I russi all'assalto delle Alpi

Nella settimana di Capodanno, ribattezzata dai locali "settimana russa", le Alpi hanno registrato il pienone di cittadini della Federazione (Foto: Valerij Levitin/RIA Novosti)

Nella settimana di Capodanno, ribattezzata dai locali "settimana russa", le Alpi hanno registrato il pienone di cittadini della Federazione (Foto: Valerij Levitin/RIA Novosti)

Sul versante francese hanno già fatto un bilancio dei turisti, anche vip, arrivati dalla Federazione durante le vacanze di Capodanno

Alcuni sostengono che l'interesse dei russi per le località sciistiche delle Alpi francesi stia calando, e che molti habitué, tra cui figure note e importanti come Mikhail Prokhorov, a Capodanno non si fanno vedere da queste parti. Questo però non vuol dire affatto che non vi siano nostri connazionali, per esempio, a Courchevel: ce ne sono tanti quanti negli anni scorsi.

Come ha dichiarato a Rossiyskaya Gazeta Nathalie Faure, addetta stampa di un'agenzia turistica della più famosa località sciistica delle Alpi, nel 2012 a Courchevel sono arrivati 20mila ospiti russi, vale a dire il 12 per cento del totale dei turisti.   

Nelle Alpi francesi è già arrivata l'invasione dello show-business russo. Sono qui per sciare, per riposarsi, e magari anche per lavorare.  Tra gli ospiti sono stati avvistati i cantanti Dima Bilan, Soso Pavliashvili, la cantante Gljukoza, il produttore Igor Matvienko.

"Proprio in questa settimana i russi sono più numerosi degli altri turisti -, sottolinea Nathalie Faure, - non a caso l'abbiamo ribattezzata la Settimana russa". Nella "settimana russa", le autorità del paese, che si trova a 1.850 metri sopra il livello del mare e in passato è stato anche villaggio olimpico, come pure i suoi numerosi commercianti, si impegnano al massimo, ed è facile capire perché: gran parte dei guadagni dell'intero anno si fanno proprio in questi giorni. Viuzze piene di pittoresche decorazioni, musica russa nei locali, fiaccolate notturne sugli sci e, naturalmente, l'apparizione di Nonno Gelo.   

Per il pubblico russo, racconta la giornalista Inga Pisha, c'è l'emittente radio Sequence FM, che trasmette ogni giorno le hit musicali della madrepatria e le notizie locali in lingua russa.  Anastasia Shevchenko, che racconta agli ascoltatori di Sequence FM la vita di Courchevel, spiega che negli ultimi anni il contingente russo nella località è notevolmente ringiovanito: oggi l'età media oscilla tra i 30 e i 35 anni.

Il 9 e il 10 gennaio 2013 la locale pista di pattinaggio si è trasformata in un campo da tennis: si è tenuta una sfida franco-russa nell'ambito del "Classic Tennis Tour" tra i "veterani" russi Evgenij Kafelnikov e Andrej Chesnokov e i francesi Cédric Pioline e Fabrice Santoro. Nel 2012 i nostri tennisti avevano vinto la sfida contro i francesi, rappresentati da Henri Leconte e Mansour Bakhrami. Questa volta a fare il tifo per gli atleti russi c'erano 2.000 connazionali che si trovavano in vacanza a "Courchevelsk", come la chiamano ormai persino gli abitanti locali, nei primi giorni di gennaio. 

Oltre all'ormai tradizionale Courchevel, anche altre località sciistiche delle Alpi cominciano ad attrarre i turisti russi. Nella stazione di Tignes, che dista da Courchevel un'ora e mezza di macchina lungo i tornanti alpini, ovvero 30 chilometri in linea d'aria, fino a pochi anni fa i russi erano una rarità, mentre oggi ve ne sono a migliaia. 

"L'anno scorso abbiamo ospitato 6.000 russi; quest'anno sono ancora di più -, racconta Isabelle Jeanson, che lavora all'ufficio del turismo di Tignes e parla russo.  - Noi siamo ancora più in alto tra le montagne rispetto a Courchevel: 2.100 metri sopra il livello del mare. Qui la stagione sciistica dura dieci mesi all'anno. Tignes attira in particolare gli amanti del freeride e dello snowboard".  

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