Oshevensk (Pogost). Il campanile e la chiesa dell'Epifania. Vista sud-ovest. 14 agosto 2014
William BrumfieldAll’inizio del XX secolo, il chimico e fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944) sviluppò un complesso processo tecnologico per ottenere fotografie a colori. Intenzionato a utilizzare questo nuovo metodo per registrare la diversità dell'Impero russo, Prokudin-Gorskij fotografò numerosi siti storici durante il decennio precedente l'abdicazione dello zar Nicola II, nel 1917.
Il complesso di di chiese in legno di Shuyeretskoye. Da sinistra: la Chiesa di San Clemente, la Chiesa di Santa Paraskeva e la Chiesa di San Nicola. Estate 1916
Sergej Prokudin-GorskijL'ultima spedizione di Prokudin-Gorskij avvenne lungo la ferrovia - all’epoca in costruzione - sulla costa occidentale del Mar Bianco, durante l'estate del 1916, mentre in Europa infuriava la Grande Guerra. Quell’estate il fotografo visitò buona parte della Carelia, una regione ricca di foreste, monumenti architettonici e chiese in legno.
Oshevensk (Pogost). Vista dal ponte sul fiume Churyega. 18 giugno 1998
William BrumfieldIl viaggio di Prokudin-Gorskij toccò anche il villaggio costiero di Shuyeretskoye (noto anche come Shuya), situato vicino alla foce del fiume Shuya, sul Mar Bianco, a circa 30 km a sud dell'antica città di Kem. La suggestiva fotografia di Prokudin-Gorskij, scattata al di là del fiume Shuya, mostra un insieme di tre chiese in legno, una delle quali dotata di campanile.
L'elemento dominante del complesso architettonico di Shuya, fotografato da Prokudin-Gorskij, era la chiesa di San Nicola, sormontata dalla sua alta torre nordica, nota come “tenda” (in russo: shatyor). Risalente all'inizio del XVII secolo, la chiesa di San Nicola fu rivestita di tavole alla fine del XIX secolo, così come le chiese adiacenti.
Oshevensk. Campanile e chiesa dell'Epifania. Vista nord. 14 agosto 2014
William BrumfieldNessuno di questi monumenti però è sopravvissuto fino ai giorni nostri. Chiuse e vandalizzate durante il primo periodo sovietico, queste chiese sono finite in stato di totale abbandono dopo la guerra. Tutte e tre sono state distrutte, a quanto pare da un incendio provocato da un fulmine nel 1947. Fortunatamente, ci sono strutture simili ancora oggi in piedi nel nord della Russia.
Oshevensk. Campanile della chiesa dell'Epifania. Vista sud-ovest. 14 agosto 2014
William BrumfieldUno degli esempi più affascinanti di architettura antica è la Chiesa dell'Epifania nel villaggio di Oshevensk, nella regione di Kargopol, nella provincia di Arkhangelsk. Oshevensk è in realtà un gruppo di insediamenti, tra cui tre frazioni pittorescamente situate lungo il fiume Churyega. La chiesa dell'Epifania si trova nella prima frazione, Pogost, un nome che deriva da un termine che indica un terreno sacro, dove di solito vi erano un cimitero e una chiesa.
Oshevensk. Campanile e chiesa dell'Epifania. Vista nord-est. 27 novembre 1999
William BrumfieldCostruita in robusti tronchi di pino nel 1787, la chiesa dell'Epifania è un ottimo esempio di architettura del nord russo. Di forma ottagonale, la struttura principale è coronata da un'alta torre “a tenda”. Il campanile della chiesa si erge separatamente a nord-ovest.
Oshevensk. Chiesa dell'Epifania, interno. Vista a est sull'iconostasi. Da notare l'inclinazione del pavimento causata da alcuni problemi con i tronchi della base. 14 agosto 2014
William BrumfieldMa il vero “miracolo” di questa chiesa lo si può ammirare all’interno: gli spazi interni infatti sono i più grandi tra le chiese di tronchi del nord. Il pannello delle icone è enorme, anche se sono rimaste poche immagini sacre. La chiesa fu chiusa negli anni '30, aperta durante la guerra e nuovamente chiusa nel 1960, durante la campagna “finale” di Nikita Krusciov contro la religione. La chiesa è stata riaperta per la preghiera e per alcune funzioni occasionali alla fine degli anni Novanta.
Oshevensk. Chiesa dell'Epifania, interni. Vista a est verso le icone e il soffitto (nebo) dipinto con l'immagine della Crocifissione al centro. 14 agosto 2014
William BrumfieldDurante questo lungo periodo, la maggior parte delle icone sono state portate via dalla chiesa. Solo la fila superiore, dedicata ai Profeti, fino a qualche anno fa aveva ancora delle icone, visibili nelle mie fotografie precedenti. Ma nell'ottobre 2014 la chiesa è stata violata e le icone sono state rubate.
Oshevensk. Chiesa dell'Epifania. Immagine di Cristo Pantocratore (sovrano di tutti) al centro del soffitto. 14 agosto 2014
William BrumfieldL'opera d'arte più impressionante è il soffitto dipinto, chiamato anche “cielo” (“nebo”, in russo). La forma del “cielo” è un poligono segmentato da travi piatte che si estendono dalla sommità delle pareti fino a un anello al centro.
Oshevensk. Chiesa dell'Epifania. A sinistra: segmento di soffitto dipinto: Il centurione Loginus presso la croce. A destra: Particolare del soffitto dipinto: Loginus il Centurione. 14 agosto 2014
William BrumfieldLe travi del soffitto sono leggermente inclinate e creano così un telaio autoportante tra le pareti e l'anello. I pannelli dipinti hanno la forma di triangoli allungati e vengono posati sul telaio senza bisogno di fissaggi. Il progetto fa un uso ingegnoso della tensione e della gravità.
Questi “cieli” sono una caratteristica distintiva delle strutture del Nord, una straordinaria combinazione di pittura e struttura. I dipinti della chiesa dell'Epifania sono stati attribuiti alla famiglia Bogdanov-Karbatovskij, una delle dinastie di pittori di icone attive nel territorio di Arkhangelsk nella seconda metà del XVIII secolo. Essi furono anche coinvolti nella pittura delle icone per il monumentale paravento della Cattedrale della Natività di Kargopol, ricostruita dopo un grave incendio nel 1765.
Oshevensk. Chiesa dell'Epifania. Vista completa del soffitto dipinto. 27 dicembre 2014
William BrumfieldIl “cielo” della chiesa dell'Epifania è di dimensioni uniche, con 18 pannelli che comprendono otto arcangeli, quattro evangelisti, la Crocifissione e forme celestiali, come i serafini. L'anello centrale è occupato da un'immagine di Cristo Pantocratore (sovrano di tutto).
Il pannello che si innalza dal centro dell’iconografia raffigura Cristo sulla croce. Il pannello a destra di Cristo (a sinistra dello spettatore) rappresenta invece Maria, Madre di Dio (Theotokos). Il pannello a sinistra di Cristo raffigura San Giovanni Evangelista, autore di uno dei Vangeli canonici e, quindi, testimone divinamente ispirato della Crocifissione. In ogni pannello dell'intero soffitto il nome è dipinto in grassetto a lettere nere.
Oshevensk. Chiesa dell'Epifania. 14 agosto 2014
William BrumfieldAccanto a Maria Theotokos si trova Maria Maddalena, menzionata più volte nei Vangeli. Sebbene entrambe le figure siano rappresentate con vesti blu, simbolo di purezza, Maria Maddalena indossa anche un mantello cremisi.
San Giovanni il Divino è affiancato da Longino il Centurione, il nome dato nelle fonti cristiane medievali al soldato romano che trafisse il costato di Cristo con la sua lancia. Longino è stato canonizzato sia dalla Chiesa occidentale che da quella orientale per la sua testimonianza e proclamazione della divinità di Cristo. Il mantello rosso vivo che indossa sopra l'armatura crea una simmetria con il mantello di Maria Maddalena.
Chiesa dell'Epifania. Parte occidentale del soffitto dipinto. 14 agosto 2014
William BrumfieldQuesta disposizione di cinque figure centrali, tipica delle rappresentazioni ortodosse della Crocifissione, è affiancata da pannelli contenenti i due arcangeli principali, Michele (nel pannello accanto a Maria Maddalena) e Gabriele. Come arcangelo supremo (arkhistratig), Michele guida le schiere del Signore contro lo schieramento di Satana nel Libro dell'Apocalisse. Come simbolo del suo potere militante, è raffigurato con un'armatura e un mantello rosso. La sua mano destra regge una lancia, che qui assume la forma atipica di un tridente. Gabriele, raffigurato più modestamente, è il principale messaggero di Dio, soprattutto nell'Annunciazione.
Chiesa dell'Epifania. A sinistra: porzione di soffitto dipinto: Gli arcangeli Selaphiel e Uriel con il bambino Tobias. 18 giugno 1998. A destra: Particolare del soffitto dipinto: Arcangelo Uriel. 14 agosto 2014
William BrumfieldLa metà orientale del soffitto si conclude con le raffigurazioni degli evangelisti Matteo (nel pannello accanto all'arcangelo Gabriele) e Giovanni il Divino. Si tratta della seconda rappresentazione di San Giovanni: prima come testimone della Crocifissione e poi come uno dei quattro Evangelisti.
Chiesa dell'Epifania. A sinistra: porzione di soffitto dipinto: gli arcangeli Uriel e Michael con San Giovanni (al centro). A destra: dettaglio del soffitto dipinto: San Giovanni. 14 agosto 2014
William BrumfieldLa metà occidentale del “nebo” (“cielo”) continua con gli altri arcangeli della tradizione ortodossa orientale, come Selaphiel, che è spesso visto come un intercessore tra Dio e l'adoratore. Accanto a Selaphiel si trova l'arcangelo Uriel, tradizionalmente associato a varie imprese umane, come le arti.
Chiesa dell'Epifania, interno. Vista orientale delle icone e soffitto a spicchi dipinto (nebo) con l'immagine della Crocifissione al centro. 27 dicembre 2014
William BrumfieldTra i pannelli occidentali figurano anche gli evangelisti Marco e Luca e l'arcangelo Jegudiel. La parte centrale della metà occidentale del “nebo” è costituita da tre pannelli con gli arcangeli Barachiel, Selaphiel e Michael. Si tratta della seconda raffigurazione degli arcangeli Selaphiel e Michele, una ripetizione richiamata dal numero insolitamente elevato di pannelli nel soffitto della chiesa dell'Epifania.
Oltre all'altare principale (dietro il paravento delle icone), la Chiesa dell'Epifania ha altri due altari dedicati a San Giovanni il Divino e al martire San Vlasy (Biagio).
Chiesa dell'Epifania. Vista a sud-est verso la cappella di San Biagio. 14 agosto 2014
William BrumfieldNonostante la loro posizione remota, i dipinti della chiesa dell'Epifania di Oshevensk devono essere conservati con cura. Di per sé preziosi, essi suggeriscono anche una continuità nell'arte russa che si estende fino alla grande artista del XX secolo Natalya Goncharova (basti pensare alla sua opera intitolata “I quattro evangelisti”). Ogni forma d'arte mostra chiarezza e profondità di espressione, fluidità del tratto, ombreggiature delicate e un'espressività radiosa.
Chiesa dell'Epifania, vista nord-ovest. 14 agosto 2014
William Brumfield***
Nei primi anni del XX secolo il fotografo russo Sergej Prokudin-Gorskij inventò un complesso procedimento per ottenere fotografie a colori. Tra il 1903 e il 1916 viaggiò per l’Impero Russo e scattò oltre 2.000 foto con il nuovo metodo, che comprendeva tre esposizioni su una lastra di vetro. Nell’agosto del 1918 lasciò la Russia con gran parte della sua collezione di negativi su vetro e si stabilì in Francia. Dopo la sua morte, a Parigi, nel 1944, i suoi eredi vendettero la collezione alla Biblioteca del Congresso Usa. All’inizio del XXI secolo, la Biblioteca del Congresso ha digitalizzato le immagini di Prokudin-Gorskij, rendendo le foto pubblicamente e gratuitamente disponibili al pubblico mondiale. Un gran numero di siti russi ora ha una copia della collezione. Nel 1986 lo storico dell’architettura e fotografo William Brumfield (1944-) organizzò la prima mostra delle foto di Prokudin-Gorskij alla Biblioteca del Congresso. In un lungo periodo di lavoro, cominciato agli inizi degli anni Settanta del Novecento, Brumfield ha rifotografato la gran parte dei luoghi visitati da Prokudin-Gorskij. Questa serie di articoli mette a confronto questi complessi architettonici a circa un secolo di distanza.
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