Le località balneari russe sono strapiene e tutti sembrano essersi dimenticati del Covid (FOTO)

Artur Lebedev/Sputnik
Le frontiere restano chiuse, e così i russi si sono riversati in massa in Crimea, a Sochi e negli altri luoghi turistici del Territorio di Krasnodar, tra overbooking e impossibilità di mantenere anche il minimo distanziamento sociale

La camera indugia sull’interminabile fila che si è formata per salire sulla funivia. “Che roba!”, commentano gli autori del video. In un altro video, una donna minaccia di mettere tutto su Internet quando le viene chiesto di pagare per l’ombra che cade su di lei da una tenda vicina. “Stai chiedendo soldi per l’ombra, ho capito bene? Fantastico!”, dice la donna al “venditore di ombra” seminudo, che per tutta risposta replica che allora “gliela chiude l’ombra”.

“In Turchia tutto è incluso, a Sochi, invece, tutto è escluso”, scherzano sui social network. Un imprenditore locale afferma: “Sento che Sochi sta per scoppiare. Non c’è mai stato un tale afflusso di turisti. Così è solo un inferno per la gente del posto”.

A causa dei confini chiusi, per la prima volta i russi non hanno potuto scegliere tra le località balneari nazionali e quelle straniere. L’unica domanda era: andare in vacanza o no? Il 50 per cento ha deciso di starsene a casa. Ma l’altra metà dei russi ha deciso di partire comunque. E a Sochi, una delle località di mare più famose della Russia, si sono riversate più persone durante la pandemia di Covid-19 che per le Olimpiadi del 2014.

I prezzi degli hotel sono aumentati del 40%

Crimea, Sochi e Territorio di Krasnodar, secondo i tour operator, sono le destinazioni più calde. Gli aeroporti di queste località stanno battendo ogni record quanto a numero di voli effettuati. I siti aggregatori che vendono biglietti aerei affermano che i prezzi dei voli nazionali sono più bassi quest’anno. Secondo Aviasales e Tutu.ru, il biglietto medio per Sochi è diminuito del 20%. “Non ci sono problemi con i posti per i voli. Dopo tutto, molti tour operator hanno trasferito i loro charter [internazionali] verso la nostra costa”, afferma a Russia Beyond Tatjana Petrova, proprietaria dell’agenzia di viaggi Touromania.

Tuttavia, qui finiscono i vantaggi finanziari. Gli hotel, ad esempio, sono diventati più cari rispetto allo scorso anno di almeno il 40%. Il motivo è la mancanza di camere libere. In molti alberghi è tutto sold out fino a ottobre.

“La situazione più scioccante si osserva in Crimea. In spiaggia è difficile persino trovare un posto per stendere l’asciugamano, e tutti i principali hotel hanno grossi overbooking. I proprietari degli alberghi ammettono di stare vendendo molte più camere di quante non ne abbiano [supponendo che qualcuno poi non possa venire]. Il servizio ne soffre molto. Il famoso hotel Jalta Intourist era considerato uno dei migliori prima della pandemia. Guardate cosa gli sta succedendo adesso. Il punteggio è sceso vertiginosamente. La gente si lamenta della frenesia dei ristoranti, dell’attesa di ore per la colazione, della mancanza di una pulizia adeguata. E tutto perché il carico di lavoro è eccessivo e il personale non è ora in grado di far fronte agli impegni”, afferma Polina Gerber, fondatrice dell’agenzia di viaggi Darshan Travel.

Uno dei recenti commenti sul web conferma: “Ogni giorno scoppiano guerre alla reception. I clienti scontenti tornano dalla spiaggia e le stanze non sono ancora state pulite. A noi non ce l’hanno pulita per diversi giorni di fila. Combattendo ferocemente, mia moglie li ha costretti a rifare il letto e a cambiare gli asciugamani a mezzanotte”.

Un servizio molto discutibile

Anche i servizi di taxi, la pulizia delle spiagge, i prezzi dei cibi ne hanno risentito. “Eravamo a Novyj Svet, abbiamo camminato lungo il sentiero Golitsyn, siamo andati sul Monte Aj-Petri, e tutto ciò è incredibilmente bello. È per questo che si vuole tornare in Crimea ancora e ancora. Ma il nostro viaggio si è svolto con lo slogan ‘maleducazione crimeana’. Un autista che ci ha dato un passaggio ha detto che l’unico problema con il servizio in Crimea è che non c’è servizio. E questo è vero”, afferma Viktoria Rjabikova, una reporter di Russia Beyond che ha visitato recentemente la Crimea.

“I nostri problemi sono iniziati dal momento in cui abbiamo lasciato l’aeroporto e abbiamo cercato un taxi. C’è una carenza catastrofica di tassisti. E fanno i difficili. A Jalta, nessuno ha accettato di fare una corsa di un’ora e mezzo per portarci ad Alupka. E il pagamento in Crimea è solo in contanti”, afferma Viktoria. Secondo lei, il problema maggiore con i prezzi in Crimea è per i generi alimentari: “I ristoranti sono più cari che a Mosca e le porzioni sono diventate oscenamente piccole. La metà del menù non è disponibile: i ristoranti semplicemente non hanno i prodotti per cucinare i piatti o hanno già venduto tutto.”

Tuttavia, ciò che ci si può certamente aspettare dalle località russe quest’anno è “una vacanza dal coronavirus”. È come se non esistesse più.

E le precauzioni contro il Covid-19?

Secondo il Capo della Repubblica di Crimea, Sergej Aksenov, tra tutte le restrizioni per la pandemia, i problemi sorgono solo con il distanziamento sociale sulle spiagge. “Non so come obbligare i gestori degli stabilimenti balneari a monitorare il rispetto di questa distanza, ad eccezione di un’informazione continua”, afferma.

Ma molti vacanzieri sono colpiti dal quasi completo disprezzo delle precauzioni. “Durante questo periodo sono stata in un sacco di regioni e ora sono a Krasnaja Poljana, vicino a Sochi. Il 99% delle persone qui va in giro senza mascherina, ed è permesso entrare senza mascherina nei negozi senza problemi; nessuno fa rimostranze. I centri commerciali sono sovraffollati, i ristoranti non hanno alcuna disposizione speciale sui posti a sedere. In molti di essi, i tavoli non sono neppure trattati con un agente antisettico e i camerieri fanno spallucce se chiedete di portarvi un gel disinfettante per le mani”, osserva Gerber.

Tatjana Petrova afferma che le persone si ammucchiano nelle discoteche e che le spiagge sono sovraffollate: “E uno dei nostri conoscenti, il proprietario di un hotel in Crimea, ha detto che non avrebbe certo costretto il suo staff a indossare maschere e guanti a +35 C°”.

Nelle destinazioni estive meno “calde”, come Altaj, Bajkal, Carelia, le cose vanno meglio con le precauzioni, assicurano i tour operator. Anche nelle regioni montuose, i buoni hotel sono pieni al 100% e c’è il tutto esaurito per diversi mesi. “Ma il servizio rimane a livello ottimo, perché non c’è un’enorme congestione di turisti, visto che si tratta principalmente di turismo attivo e le persone sono sparse in una zona geograficamente vasta. Puoi partire per gli Altaj anche ora, ma dovrai accontentarti di hotel di una classe inferiore a quello che vorresti, e a un un prezzo gonfiato. Oppure puoi affittare un appartamento da privati”, conclude Polina Gerber.


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