Chi è stata l’unica donna ammiraglio della flotta russa?

Legion Media, Museo di Storia francese
Si chiama Laskarina Bouboulina ed è un’eroina greca della guerra di liberazione dai turchi. Il titolo le venne conferito post mortem, anche se la sua fine non fu in battaglia ma in una faida familiare, e se non visse abbastanza da vedere la Grecia indipendente

Una vera combattente

“Vicino a lei, gli indecisi divenivano forti, e anche i più coraggiosi di fronte a lei si ritiravano”. Lo storico Ioannis Filimon scrisse queste parole a riguardo di Laskarina Bouboulina (1771-1825), l’eroina della Guerra d’indipendenza greca dall’Impero ottomano (1821-1829). Con le sue imprese, non solo divenne famosa nella piccola Grecia, ma affascinò anche la lontana, enorme, Russia.

Laskarina visse una vita straordinaria. Nata in una famiglia di arnauti (così erano detti gli albanesi ortodossi stabilitisi n Grecia), venne alla luce nella prigione di Costantinopoli, mentre sua madre era in visita da suo padre, recluso per aver partecipato alla rivolta contro i turchi nel 1769-1770.

Contro l’Impero ottomano, durante la guerra russo-turca del 1806-1812 combatté invece il secondo marito di Laskarina. Dopo la morte di lui, per mano dei pirati algerini, Laskarina ereditò un’enorme fortuna. Avrebbe potuto trascorrere il resto della sua vita in prosperità e tranquillità, allevando sei figli. Tuttavia, la Bouboulina decise di continuare l’attività di famiglia e si unì alla rivoluzione greca.

Eroina greca

Anche prima dell’inizio della rivolta, Laskarina fornì attivamente fondi alla società segreta Filiki Eteria, che stava combattendo per l’indipendenza della Grecia. Quando iniziò la Rivoluzione greca, nel 1821, era a capo di una sua flotta di 8 navi da guerra, la cui ammiraglia era la corvetta “Agamennone” da 18 cannoni.

Laskarina aveva già più di 50 anni, ma partecipò personalmente alle battaglie. Le sue truppe contribuirono a liberare diverse città e a prendere la Rocca di Palamidi a Nauplia, ben fortificata. La città divenne la prima capitale della Grecia.

Nel maggio 1821, suo figlio Yiannis Yiannouzas morì durante la battaglia di Argo. “Un fatto piuttosto raro nella storia delle nazioni: una donna prende le armi, una donna molto ricca decide di sacrificare le sue navi, i suoi soldi e i suoi figli sull’altare della sua terra natale… Aveva un cuore di leone”, ha scritto lo storico e testimone oculare delle ostilità Anargyros Chatzianargyrou.

Ma la morte dell’eroica combattente per la libertà della Grecia non avvenne in modo eroico. Nel 1825, la famiglia di Laskarina litigò con la famiglia di Christodoulos Koutsi, che non voleva che la sua figlia sposasse il figlio della Laskarina, con il quale aveva fatto una fuga d’amore. Durante uno dei litigi, le spararono un colpo di pistola in fronte. Mancavano 5 anni alla dichiarazione di indipendenza della Grecia.

Eroina anche in Russia

Nell’Impero russo, Laskarina Bouboulina era ben nota e venerata. Vicini nella fede, i ribelli greci ortodossi suscitavano ammirazione nella società russa.

La Bouboulina, chiamata “Bobelina” in Russia, era spesso raffigurata sulle tele (dove appariva quasi sempre a cavallo, e non al comando della sua nave), e nella narrativa russa. Nelle loro opere, l’hanno menzionata, tra gli altri,  Nikolaj Gogol, Ivan Turgenev e Nikolaj Leskov.

L’imperatore russo Alessandro I, appresa la notizia della morte di Laskarina, le conferì postumo il titolo onorifico di ammiraglio della Marina russa. In tutta la storia del Paese, è l’unica donna ad aver avuto un tale onore.


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