In mani preziose

Nella seconda metà del XIX secolo, a Pavlovsky Posad iniziarono a fiorire imprese manifatturiere, specializzate nella realizzazione di scialli (Foto: Ria Novosti)

Nella seconda metà del XIX secolo, a Pavlovsky Posad iniziarono a fiorire imprese manifatturiere, specializzate nella realizzazione di scialli (Foto: Ria Novosti)

Quella della tessitura degli scialli è una delle tradizioni artigianali più celebri della Federazione. Viaggio nei luoghi dove si produce il celebre accessorio

Le romantiche combinazioni di parole “Litorale dei sogni", "Primo appuntamento", "Favola orientale", "Atteso momento d’amore", "Ricordo d'estate", "Notte misteriosa", non sono né titoli di canzoni né nomi di deliziosi dolci, bensì denominazioni che designano il tipo di fantasia e il carattere dei celebri foulard e scialli russi. Nella seconda metà del XIX secolo, lo scialle arrivò in Europa dall’India e dall’Egitto; fu allora che a Pavlovsky Posad iniziarono a fiorire le imprese manifatturiere specializzate nella produzione di questi eleganti accessori, realizzati in seta, lana, cotone, tessuto jacquard e decorati con stampe variopinte.

Il museo dello scialle di Pavlovsky Posad è stato fondato da un collezionista privato che risponde al nome di Vladimir Shishenin. Un giorno di vent'anni fa, Vladimir comprò da un antiquario un vecchio foulard da testa dopo essere rimasto rapito dalla sua bellezza e raffinatezza. È stato proprio con questo capo che il collezionista ha iniziato la sua collezione che ora costituisce la base del fondo museale. Vladimir ama raccontare come abbia trovato ciascuno scialle e parlare anche - non senza amarezza - delle perdite inevitabili che qualsiasi collezionista deve affrontare, come, ad esempio, quella di una vecchietta che non voleva separarsi da un vecchio scialle custodito sul fondo di un antico baule ("E se domani di colpo mi sposo?").

Gli oggetti esposti all’interno del museo (e non si tratta solo di manufatti prodotti a Pavlovsky Posad, ma anche in altre fabbriche concorrenti) sono disposti secondo una sequenza che rispecchia l’evoluzione storica e tecnologica: dal fuso e dal capecchio avvolto sulla conocchia, passando per il telaio, fino alle tele e ai drappi ricamati a mano con fili d’oro e argento. E poi, ovviamente, scialli con stampe floreali e fazzoletti commemorativi, dedicati a eventi e personaggi storici (ad esempio, l'incoronazione di Nicola II o l'impresa di Ivan Susanin). Oltre all’uso tradizionale, un tempo, il fazzoletto asserviva anche ad altre funzioni, alcune delle quali oggi sono ormai andate dimenticate: aveva funzioni commemorative, informative e a volte di propaganda. Ad esempio serviva per insegnare come assemblare un fucile e fare una fasciatura, o per celebrare i primi dieci anni del potere sovietico.

I disegni archetipici con cui venivano decorati gli scialli e i fazzoletti parlano di antiche tradizioni e stili di vita: come il motivo vinograd, ad esempio, che si riferisce al "vinogradie”, una canzone celebrativa che veniva intonata in occasione della koleda, un antico rituale precristiano; o il motivo del vostochny ogurets (cetriolo orientale) venuto dalla città scozzese di Paisley (conosciuto anche come "frutto di palma", "melograno tagliato" o "fagiolo turco"); o, ancora, i motivi della rosa (roza) e del ferro di cavallo (podkova). Questi ultimi due motivi, alla fine del XIX secolo, invasero letteralmente il mercato degli scialli russi. Ciò fu possibile grazie a una tecnica speciale di fabbricazione che riduceva anche i costi: il disegno non veniva cucito sulla tela, bensì impregnato di tintura.

L'incanto della fabbrica degli scialli

Oggigiorno, presso il museo di Pavlovsky Posad chiunque voglia può apprendere l’arte della stampatura dei tessuti. I workshop vengono tenuti tanto da specialisti nazionali quanto internazionali. Non molto tempo fa, infatti, è arrivato al museo uno stampatore proveniente dall’Iran. Ma come veniva eseguita la stampatura su tessuto in quei primi anni, quando a Pavlovsky Posad la manifattura di scialli di proprietà di Yakov Labzin e Vasily Gryaznov (che, per inciso, poi vennero dichiarati santi locali) riforniva la famiglia reale?

“La realizzazione dei foulard- spiega Yulia Terekhova, autrice della guida al museo di Pavlovsky Posad-, inizia con la preparazione delle forme in legno per la stampa, le quali hanno nomi romantici come “maniere” e “fiori”. Le prime servono per la realizzazione dei contorni, che vengono tratteggiati a caldo e fissati mediante il metallo; le seconde invece servono per stampare i vari colori. Per ogni colore ci vuole una tavola diversa. Non è possibile tagliare una tavola delle dimensioni di un foulard, quindi, il disegno viene diviso in sezioni e poi stampato utilizzando forme ripetute. Per prima cosa sul fazzoletto viene realizzata una bozza dei contorni e in seguito, a turno, si fissano i colori (il numero di fiori impiegati per la realizzazione di un fazzoletto può superare anche le due dozzine). La stampa a mano dei foulard si ottiene così passando diverse centinaia di volte su un pezzo di stoffa mediante tavole con tinture di diversi colori, che vanno poi anche combinate con cura”.

Un’altra storia, tra l’altro piuttosto laboriosa e scrupolosa, è come vengono intagliate le forme in legno. In ogni caso, una volta pronte esse durano per decenni, finché il legno è vivo. Ogni visitatore può creare il proprio foulard, utilizzando le tavole intagliate direttamente all’interno del museo secondo i disegni selezionati durante un concorso speciale; ad esempio, utilizzando le forme raffiguranti i personaggi del mondo della scrittrice finlandese Tove Jansson: i Mumin, Grugnina, eccetera. Tutto, però, rigorosamente alla maniera russa.

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