L’isola di Onekotan, nell’arcipelago delle Curili settentrionali, tra il Mare di Okhotsk e l’Oceano Pacifico settentrionale, è composta per due terzi da vulcani. Due di essi, il Krenitsyn e il Nemo, sono attivi, anche se le ultime eruzioni risalgono alla metà del XX secolo. Mentre il Tao-Rusyr è considerato estinto. Ai piedi dei vulcani, su cui è cresciuta la vegetazione, si trovano dei laghi. Particolarmente spettacolare il lago anulare (in russo si chiama proprio così: “Koltsevoe ozero”) intorno al vulcano Krenitsyn (che è di fatto un vulcano nella caldera di un vulcano). Il lago è uno dei più profondi della Russia, con un massimo di 369 metri, sebbene abbia una circonferenza di soli 15 chilometri. Il terreno difficile rende molto arduo il trekking verso i vulcani dell’isola di Onekotan e l’ascesa. L’isola stessa è da tempo disabitata, ma vi sono resti di antichi insediamenti del popolo Ainu, che ha vissuto qui fino alla fine del XIX secolo.
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Un’altra straordinaria isola delle Curili è Iturup, la più grande dell’arcipelago. Nel nord dell’isola si trova una creazione naturale semplicemente incredibile: le Rocce Bianche (in russo: Belye Skaly). In realtà si tratta di pomice e vetro vulcanico, e si sbriciolano letteralmente tra le mani. Nell’antichità questa parte di Iturup era sommersa, ma dopo l’eruzione del vulcano e il terremoto le rocce sono emerse e ora le altezze vanno dai 40 ai 120 metri sul livello del mare.
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Questo è uno dei luoghi del pianeta più lontani dalla civiltà, dove le persone arrivano molto raramente. L’isola di Champ fa parte fa parte della Terra di Zichy nell’arcipelago della Terra di Francesco Giuseppe, nel Mar Glaciale Artico. Qui non ci sono praticamente piante o animali, ma pietre rotonde di varie dimensioni, da pochi millimetri a diversi metri, sono sparse su tutta l’isola. È ancora un mistero come si siano formate.
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La Bolshoj Zajatskij ostrov (letteralmente: Isola Grande delle lepri) è uno dei principali luoghi di interesse dell’arcipelago delle Solovetskij, sul Mar Bianco. Qui ci sono 14 labirinti di pietra, tracciati dagli antichi abitanti di questi luoghi. La descrizione scientifica di gran lunga più dettagliata dei labirinti è stata fatta dall’etnografo Nikolaj Vinogradov nel 1927, ma non è giunto a conclusioni sulla loro funzione. Probabilmente avevano un significato rituale e forse anche un ruolo pratico, ad esempio potevano essere usati per la pesca.
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Sapevate che San Pietroburgo è costruita su 33 isole collegate da ponti e strade? Anche uno dei parchi più pittoreschi della città, il Giardino d’Estate, è su un’isola (che ha il suo stesso nome). È il primo parco di San Pietroburgo, creato nel 1704 per ordine di Pietro il Grande. Invitò i migliori architetti del suo tempo a crearlo. Presenta fontane eleganti e raffinate sculture classiche. Inoltre, quest’isola-giardino fa ufficialmente parte del Museo Russo.
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Ecco un’altra straordinaria isola di San Pietroburgo, Kotlin, dove sorge la città fortificata di Kronshtadt. In questa città si possono trovare incredibili opere di ingegneria idraulica dei secoli passati: un misuratore del livello del mare, gigantesche banchine e un sistema di forti e fari difensivi. Il “farvater” (termine che viene dall’olandese “vaarwater” e indica un fondale marino scavato artificialmente) di Kronshtadt (largo da 80 a 150 metri e profondo da 11 a 14 metri) è persino inserito nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco!
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L’ultimo abitante ha lasciato l’isola di Koljuchin, nel Mar dei Ciukci, trent’anni fa. Ora su quest’isola fredda, amata dagli orsi polari, c’è solo una stazione meteorologica sovietica abbandonata. I grossi animali osservano con grande interesse gli edifici in legno, si affacciano alle finestre e giocano dove un tempo c’erano le persone.
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L’isola più grande della Russia, Sakhalin, colpisce per la sua natura. Anche se qui ci sono più di mille specie di piante, la sorpresa più grande è probabilmente la bardana (Arctium). Il motivo è che solo a Sakhalin raggiunge i 2-3 metri di altezza! “Se vi trovate sotto la pioggia in montagna, proteggetevi con una foglia di bardana”, scherza (o forse no) la gente del posto.
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Le isole Asafovy sono una popolare località per delle belle gite sul fiume Volga, nella regione di Ivanovo. Oggi qui ci sono solo dune di sabbia e pinete, ma non è sempre stato così. Prima della creazione del lago artificiale di Gorkij negli anni Cinquanta, sulle isole c’erano un monastero, una vecchia segheria e alcune case. Tutto ciò è finito sul fondo del lago artificiale e ciò che rimane come isole sono le parti sommitali delle Colline Asafovy (Asafovy Gory).
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Nel Mar Caspio, vicino alla città di Kaspijsk, c’è l’isola-fabbrica dell’impianto meccanico “Dagdizel”, costruita negli anni Trenta per dei test. All’interno della struttura sono presenti un grande montacarichi, un dormitorio e altre infrastrutture necessarie. Tuttavia, a metà degli anni Sessanta i dipendenti della fabbrica avevano già abbandonato quest’isola artificiale. I motivi della chiusura non sono mai stati comunicati ufficialmente.
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