Il turismo abbraccia la salute

Dalle spa ai centri benessere, sempre più russi puntano sul turismo della salute (Foto: ufficio stampa)

Dalle spa ai centri benessere, sempre più russi puntano sul turismo della salute (Foto: ufficio stampa)

Le cure termali rappresentano uno dei mercati più floridi al mondo. Le mete più gettonate tra i vacanzieri russi che scelgono l’Italia sono le Terme di Montecatini o di Chianciano. Mentre gli italiani iniziano a scoprire i grandi complessi di Krasnodar, Sochi e Stavropol

L’Italia ti fa bella, ma la Russia sana. Potrebbe essere questo lo slogan di domani per promuovere il turismo della salute sull’asse Roma-Mosca, vista la reciproca interdipendenza nel settore dei due Paesi. In base agli ultimi studi presentati da Umberto Solimene, direttore della scuola di specializzazione in medicina termale dell’Università degli Studi di Milano, oltre che del Centro di ricerche in bioclimatologia medica, biotecnologie e medicine naturali, “le cure termali rappresentano oggi uno dei mercati più floridi al mondo, tanto da contare oltre 17 milioni di viaggiatori appassionati, per un giro d’affari di 2 trilioni di dollari nel corso dell’ultima stagione; seppur gli investimenti in Italia e Russia non siano paragonabili a quelli di alcuni Stati asiatici, che ne hanno fatto un elemento portante delle proprie economie nazionali, una più stretta collaborazione potrebbe rendere entrambi assoluti protagonisti nello scenario odierno”.

Da una parte, infatti, l’Italia è riuscita a specializzarsi nel segmento benessere, forte di oltre 490 centri termali (350 dei quali convenzionati con strutture ospedaliere) distribuiti in ben 131 località e con un flusso interno di 1.5 milioni di wellness travellers; dall’altra la Russia vanta addirittura 1.300 impianti, ogni anno frequentati da 14 milioni di suoi cittadini, principalmente però per cure sanitarie.

“Non essendo competitor l’uno per l’altro, ma avendo piuttosto bisogno d’integrare la rispettiva offerta – riprende Solimene –, Italia e Russia hanno riconosciuto l’opportunità di sviluppare accordi attraverso cui completare il ciclo curativo nei rispettivi Paesi, come già era in voga ai tempi dell’Unione Sovietica: la città di Rimini, in questo senso, è stata apripista sin dagli anni ‘50/’60, quando accoglieva i cosmonauti sovietici per ultimare il processo di riacclimatamento alla Terra al termine degli esperimenti o delle missioni nello spazio”.

Sensibilizzati da programmi governativi mirati, che prevedono bonus sconto per chi si trattiene almeno 21 giorni nei “kurort” dedicati al termalismo sociale in Russia (se non addirittura la totale gratuità per i pensionati), sono proprio i turisti russi ad aver indicato all’Italia una nuova opportunità di sviluppo: molti di loro giungono infatti presso gli impianti nazionali senza che questi neppur abbiano bisogno di promuoversi sul loro mercato, come nel caso delle Terme di Montecatini o di Chianciano, già popolarissime in Russia come località di “ringiovanimento e di notevoli cure estetiche”. Sul fronte opposto, però, i visitatori tricolore conoscono ancora poco i grandi complessi di Krasnodar, Sochi, Stavropol, degli Urali o addirittura della più remota Khakassia, dove sono presenti laghi mineralizzati unici, fra cui i famosi Itkul, Shira e Tul (salato), che depurano il corpo attraverso l’attacco di microrganismi-spazzini.

“Poiché le cure termali richiedono dai 15 giorni a un mese intero di cura – conclude Solimene –, generando in tal modo un turismo di lungo termine e fidelizzato, alcune compagnie assicurative hanno iniziato a muoversi presso i rispettivi governi per avviare convenzioni bilaterali, mentre l’ambasciata d’Italia in Russia sta lavorando a un portale unificato, col concorso di Federterme, dove siano presentate tutte le strutture d’eccellenza italiane e russe”.

Se è assai più semplice orientarsi nell’ambito del benessere, grazie anche al recente lancio di una guida del Touring Club Italiano sulle top 100 spa nazionali, i “kurort” russi hanno precise specializzazioni e necessitano di una comunicazione più scientifica: ad esempio, fra i pochi già noti in Italia, il Zarya nel Caucaso (www.sanzarya.ru) e l’Ural (www.uralkurort.com) sono suggeriti per le cure osteoarticolari grazie anche all’uso di acque radioattive, mentre il “Notti bianche” di S.Pietroburgo (www.white-nights.ru) è maggiormente indicato per rigenerazioni cardiovascolari. Con l’estate ormai pronta a entrare nel vivo, il turismo della salute assapora un nuovo boom. 

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