I lavori di Evgenia Miro per la Maison Hermès nelle collezioni “L'alfabeto russo” e “Zabavushka” (Foto: Aleksandr Berg, Sonya Anufrieva, Evgenia Miro)
“All’inizio non fu facile. Lavoravo su 15 progetti contemporaneamente e dormivo solo tre ore a notte. In un mese e mezzo dovevo consegnare 15 disegni. Adesso, ovviamente, mi sono abituata al ritmo di lavoro”, racconta Evgenia Miro. Evgenia è arrivata a Parigi quattro anni fa su invito della Maison Hermès.
Mentre era ancora una studentessa presso la Scuola d’Arte di Londra, presentò i suoi disegni agli uffici londinesi della casa di moda francese, dove le consegnarono una lettera di raccomandazione da presentare alla sede di Parigi, lettera che, sfortunatamente, la giovane perse. Ma Evgenia non rinunciò comunque all’idea di collaborare con Hermès.
L’ufficio moscovita della casa di moda aveva già notato il suo lavoro e le offrì di creare un disegno. “Al primo incontro mi chiesero di realizzare 15 composizioni sul tema della Russia. A quel tempo non c’era ancora l’idea di creare delle fantasie per dei foulard. Volevo mostrare la molteplicità e la ricchezza della cultura russa; così mi dedicai alla creazione di 15 interpretazioni diverse della tematica russa”, ricorda.
Fu così che la Maison Hermès lanciò una serie di foulard con i disegni “L'alfabeto russo” e “Zabavushka” ("Piccoli svaghi", ndr), realizzati dall’artista russa, in 8 colori per ciascuna fantasia, assieme a bracciali smaltati, spille e a un servizio di piatti da dessert.
Un altro dei temi prediletti di Evgenia è quello del “Tempo”. I suoi lavori sono stati esposti di recente alla galleria “Oblaka”, in Kutuzovskij Prospekt a Mosca, dove era possibile ammirare anche un grande e complesso pannello bianco, riempito con disegni di colore nero. “L’ho fatto per una amica -, racconta Evgenia. - Si tratta di disegni realizzati con una piuma e una penna gel, in diversi momenti della mia vita. È una collezione di emozioni, viaggi e sentimenti. Quando iniziai a lavorare al pannello e ritagliai il primo pezzo di carta avevo già chiaro in testa che il resto degli elementi grafici avrebbero formato uno spazio concavo e convesso”.
“Il tempo, per me, è qualcosa di infinito. Ho realizzato uno studio sui diversi sistemi di calendario, in diverse parti del mondo. Sarebbe molto interessante presentarli in una serie di accessori. Se le persone riflettessero con attenzione su ogni istante della loro vita, ognuno di noi potrebbe considerarsi un creatore”, sottolinea.
Il municipio di Parigi ha assegnato a Evgenia uno studio, dove l’artista si augura di poter aprire presto il proprio atelier. “Sarà uno studio bianco con 3-4 tavoli di lavoro in modo da permettermi di lavorare su diversi progetti contemporaneamente -, afferma. - Che cos’è il colore per me? Non ho nessuna preferenza a livello cromatico: ogni tono evoca un’immagine, una condizione. Il giallo è un colore molto intelligente; il nero è concentrato, disciplinato e di classe; il rosso implica passione, emozioni e giubilo; l’azzurro è dolce, lirico e poetico”.
Evgenia Miro con una sua opera esposta alla galleria “Oblaka”, in Kutuzovskij Prospekt a Mosca (Foto: Sonya Anufrieva)
Evgenia Miro è un’artista simbolista. Ciò spiega la sua particolare interpretazione dei colori e delle immagini. “La gente vive in uno stato di continuo movimento -, dice. - Tutto è legato al ritmo: se riusciamo a sentirlo, allora siamo in grado di affrontare qualsiasi incombenza”.
Il biglietto da visita di Evgenia in Francia è rappresentato dai suoi lavori per la Maison Hermès, ma l’artista vanta anche numerose altre collaborazioni, come, ad esempio, con Maisons Pierre Frey, Emaux de Longwy, Haviland, Beauvillé e J. Seignolles in Francia, Wedgwood in Inghilterra, e con diversi aziende e clienti italiani in Russia.
Evgenia sta ora lavorando a diversi progetti sia in Russia che in Francia. All’inizio dell’estate 2013 i suoi lavori verranno esposti in uno dei più importanti saloni d’arte di Mosca. L’artista è stata inoltre invitata, in qualità di designer, al Festival dei Fiori che si terrà a Nizza ad agosto 2013.
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