Bike Express: in bici nel cuore d'Europa

Verso la Piazza Rossa (Foto: Reuters)

Verso la Piazza Rossa (Foto: Reuters)

Un tour di 17 giorni, dai canali di Venezia alla scoperta delle bellezze artistiche del Vecchio Continente. Cinque cicloamatori italiani. Tra imprevisti e viste mozzafiato. Dalla Mittleuropa fino alla "conquista" della Piazza Rossa

Da Venezia a San Pietroburgo, fino a Mosca, in Piazza Rossa. Un tour estivo nell’Est Europa in 17 giorni. Antonio Pogni è un cicloamatore veneto specializzato in gare da oltre mille chilometri. Assieme ad altri quattro randonneur (un quinto finiva in ospedale fratturandosi il bacino per una caduta poco dopo il via, sulla statale verso Pordenone) - seguiti da un pulmino con il materiale tecnico - è arrivato su due ruote nella principale piazza russa. "Un’idea che mi frullava per la testa da oltre un anno. Anche perché ho già partecipato in passato a gare del genere in Costarica, Vietnam, qualche tempo fa è toccato alla Parigi-Brest-Parigi, una delle più affascinanti cicloturistiche che si corre ogni quattro anni, per i cicloamatori. E non è stata neppure una gran fatica. Per percorsi così lunghi serve allenare la mente, quando la forza nei muscoli è poca".

In bicicletta sino in Piazza Rossa per sventolare la bandiera italiana e veneta. Non c’era mai riuscito nessuno. "E infatti, vicino al mausoleo di Lenin in Piazza Rossa, le guardie, sorprese, ci hanno fatto subito ammainare le bandiere, invitandoci ad andare via".

Un viaggio a Est, 118 ore in sella, oltre 17mila metri di dislivello tra strade dal fondo liscio e saliscendi che si annodano ai muscoli. Attraverso i laghi dell’Austria e della Repubblica Ceca, i campi di malto e orzo della Polonia. Poi la Lituania, con la visita - e un assegno, oltre a cibo e vestiti – a una Onlus di bambini orfani di Kaunas. E la notte nei bungalow costruiti su bidoni, quasi cullati dal Mar Baltico, in Lettonia. Seguita da una sosta in un castello del Cinquecento con un museo storico, in Estonia.

Un week end a Mosca

"Qui abbiamo incontrato un gruppetto che faceva trekking e alcuni musicisti da strada. Dopo poco, siamo andati a cena tutti insieme: pasta in bianco, accompagnata da latte, orzo e patate", racconta. Insomma, una specie di grande corsa a tappe, un Tour de France senza l’assillo del cronometro.

Perché i randonneur sono sulla strada per giorni, senza classifiche, né ordini d’arrivo.


In viaggio lungo le strade della Russia (Foto: archivio personale)

Tra Inghilterra, Scozia, Francia, Canada e Australia. E da qualche tempo anche in Italia (la gara più famosa è la 1001 Miglia, 1.600 chilometri da Milano a Roma, ogni due anni), dove vanno moltiplicandosi le cicloturistiche ecosostenibili. In sella per un turismo slow, condividendo le bellezze dei luoghi con i compagni di bici, che pedalano alla stessa velocità. Invece dei nervosi percorsi zapping dei turisti, con scatti fotografici in condivisione immediata sui social network. Rigorosamente da mostrare a parenti o amici. Né forte, né piano, ma lontano. Il motto di Antonio e dei compagni di avventura porta al primo desiderio realizzato: San Pietroburgo. "La casa degli zar, la mia grande passione. Tra Ermitage, la cattedrale di Sant’Isacco, la metropolitana che sfreccia sotto il fiume Neva".

Ma sulla trafficata strada – 700 chilometri piatti - da San Pietroburgo a Mosca, la sceneggiatura cambia. Una striscia infinita di bosco incolto, baraccopoli itineranti, ambulanti ai lati delle strade che vendevano cipolle, mele e foglie di arbusti per tisane. Alcuni fanno i conti ancora con il pallottoliere. Povertà e desolazione. Tante persone senza denti. "Mentre ci avvicinavamo a Mosca, ecco un fumo denso: gente che preparava tè caldo per i camionisti sul fuoco, con legno poggiato su delle pignate giganti. Gli stessi camionisti potevano riscaldare il proprio contenitore. E, ai margini delle carreggiate, anche vecchi carrarmati in disuso".

Uno scorcio di San Pietroburgo (Foto: Photoxpress)

Poi, un tuffo nel cuore della capitale. Tra ricchezza, storia, la cucina tipica, avvisaglie di cosmopolitismo, la presenza dell’Occidente che s’infila nella tradizione. La Piazza Rossa, le foto, l’incontro e i complimenti con Antonio Zanardi Landi, ex-ambasciatore d’Italia in Russia e consigliere del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "I russi sono generosi, calorosi con gli italiani". Due società con problemi comuni. "Su una strada della capitale sono sceso dalla bici, improvvisandomi addirittura vigile per un’ora, per sbrogliare il traffico in un incrocio", conclude.

L'articolo è stato pubblicato nell'edizione cartacea di "Russia Oggi" del 31 ottobre 2013

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