Così era la vita ai tempi dell’URSS: una mostra a Pietroburgo ci riporta indietro nel tempo

Anatolij Boldin
La retrospettiva con le foto di Anatolij Boldin, aperta fino al 29 marzo 2020, racconta momenti di vita quotidiana ai tempi dell’Unione Sovietica

Anatolij Boldin è uno dei più vecchi fotografi di Mosca ancora in vita. Una carriera iniziata nel 1957 quando, dopo essersi iscritto all'Università Tecnica Statale Bauman, iniziò a lavorare come fotografo per il giornale del campus. Gli anni Sessanta furono un periodo di crescente interesse nei confronti della fotografia, e Anatolij fondò un club fotografico per studenti. 

Immortalò la vita dell’epoca "così com'era", documentando la quotidianità in URSS e prestando particolare attenzione al significato psicologico nascosto delle sue opere. Non ha mai smesso di rincorrere la perfezione, studiando anche tecniche di ingegneria. Più tardi, quando i suoi lavori furono acclamati dalla critica e pubblicati su diversi giornali e riviste sovietiche, fu eletto a capo del principale club fotografico di Mosca "Novator".

Negli anni 2000 Anatolij iniziò a pubblicare libri e raccolte con le foto dei suoi insegnanti e dei fotografi di talento appartenenti al suo club. La retrospettiva "100 fotografie" di Anatolij Boldin sarà in mostra presso il centro espositivo ROSPHOTO di San Pietroburgo dal 7 febbraio al 29 marzo 2020.

Guardia (Chuvashia, 1982)

Inizio di primavera (Parco di Perovo, Mosca, 1973)

Bambini che giocano a fare i grandi (Saratov, 1980)

A papà, a Saratov (treno Mosca-Saratov, 1979)

Raccolta dell'acqua (Ust-Kamenogorsk, 1984)

Su per le scale (Lvov, 1979)

Buon umore (Mosca, 1968)

Immersione (Mosca, 1960)

Bambole (negozio di giocattoli Detskij Mir, Mosca, 1961)

Tifosi (Dinamo Arena, Mosca, 1965)

Nonna e nipote (Regione di Mosca, 1966)

Vicino al sogno (Mosca, 1975)

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