Pescatori sul fiume Enisej (Foto: Reuters/Ilya Naymushin)
A partire dall’estremità più orientale dell’autostrada transiberiana, sul Mar del Giappone, e dirigendosi verso ovest, si attraversa per migliaia di chilometri un paesaggio in cui le montagne si alternano alle foreste di taiga. Una volta raggiunta la città di Krasnojarsk, nella Siberia orientale, ci si addentra nel cuore dell’Asia: i rilievi si addolciscono, la condizione delle strade migliora, e le principali città sono facilmente raggiungibili in un solo giorno.
A metà cammino
Nell’ideale tragitto che percorre tutta la Russia da est a ovest, Krasnojarsk si trova proprio a metà strada. Tagliata in due dal fiume Enisej, uno dei più lunghi del pianeta nonché cuore stesso della città, Krasnojarsk ha prestato alla banconota russa da dieci rubli l’immagine del suo famoso ponte e della diga idroelettrica di Divnogorsk. Benché sia una città gradevole, è preferibile alloggiare fuori dal centro, nei pressi della riserva naturale di Stolby. L’albergo Snezhnaya Dolina, di ispirazione rustica, è dotato di piscina, sauna e campo da tennis e offre sistemazioni in bungalow (cento dollari a notte) o camere (venticinque dollari a notte). Consigliamo di lasciare l’auto in albergo e raggiungere Krasnojarsk o la riserva naturale − entrambe poco distanti − in autobus.
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Scivolando sul fiume Enisej
Per collegare tra loro le principali città della regione, l’autostrada transiberiana è costretta a seguire un tracciato a zig zag. Tutta colpa dei primi esploratori russi, che percorrendo la Siberia attraverso i suoi numerosi fiumi, fondarono le loro città in luoghi che fossero facilmente raggiungibili per via fluviale. Facendo base a Krasnojarsk si ha l’opportunità di esplorare l’Enisej, uno dei grandi fiumi della Russia. Sayan Ring organizza, per un costo di tremila dollari, escursioni della durata di otto giorni a bordo a di un’imbarcazione che tocca tutti i punti di maggiore interesse (compreso un piccolo villaggio in cui Vladimir Lenin fu mandato in esilio) e prevede anche l’incontro con uno sciamano che legge il futuro. In alternativa, è possibile percorrere l’Enisej sino al Mare Artico. Il viaggio richiede però un’accurata pianificazione, nonché autorizzazioni speciali per accedere alle remote cittadine che costellano il tratto finale del fiume. La crociera copre in dieci giorni la tratta Krasnojarsk- Dudinka (una remota città portuale) e ritorno, per un tragitto complessivo di quattromila chilometri. Il tour operator SibTourGuide può aiutarvi ad organizzare il viaggio per un costo compreso tra gli ottanta e i trecentottanta dollari, a seconda del tipo di cabina.
Dalla città alle montagne
Da Snezhnaya Dolina imboccate l’autostrada M-54 in direzione est. Giunti alla rotatoria seguite le indicazioni per il Ponte di Kommunalny; attraversato il ponte proseguite dritti su ulitsa Veynbauma e girate a sinistra in ulitsa Bryanskaya, sino ad uscire da Veynbauma. Da qui, raggiungete l’autostrada federale M-53 sino a Novosibirsk (undici ore e mezza, 800 chilometri). Da Krasnojarsk, procedendo in auto in direzione ovest, le pianure cedono il passo ai monti del Kuzneckij Alatau: una delle ultime grandi catene che incontrerete lungo il vostro viaggio attraverso la Russia. Per accedere a queste montagne consigliamo di passare dalla città di Abakan (cinque ore e mezza, 415 chilometri da Krasnojarsk).
Giugno è uno dei mesi migliori per visitare questi luoghi: le colline sono coperte di fiori selvatici e non è raro imbattersi in orsi e renne. Per ulteriori informazioni, contattate Siberian Trekking.
Il carbone
Sul versante opposto della catena del Kuzneckij Alatau, lungo il fiume Tom e lambita dalla M-53, sorge la città di Kemerovo (sette ore di strada, 530 chilometri da Krasnojarsk), che vanta un delizioso centro storico. Spesso trascurata dai viaggiatori, Kemerovo sorge nel bacino di Kuzneckij: una delle principali regioni carbonifere della Russia. Qui, nel 1921, alcuni socialisti americani ricevettero da Lenin il permesso per fondare la Colonia industriale autonoma del Kuzbass, allo scopo di favorire le iniziative industriali della regione. Così, in seguito all’apertura di un centro di reclutamento a New York, migliaia di americani si trasferirono a Kemerovo per vivere e lavorare insieme agli abitanti del luogo, incrementando significativamente la produzione di carbone della zona. Una visita al Museo di Krasnaya Gorka, situato sulle suggestive colline rosse che sormontano la città e il fiume, permette di approfondire la conoscenza di Kemerovo e della sua industria carbonifera. Una sala sotterranea è interamente dedicata all’attività dei minatori.
La città universitaria della Siberia
Pur essendo un po’ fuori mano (la città sorge infatti cento chilometri più a nord rispetto alla M-53), Tomsk vanta alcuni degli edifici più antichi della Siberia e merita decisamente una visita. Fondata nel 1604, Tomsk (tre ore e mezza di strada, duecentoventi chilometri da Kemerovo) divenne presto un importante centro commerciale, malgrado il tracciato ferroviario della Transiberiana l’abbia trascurata a favore di Novosibirsk, che all’epoca non era che un villaggio. Pur non essendo direttamente collegata all’autostrada Transiberiana, Tomsk rimane una meta interessante, ed è sede della prima università della Siberia. Una passeggiata per il centro, lungo Prospekt Lenina e il lungofiume consente di ammirare gli imponenti edifici dell’Università statale di Tomsk, il famoso monumento a Chekov e le costruzioni di legno risalenti a un’altra epoca che ancora sopravvivono in questa città moderna. Sayan Ring offre sul proprio sito una guida dettagliata per visitare Tomsk. Quattro ore d’auto (260 chilometri) separano Tomsk da Novosibirsk, terza città della Russia. Se il vostro viaggio è iniziato a Vladivostok, sul Mar del Giappone, arrivati a Novosibirsk avrete attraversato circa metà del continente eurasiatico.
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