Il tenente generale (general-lejtenant; grado che corrispondeva a quello di generale di divisione) del Genio militare Dmitrij Karbyshev era uno dei migliori uomini dell’Armata Rossa. Quando i nazisti invasero l’Urss nel 1941, quest’uomo d’armi sessantenne (era nato nel 1880 a Omsk) aveva già preso parte a quattro guerre, ed era stato insignito di varie onorificenze, sia zariste che sovietiche.
Karbyshev aveva ripetutamente dimostrato coraggio sul campo di battaglia durante la Guerra russo-giapponese del 1904-1905, ma più tardi divenne famoso come fortificatore capace e di talento. Durante la Guerra civile, guidò con successo la costruzione di sette aree fortificate nella regione del Volga e in Siberia, e fornì la preparazione ingegneristica per l’assalto delle posizioni difensive nemiche nella Penisola di Crimea.
Dmitrij Karbyshev nel 1914
Dominio pubblicoNel corso della Guerra d’inverno contro la Finlandia, fu lui a studiare personalmente la Linea Mannerheim sull’istmo di Carelia, e i suoi suggerimenti e raccomandazioni furono molto utili per prepararsi a sfondarla.
Dottore in scienze militari, Karbyshev fu autore di più di cento pubblicazioni scientifiche sulla fortificazione e la storia militare e fu un pioniere nello sviluppo degli ostacoli difensivi militari. Le sue opere furono molto utilizzate nelle scuole militari per la preparazione dei comandanti dell’Armata Rossa.
Soldati sovietici vicino a una fortificazione finlandese distrutta
Dominio pubblicoNell’estate del 1941 il generale stava ispezionando la costruzione delle fortificazioni della regione di Grodno, nella Bielorussia occidentale, quando fu sorpreso dalla devastante guerra lampo nazista. Quando in agosto, mentre cercava di uscire dall’accerchiamento, fu fatto prigioniero, i tedeschi si resero presto conto su quale uomo eccezionale avessero messo le mani.
A Karbyshev vennero offerte condizioni di collaborazione veramente insolite: rilascio dal campo di prigionia, trasferimento in un appartamento privato, pieno supporto materiale, accesso a tutte le biblioteche e agli archivi, assistenti personali, la possibilità di scrivere articoli di scienza militare e di condurre qualsiasi ricerca e lavorare a qualsiasi progetto. Gli sarebbe anche stato permesso di andare al fronte e controllare i suoi calcoli sul campo. L’unica condizione era che il fronte non doveva essere quello orientale.
Prigionieri di guerra sovietici
BundesarchivA Berlino erano sicuri che non ci sarebbero stati problemi con il reclutamento di questo generale sovietico: del resto era un nobile, un ex ufficiale zarista, parlava correntemente il tedesco (la sua prima moglie era tedesca). Erano convinti che sarebbe passato facilmente dalla parte del Terzo Reich.
Ma non fu così. Karbyshev rifiutò categoricamente di collaborare con i nazisti e si dimostrò freddo di fronte a ogni promessa. I tedeschi ricorsero all’intimidazione, alle minacce e alla tortura, e peggiorarono costantemente le condizioni della sua detenzione, ma anche questo non aiutò.
Prigionieri a Mauthausen
BundesarchivDopo due anni di tentativi infruttuosi, i nazisti si arresero. “Questo importante fortificatore sovietico, un ufficiale di carriera del vecchio esercito russo, un uomo sulla sessantina, si è rivelato fanaticamente devoto alla lealtà, al dovere militare e al patriottismo…”, si legge in un rapporto tedesco del 1943. “Karbyshev può essere considerato senza speranza in termini di utilizzo da parte nostra come ingegnere militare”.
Il destino del generale era deciso: fu inviato al campo di concentramento di Flossenbürg per i lavori forzati. Fu specificamente sottolineato che nessuno sconto doveva essere fatto per via del suo grado e della sua età.
Il coraggioso uomo d’armi fu trasferito da un campo all’altro. Sopravvisse ad Auschwitz e Sachsenhausen, ma a Mauthausen, dove fu trasferito nel febbraio 1945, perse la vita.
L'eroe dell'Unione Sovietica Dmitrij Karbyshev
SputnikIl maggiore dell’esercito canadese Seddon de St. Clair, anche lui prigioniero, fu testimone della morte del generale: “Appena entrati nel campo di concentramento di Mauthausen, i tedeschi ci infilarono nella sala delle docce, ci dissero di spogliarci e ci spruzzarono addosso acqua freddissima dall’alto. Questo andò avanti per molto tempo. Tutti diventammo blu. Molti caddero a terra e morirono immediatamente: i loro cuori non sopportarono questa procedura”.
Dmitrij Karbyshev, che aveva già 65 anni e sopravvisse per miracolo. A lui e agli altri venne allora detto di indossare la biancheria intima e furono messi loro dei blocchi di legno ai piedi e vennero portati fuori, nel cortile, al gelo. “Il generale Karbyshev era in piedi in mezzo a un gruppo di compagni russi, non lontano da me”, ha ricordato St. Clair: “Ci siamo resi conto che stavamo vivendo le nostre ultime ore. Dopo un paio di minuti, gli uomini della Gestapo, in piedi dietro di noi con manichette antincendio in mano, hanno iniziato a spruzzarci addosso getti di acqua gelida. Coloro che cercavano di schivare il getto venivano colpiti alla testa con i manganelli. Centinaia di persone sono cadute morte congelate o con il cranio spaccato. Ho visto cadere anche il generale Karbyshev.
Il Monumento al generale Dmitrij Karbyshev a Mauthausen
Lev Ivanov/SputnikIn Unione Sovietica non si sapeva nulla del destino di Dmitrij Karbyshev ed era considerato scomparso. Solo dopo la fine della guerra, gli ultimi anni della sua vita furono ricostruiti un po’ alla volta.
Il 16 agosto 1946 il tenente generale del Corpo del Genio militare dell’Armata Rossa Dmitrij Karbyshev “per l’eccezionale fermezza e il coraggio dimostrato nella lotta contro gli invasori tedeschi nella Grande Guerra Patriottica” fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Due anni dopo, un monumento in suo onore fu eretto a Mauthausen con la seguente iscrizione: “A Dmitrij Karbyshev. Scienziato. Guerriero. Comunista. La sua vita e la sua morte sono state un’impresa gloriosa in nome della vita”.
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