Durante l’assedio di Leningrado la gente disperata cercava conforto nei versi di Anna Akhmatova e Olga Berggolts: poesie che risuonavano per radio e venivano trasmesse dagli altoparlanti lungo le vie della città devastata. La resistenza, allora, passava per la cultura. Cinema, teatri e librerie continuavano a funzionare, offrendo agli abitanti di una Leningrado sotto assedio conforto e speranza.
Impermeabile con cerniera e abito con cravatta luminosa, 1968
P.Fedotov/TASSSoprabito impermeabile autunnale con elementi di pelliccia finta, 1970
P.Fedotov/TASSTra le varie attività culturali che aiutarono a tenere in vita la città ci fu anche l’apertura di un atelier di moda, inaugurato subito dopo la fine dell’assedio, nell’aprile 1944, nella casa Mertens, al civico 21 di Nevskij Prospekt, un edificio che prima della Rivoluzione ospitava un negozio di pellicce. Oggi al posto del primo atelier di moda della storia sovietica regna un gigantesco negozio Zara.
Abito di tweed con gonna ampia e giacca corta in vita, 1970
P.Fedotov/TASSDurante il mandato di Brezhnev, gli stilisti sovietici portarono una ventata di freschezza e novità nella società dell’epoca, creando modelli colorari, abiti semplici e nuovi accessori.
Tailleur con pantaloni e sciarpa luminosa, 1970
P.Fedotov/TASSVi presentiamo alcuni dei modelli più fashion fotografati sullo sfondo di una meravigliosa Leningrado e che furono presentati non solo in Urss, ma anche all’estero.
Abito estivo e giacca di seta lunga, 1970
P.Fedotov/TASSCappotto e vestito da sera, 1968
P.Fedotov/TASSAbito di velluto rosso, 1969
P.Fedotov/TASSCompleto con motivi russi, 1969
P.Fedotov/TASSImpermeabile con cerniera e abito con cravatta luminosa, 1968
P.Fedotov/TASSCompleto elegante, 1972
P.Fedotov/TASSSoprabito di volpe presentato alla Casa della Moda di Leningrado, 1982
Yuri Belinsky/TASSElegante completo da sera, 1984
Yuri Belinsky/TASSLa Casa della Moda di Leningrado presenta abiti in stile rétro sul lungofiume nei pressi dell’Ammiragliato, 1984
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