Oggi Velikij (che in russo significa “grande”) Novgorod è una città piuttosto piccola sulla riva del fiume Volkhov. Si trova a 552 km a nord-ovest di Mosca e ha una popolazione di poco più di 224.000 persone. Ma un tempo era la capitale della potente Repubblica di Novgorod che, al suo apice, si estendeva dal Mar Baltico agli Urali.
Fondata nel 930, Novgorod è una delle città più antiche della Russia. Non a caso qui si trova la più vecchia chiesa ortodossa del Paese: la Cattedrale di Santa Sofia (costruita prima del 1050).
Per diversi secoli, Velikij Novgorod è stata il più grande centro commerciale dell'antica Russia, con forti legami economici con i Paesi dell'Europa occidentale e settentrionale. Nel 1478, la repubblica fu inglobata dall'espansione del principato di Mosca, che segnò la fine dei suoi tempi gloriosi.
Novgorod perse l'appellativo di “Grande”, che le fu restituito ufficialmente solo nel 1999. Oggi il termine “Velikij” permette di distinguerla dall'altra città omonima: Nizhnij (“Bassa”) Novgorod, affacciata sul fiume Volga.
Proprio come Novgorod, anche Rostov ha perso da tempo la sua importanza politica. Situata a 186 km a nord-est di Mosca, sulle rive del Lago Nero, la città ospita appena 30.000 persone.
Nel Medioevo, Rostov era la capitale dell'omonimo principato e un importante centro religioso dell'antica Russia. Il clero di Rostov continuò a essere uno dei più ricchi e influenti dello Stato anche dopo l'annessione del principato a Mosca, nel 1474.
Il nome ufficiale della città è Rostov, ma la gente la chiama con il suo nome storico “Rostov Velikij”, per distinguerla dall'enorme megalopoli meridionale Rostov-sul-Don, ufficiosamente nota come la “capitale meridionale” della Russia, dove vivono più un milione di persone.
Come Rostov, anche Velikij Ustjug (930 km a nord-est di Mosca) oggi conta poco più di 30.000 abitanti. Sebbene la città sia stata per un certo periodo la capitale di un piccolo principato, non ha mai avuto un ruolo politico importante nella storia dell'antica Russia.
Nel XVI secolo, come parte dello Stato di Mosca, Ustjug divenne un importante centro commerciale. A causa dei notevoli introiti che la città cominciò a portare alle casse dello Stato, lo zar Ivan IV il Terribile ordinò di aggiungere l’appellativo “Velikij” al suo nome.
Oggi ogni bambino in Russia conosce questa città: dal 1999, Velikij Ustjug è ufficialmente considerata la patria di Ded Moroz, la versione russa di Babbo Natale.
Gli studiosi hanno dibattuto a lungo sulle origini del nome di questa piccola città nella regione di Pskov, al confine con la Bielorussia. Secondo una delle versioni più accreditate, Velikie Luki si chiama così a causa delle grandi anse del fiume Lovat, dove si affaccia la città.
A differenza delle altre “grandi” città della Russia, Velikie Luki non è mai stata la capitale di un principato (o di una repubblica). Il suo compito era quello di proteggere le terre di Novgorod dalle invasioni dei lituani e dei crociati tedeschi provenienti dal Baltico.
La città continuò a svolgere il suo importante ruolo difensivo anche durante la Seconda guerra mondiale: per più di un mese, nell'estate del 1941, resistette con successo alle truppe tedesche. Nel 2008, Velikie Luki è stata insignita del titolo onorifico di “Città della gloria militare” per il coraggio, la resistenza e l'eroismo dei suoi difensori.
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