L’Arbat, la storica via pedonale di Mosca lungo la quale un tempo passava la strada per Smolensk, si sta preparando al suo 520simo compleanno. Tutti i lavori di ristrutturazione si svolgeranno dal 1° al 6 ottobre 2013.
C’è da dire che in effetti oggi l’Arbat ha in parte perso la sua tradizionale sensazione di comfort, che per molti secoli aveva attirato l’intellighenzia della capitale. Ora è difficile per turisti e moscoviti fermarsi ad ammirare le facciate delle case e guardare le targhe commemorative di cui la via abbonda, a causa dell’enorme numero di pubblicità e insegne e della sfilza di bar e caffetterie.
Musicisti e artisti di strada lungo l'Arbat (Foto: Vladímir Vyatkin/ RIA Novosti)
In onore della festa per l’anniversario, le autorità della capitale hanno promesso di stravolgere il volto dell’Arbat, togliendo le pubblicità, rifacendo la pavimentazione e le facciate degli edifici. È stato reso noto anche il costo del progetto che ammonta a oltre 10 milioni di dollari. La maggior parte delle risorse verrà impiegata per cambiare la pavimentazione stradale e sistemare gli esterni. I celebri lampioni dell’Arbat non verranno toccati. I musicisti e i pittori di strada finiranno “sotto licenza”: il comune permetterà loro di lavorare in luoghi appositi, ma soltanto se in possesso di un permesso.
Non è la prima “rinascita” che l’Arbat affronta: l’incendio del 1736 aveva quasi completamente distrutto i palazzi d’epoca e la strada era stata ricostruita ex novo: edifici di lusso e ville di nobili, mercanti e funzionari abbellivano la via, trasformandola già a quel tempo in uno dei quartiere più prestigiosi e cari di Mosca. Molte costruzioni non si sono conservate, come per esempio la chiesa di Nikola Javlennyj che si trovava all’angolo tra l’Arbat e vicolo Serebrjanyj e che è stata abbattuta nel 1846.
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Un week end a Mosca |
A partire dall’Ottocento, oltre a essere il centro culturale di Mosca, l’Arbat è diventata anche il punto di raccolta dell’intellighenzia moscovita. Sulla più importante strada pedonale della capitale sono presenti musei, monumenti architettonici, teatri: il teatro accademico statale “Evgenij Vachtangov”, il teatro “A. Chechov” e altri.
Canzoni, versi e film sono stati dedicati all’Arbat, all’antica strada moscovita (XIV-XV secolo) dalla storia secolare che serba il ricordo di Pushkin, Lermontov, Esenin, Marina Cvetaeva… Bulat Okudzhava, poeta e cantautore sovietico, ha scritto versi memorabili nella canzone dedicata all’Arbat che tutti i moscoviti amano: “Ah, Arbat, mia Arbat, sei la mia patria… la mia vocazione”.
Oggi l’Arbat dà la possibilità di immergersi nello spirito artistico della parte vecchia di Mosca, di ascoltare i musicisti di strada, di comprare souvenir originali e fare una tranquilla passeggiata dalle Arbatskie vorota fino a piazza Smolenskaya.
Come arrivare: Staryj Arbat è la via del distretto amministrativo centrale della città di Mosca (quartiere “Arbat”). È situata tra la piazza Arbatskie vorota e piazza Smolenskaya. Metro: Arbatskaya, Smolenskaya
Dove mangiare:
- Hard Rock Café, Staryj Arbat, 44
- Doolin House, pub irlandese, Staryj Arbat, 20
- Ristorante “Brazilero”, Staryj Arbat, 10
- Ristorante “San Marco”, Staryj Arbat, 25
- Ristorante “Bosfor”, Staryj Arbat, 47/23
- Ristorante “Dom Aktera”, Staryj Arbat, 35
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Un angolo pittoresco dell'Arbat (Foto: Ria Novosti) |
Da vedere: Ristorante “Praga”, Arbat, 2/1. Andate alla pasticceria del ristorante e comprate una torta “Praga” (a partire da 732 rubli), una torta “Ptiche moloko” (a partire da 756 rubli) o i pirozhki (a partire da 25 rubli). Il ristorante è temporaneamente chiuso.
Tappa obbligatoria è la pasticceria di questo antico ristorante moscovita, aperto nel 1902. Il locale conta sei sale, un buffet, diciotto salette riservate e alcuni tavoli da biliardo. Tra i clienti del “Praga” c’erano pittori, musicisti e scrittori dell’epoca: Tolstoj, Bunin, Kuprin.
Il “Praga” è rinomato per le sue raffinatezze culinarie: ai tempi dell’Unione Sovietica si formavano intere file “notturne” non solo per l’omonima torta “Praga”, ma anche per la leggendaria creazione inventata dal maestro pasticcerie, il “Ptiche moloko” (Latte d’uccello), che non ha eguali in un tutto il mondo gastronomico.
Casa-museo di A.S. Pushkin sull’Arbat, Staryj Arbat, 53/1
È proprio in questa casa – uno degli edifici più antichi dell’Arbat (XVIII secolo) – che Aleksandr Sergeevich Pushkin portò la giovane moglie Natalja Nikolaevna Goncharova dopo averla sposata il 18 febbraio 1831. “Sono sposato e felice, - scriveva A.S. Pushkin. - Ho un solo desiderio, che non cambi niente nella mia vita; non potrebbe andare meglio. È una condizione talmente nuova per me che mi pare di essere rinato”. Il museo, chiamato “Casa di Pushkin sull’Arbat”, è stato inaugurato nel 1986.
Teatro “Evgenij Vachtangov”, Staryj Arbat, 26/2
Nel cuore dell’Arbat è impossibile non notare un grande edificio con colonne: è il teatro “Evgenij Vachtangov”, attivo dal 1921; nel 1926 ha preso il nome del suo direttore artistico, Evgenij Vachtangov. Amato da più di una generazione di moscoviti per il talento degli artisti e dei registi e per la varietà di genere degli spettacoli, dai classici (“Anna Karenina”, “Evgenij Onegin”) fino agli spettacoli sperimentali. Vicino al teatro è stato aperta la casa-museo di Vachtangov (vicolo Denezhnyj, 12).
La 93ma stagione si è aperta il 5 settembre 2013 con lo spettacolo “Pristan” (Rifugio), dedicato al 90mo anniversario del teatro.
La fontana “Principessa Turandot”, Stary Arbat, 26
Quando vi troverete vicino all’edificio del teatro non dimenticatevi di dare un’occhiata alla fontana “Principessa Turandot” (1997), costruita in onore dell’ultimo spettacolo di Vachtangov messo in scena nel 1922. La fontana fu realizzata con l’aiuto del comune di Mosca per l’850mo anniversario della capitale. Di sera la fontana si illumina, creando un romantico schermo per le coppie di innamorati che passeggiano sull’Arbat.
Lunghe e rilassanti le passeggiate nella vecchia Arbat (Foto: Ria Novosti)
La parete di Tsoy, vicolo Krivoarbatskij, via Arbat, 37/2
L’Arbat è il luogo in cui il passato e il presente si incrociano. Il “muro” come fenomeno d’arte contemporaneo è apparso nel 1990, dopo la morte in incidente automobilistico di Viktor Tsoy, rocker sovietico e leader del gruppo Kino.
Viktor Tsoy ha lasciato dopo di sé un’importante eredità musicale per i numerosi fan che ancora oggi vanno al vicolo Krivoarbatskij per ricordare la sua musica e le sue parole, guardare i graffiti e incontrare altri ammiratori della sua arte.
Casa-museo di Marina Cvetaeva, vicolo Borisoglebskij, 6/1
L’Arbat, un chilometro di folle divertimento
La casa-museo è dedicata alla poetessa del Novecento Marina Ivanovna Cvetaeva, che ci visse prima di lasciare la Russia ed emigrare. L’apertura ufficiale del centro culturale è stata fatta coincidere con il 100mo anniversario dalla nascita di Marina Cvetaeva, ovvero nel 1992.
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