La vita dopo il doping: quale futuro per gli atleti?

La medaglia d'oro delle Olimpiadi di Londra 2012.

La medaglia d'oro delle Olimpiadi di Londra 2012.

: Reuters
I nuovi massicci controlli effettuati sui risultati dei test antidoping dei vincitori delle ultime edizioni dei Giochi Olimpici hanno portato all’immediata squalifica di dieci sportivi russi. Ma le medaglie e i premi che risultano guadagnati in modo scorretto non saranno restituiti

Il 18 ottobre il Comitato olimpico internazionale (Cio) ha privato il campione russo di atletica pesante Apti Aukhadov della medaglia d’argento conquistata ai Giochi Olimpici di Londra del 2012. Negli ultimi sei mesi è ormai la decima volta che una decisione del genere colpisce gli atleti della Federazione Russa.

In precedenza il Cio aveva annullato i risultati conseguiti dall’intera Nazionale russa di atletica leggera e pesante alle Olimpiadi del 2008 e del 2012. Nella lista nera erano finite anche Tatiana Lysenko, campionessa di lancio del martello, e Yulia Chermoshanskaya, vincitrice dell’oro per la staffetta 4x100 m ai Giochi Olimpici del 2008.

La prima ondata di nuovi controlli sui risultati dei test antidoping effettuati durante i Giochi olimpici del 2008 e del 2012 era stata annunciata già nel 2015 dal Cio, ma una campagna su larga scala è stata lanciata solo all’inizio della primavera del 2016. Non si esclude che in un prossimo futuro vengano colpiti anche gli atleti degli sport invernali.

Dopo l’intervista concessa a maggio al New York Times da Grigorij Rodchenkov, ex direttore dei laboratori antidoping di Mosca, sulla presunta esistenza di un programma statale di doping finalizzato a ottenere delle vittorie nei Giochi Olimpici ospitati in casa dalla Russia, il Cio ha annunciato la sua intenzione di ricontrollare i risultati dei test antidoping effettuati durante le Olimpiadi invernali di Sochi del 2014

Denaro e medaglie: verranno restituiti?

Secondo le regole del Cio, gli atleti vincitori dei Giochi Olimpici che si sono visti annullare i risultati sarebbero tenuti a restituire le medaglie. Tuttavia, gli atleti russi, di norma, non lo fanno. Secondo l’opinione di Aleksandra Brilliantova, responsabile dell’Ufficio legale del Comitato olimpico russo, non esiste in Russia uno speciale meccanismo che regoli tale processo.

Gli atleti russi non vengono privati delle onorificenze e dei premi conquistati, sebbene sia in corso da tempo un dibattito sulla necessità di introdurre una simile misura. Del resto, spesso non c’è proprio nulla da restituire.

Fra gli atleti privati delle medaglie anche&nbsp;Tatyana Lysenko&nbsp;\nFonte: Grigorij Sisoev/RIA Novosti<p>Fra gli atleti privati delle medaglie anche&nbsp;Tatyana Lysenko&nbsp;</p>\n
Fra gli atleti privati delle medaglie anche&nbsp;Yulia Gushchina e Yulia Chermoshanskaya&nbsp;\nVitaly Belousov/TASS<p>Fra gli atleti privati delle medaglie anche&nbsp;Yulia Gushchina e Yulia Chermoshanskaya&nbsp;</p>\n
 
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Il vice portavoce della Duma di Stato, Igor Lebedev, che si è dichiarato a favore dell’introduzione di una responsabilità penale per il reato di doping, non ritiene tuttavia necessaria la restituzione dei premi. “Sono già stati puniti abbastanza con la privazione delle medaglie. A volte restiamo sconcertati dal fatto che un atleta olimpico che ha ricevuto in premio un’auto, l’indomani la metta in vendita. Ma perché turbarsi? Gli atleti non possiedono tanto denaro”, rileva il politico nell’intervista a Rbth.

Incarichi di prestigio per chi ha fatto uso di doping

È prematuro ipotizzare quale sarà la sorte degli atleti privati delle medaglie olimpiche. Tuttavia, l’esperienza dei loro colleghi, privati in passato delle loro medaglie a causa del doping, dimostra come molti di coloro che hanno violato le regole continuino poi a operare nel sistema sportivo come allenatori o funzionari.

Un caso emblematico è quello del campione di atletica pesante Aleksej Lovchev che la scorsa estate ha ricoperto la carica di consigliere sportivo del governatore della regione di Vladimir. La nomina era avvenuta due mesi dopo che l’atleta 27enne era stato squalificato per quattro anni per aver assunto un preparato illegale, l’Ipamorelin.

Aleksej Lovchev. Fonte: Maksim Blinov/RIA NovostiAleksej Lovchev. Fonte: Maksim Blinov/RIA Novosti

L’esempio di Lovchev non è l’unico. La sciatrice Larisa Lazutina, cinque volte campionessa olimpica, è stata privata dell’oro e dei due argenti conquistati alle Olimpiadi di Salt Lake City nel 2002 e oggi è deputata alla Duma di Mosca. Anche la sua collega, Lyubov Egorova, sei volte campionessa olimpica dal 1997 al 1999, era stata squalificata come lei per doping, cosa che non le ha impedito di ricoprire dal marzo 2006 la carica di deputata all’Assemblea legislativa di San Pietroburgo. Molti atleti con la reputazione rovinata si occupano della promozione dello sport nell’ambito delle federazioni e dei centri sportivi regionali.

Il deputato Igor Lebedev ritiene che gli atleti squalificati perché implicati nel doping non dovrebbero avere incarichi negli organi amministravi e di governo, ma nondimeno non trova scandaloso che continuino a svolgere delle funzioni in ambito sportivo. “Questo ha ripercussioni negative irrilevanti sulla reputazione delle organizzazioni sportive. Credo che questi atleti abbiano molto altro da insegnare ai giovani, oltre al doping, naturalmente”, dichiara Lebedev nell’intervista a Rbth.

Aleksandr Tikhonov è dell’avviso che ci si debba comportare in maniera diversa a seconda dei singoli casi e che al tempo stesso si debba contrastare un sistema che favorisce la pratica negativa del doping. “Ma cosa si dovrebbe dunque fare? Escludere un atleta a vita dallo sport? Un altro conto è capire una volta che è stato punito chi lo ha spinto a fare uso di sostanze dopanti, se gli allenatori o il personale medico. È mai stato punito qualcuno dei nostri specialisti, dei nostri farmacologi qualificati o medici sportivi per questo? Nel nostro Paese ci sono 15 università di Scienze motorie e sportive, ma non esiste neppure una cattedra di medicina sportiva. Ecco qual è la questione che bisognerebbe affrontare”, dice Tikhonov al corrispondente di Rbth.

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