A Vladivostok la primavera arriva tardi: la forsythia, gli albicocchi, le magnolie e altri alberi si ricoprono di foglie soltanto a metà maggio, quando nel vicino Giappone il momento tradizionale per godere della fioritura primaverile degli alberi – detto hanami – è già terminato da un pezzo.
La fioritura dei rododendri
Fonte: Vitalij Berkov
Al posto dei fiori di ciliegio (sakura) gli abitanti del litorale possono ammirare la fioritura del ledum o del rododendro il cui nome è difficile da pronunciare tanto per i russi quanto per gli stranieri. A seconda del tipo di inverno trascorso il rododendro può fiorire a marzo o, come accade di solito, ad aprile, ma anche a giugno inoltrato. Per vedere il rododendro in fiore si va nelle foreste o in montagna, per esempio sul Pidan (oggi monte Livadijskaya). Dalle sue rocciose pendici meridionali si possono vedere da lontano le nuvole rosa e lilla dei rododendri fioriti:
Fonte: Vitalij Berkov
Il fiore del rododendro è diventato il simbolo ufficiale di Vladivostok nel 1994. Dal 2005 l’Orto botanico della città festeggia il Giorno del rododendro. Se si strappa un rametto di rododendro a febbraio e lo si mette in un vaso a casa si può attendere la fioritura dopo appena tre settimane, motivo per cui l’arbusto è diventato così popolare e ha rischiato l’estinzione. Nell’Orto botanico cresce e fiorisce una grande varietà di rododendri, dal Giappone, dalla Cina, dalla Corea e dall’America del Nord.
Fonte: Maria Borodina
Il più bello è il Rhododendron schlippenbachii che cresce nel distretto Khasanskij, sulle pendici meridionali dei rilievi montuosi della zona. I suoi fiori misurano fino a sette centimetri, sono bianchissimi oppure color pesca. Fu scoperto per la prima volta in Corea e descritto dall’ufficiale russo della fregata “Pallade” Aleksandr Shlippenbach che decise di battezzarlo con il proprio nome.
Verso la metà del Novecento nella tajga di Ussurijsk, sui monti Sichotė-Alin, alla sorgente del fiume Dzhigitovka, venne ritrovato un boschetto di alberi molto curiosi. I botanici stentavano a credere che nella parte settentrionale del Territorio del Litorale, il cosiddetto Primore, potesse crescere un albero sempreverde dalla fioritura bianca e con le foglie coriacee che in inverno si chiudono a forma di tubicino.
Fonte: Vitaij Berkov
E non ci credettero finché non lo videro con i propri occhi: un piccolo cespuglio di Rhododendron fauriei che cresceva in un luogo dove non avrebbe dovuto, essendo un albero abituato al clima subtropicale.
Nel Primore invece era entrato in contatto con le specie locali di abete e da quel momento non aveva più attecchito in altre zone, anche più meridionali. Non fiorisce ogni estate quindi per riuscire a vederlo ci vuole un gran colpo di fortuna.
Le decorazioni floreali di Vladivostok
Fonte: Vladimir Serebryanskij
La cascata gialla di forsythia sboccia a fine aprile. La sua varietà selvatica cresce in Cina e in Corea perciò nel Territorio del Litorale si trova bene. La si può vedere nei giardinetti cittadini di Vladivostok e intorno al monumento con la tigre di bronzo vicino alla fermata “Akademicheskaya”. Le sue compatte foglie dorate illuminano per due settimane gli alberi ancora congelati.
Dopo le forsythia è il turno degli albicocchi: il Primore ha le proprie varietà selvatiche di albicocco della Manciuria (Prunus mandschurica), coltivate da circa mille anni; è un alberello non molto grande dai fiori rosati. A Vladivostok però ha attecchito la sua versione “domestica”: l’albero è grande, con i boccioli rosa scuro e i fiori dischiusi più chiari. Queste piante sono disseminate lungo le pendici dei rilievi o ai bordi delle strade. I frutti sono piccoli, verdognoli e amari, assolutamente immangiabili.
Fonte: Maria Borodina
Il pero di Ussurijsk invece ha grandi fiori bianchi che sbocciano dopo l’albicocco, all’inizio di maggio. Alcuni meravigliosi alberi di questo tipo adornano l’arteria principale di Vladivostok, la prospettiva del Centenario (ulitsa Stoletiya Vladivostoka), mentre nei pressi dello stadio “Strojtel” accanto ai peri si trova un piccolo boschetto di albicocchi.
Fonte: Giardino botanico
Bellezza fuggitiva
In Giappone alcune specie di ciliegi vengono chiamate sakura. Ci sono stati alcuni tentativi di importarli a Vladivostok, dove però le piante non hanno resistito al freddo. Alla fine gli amici giapponesi hanno trovato alcune varietà che si sono adattate al clima nostrano.
Il più grande e stupefacente giardino di sakura si trova nel campus della VSUES (Vladivostok State University of Economics and Service). Quando gli alberi hanno messo i fiori si è scoperto che erano una varietà di ciliegio selvatico di Sargent, tipico delle isole Sakhalin, Curili, di Hokkaido e della penisola coreana, ma lo si può vedere anche sul lungomare di Primore.
Fonte: Vitalij Berkov
I parchi e i giardini della città non sono ricchi di alberi in fiore perciò il miglior luogo dove ammirare la fioritura primaverile è l’Orto botanico che si trova appena fuori città ed è sempre affollatissimo; i visitatori vengono a sentire gli aromi delle piante e a fare selfie davanti alle prime primule del Territorio del Litorale, agli iris di montagna, alle viole, alle magnolie, alle peonie arbustive e ai petasites tatewakanius dalle foglie larghe simili a palme.
Le varietà selvatiche della magnolia crescono sulle isole Curili e i primi tentativi di acclimatarle nel Primore non hanno sortito l’effetto sperato. Ora invece alcune decine di magnolie abbelliscono i parchi della città e nell’Orto botanico di Vladivostok si trova una delle più importanti collezioni del Paese di questi alberi del sud. Irina Petuchova ha raccolto per più di 30 anni i semi di varie specie di magnolia, coltivandole e selezionando le più resistenti al freddo. Oggi le oltre venti specie di magnolia presenti attirano migliaia di persone nel periodo di massima fioritura, tra la metà di maggio fino alla fine di giugno.
Le peonie arbustive invece fioriscono qualche settimana prima delle loro corrispettive erbacee, a partire dalla metà di maggio. Una volta sbocciato però il fiore dura al massimo due o tre giorni prima di staccarsi dal ramo e non tutti fanno in tempo a cogliere questa bellezza fuggitiva.
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email