità

Ria Novosti/Vladimir Fedorenko
Alla vigilia della 72esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, Rbth ricorda i capolavori del regista sovietico che nel 1965 con “Vernost” vinse il premio per il miglior debutto al Festival del Cinema di Venezia

Sono trascorsi novant'anni dalla nascita del famoso regista, scenarista e compositore russo e sovietico Petr Todorovskij, morto nel 2013 a Mosca. A uno dei suoi primissimi film, “Vernost” (“Fedeltà”, 1965), venne attribuito il premio per il miglior debutto al Festival del cinema di Venezia. Rbth ricorda le sue opere principali, famose in diverse parti del mondo.

“Vernost”, 1965 (“La fedeltà”)

L'alunno della decima classe Jura Nikitin parte per il fronte per vendicare il padre morto in guerra. Al ragazzo riesce però di entrare soltanto in una scuola militare, dove stringerà amicizia con il cadetto più esperto, Senja, e conoscerà la bellissima Zoja. Tra Jura e Zoja nascerà l'amore, ma la guerra nel frattempo prosegue e il protagonista si vede costretto ad andare al fronte. Si tratta di un film accurato che descrive in maniera molto sottile il periodo più tragico della storia sovietica.

Konchalovsky:
"Vi racconto il mio cinema"

Il semplice e schietto lungometraggio girato da Todorovskij sullo scenario del famoso poeta, compositore e scenarista Bulat Okudzhava, ricevette il premio per “il miglior debutto” al Festival del cinema di Venezia del 1965.

“Ljubimaja zhenshchina mekhanika Gavrilova”, 1981 (“L'amata del meccanico Gavrilov”)

Margarita, una donna realizzata ma sola, incontra finalmente la sua dolce metà: il meccanico navale Gavrilov, “un uomo vero”, galante, buono e giusto. Gli innamorati decidono di sposarsi, ma il giorno del matrimonio il promesso sposo finisce coinvolto in una brutta storia che gli impedisce di raggiungere l'anagrafe e persino di dare notizia di sé. Nel film viene mostrato l'intero giorno di attesa della promessa sposa: Margarita soffre, dubita, spera per il meglio e diventa testimone e partecipe di una serie di storie divertenti e tristi. L'autore della sceneggiatura è il famoso regista e scenarista Sergej Bodrov-senior, successivamente due volte candidato al premio Oscar per il film “Il prigioniero del Caucaso” e “Mongol”. Per il ruolo di Margarita, l'attrice Ljudmila Gurchenko ricevette il premio al Festival internazionale di Manila nel 1982.

Una scena tratta dal film “Ljubimaja zhenshchina mekhanika Gavrilova” (Fonte: YouTube)

“Voenno-polevoj roman”, 1983 (“Romanzo del tempo di guerra”)

Durante la guerra il giovane soldato Sasha si innamora dell'infermiera Ljuba, che viveva con il suo comandante. Alcuni anni dopo la guerra i due s'incontrano nuovamente: lui è felicemente sposato, mentre lei è una semplice venditrice di pirozhki, consumata dalla vita. Il protagonista viene preso dalla nostalgia e si divide fra l'ordine della vita familiare e i sentimenti risorti per l’umile venditrice di strada.

La prima del film si tenne nel 1984, all'interno del programma per la 34° Berlinale. In questa occasione, Inna Churikova, che recitava la parte della moglie del protagonista, venne insignita dell'Orso d'argento per il miglior ruolo femminile. Nel 1985, il film venne nominato al premio Oscar nella categoria “Miglior film in lingua straniera”.

“Interdevochka”, 1989 (“Inter-ragazza”)

La prostituta Tanja sogna di sposarsi con uno straniero, andare all'estero e iniziare una nuova vita. Inaspettatamente, i sogni si avverano, un cliente svedese le fa la proposta di matrimonio. Non tutto però va così liscio come si vorrebbe: i documenti per poter entrare in Svezia costano cari, Tanja non riesce ad adattarsi al nuovo paese e nel frattempo in URSS viene avviato un processo penale contro di lei per cambio illegale di valuta.

Il film, basato sull'omonimo racconto di Vladimir Kunin, è divenuto uno dei film più popolari della perestrojka. Nel 1989 ottenne il premio del Festival del cinema di Tokyo per il miglior ruolo femminile e il premio speciale della giuria per la regia. Il film uscì in Europa, America e Canada.

“Encore, eshche, encore!”, 1992 (“Encore, ancora, encore!”)

Una commedia sulla vita di una guarnigione di provincia. Il comandante del reggimento instaura un rapporto serio con l'ufficiale sanitario Ljuba, senza tuttavia divorziare dalla propria consorte ufficiale. Ljuba s'innamora del giovane tenente Volodja, che contraccambia i suoi sentimenti. Gli innamorati si incontrano in un appartamento altrui, ma del loro amore viene presto a conoscenza il comandante del reggimento.

Il film ha ottenuto diversi Grand-prix ai festival russi, il premio per il miglior scenario al Festival mondiale di Tokyo nel 1933 e il premio speciale della giuria del Festival internazionale del cinema di San Remo nel 1994.

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