Mondiali 2018, la Russia riordina le idee

La Nazionale russa in Brasile (Foto: Ria Novosti)

La Nazionale russa in Brasile (Foto: Ria Novosti)

Archiviati gli incontri di Brasile 2014, si inizia a fare mente locale sui prossimi passi da affrontare in vista della Coppa del Mondo che fra quattro anni si giocherà in casa

È già finita. Così presto. Sessantadue partite giocate. Una sola partita da disputare per il terzo posto e poi mancherà soltanto l’ultima avvincente finale tra Germania e Argentina. Dopo di che non resterà che aspettare altri quattro anni interi prima della prossima Coppa del Mondo. I preparativi per quei Mondiali, i primi che si svolgeranno in Russia, sono già a buon punto, ma resta ancora moltissimo da fare. Dodici stadi in 11 città sparse in circa 2.500 chilometri di territorio da ovest a est: i preparativi per la Coppa del Mondo di calcio saranno intensi come quelli dei Giochi Olimpici invernali di Sochi, ma con il problema aggiuntivo delle enormi dimensioni del paese.

Tenendo presente ciò, e senza un ordine particolare, in vista del 2018 le tre sfide più importanti che la Russia dovrà affrontare sono le seguenti:

Scendere a patti con l’eredità degli anni Novanta

Nessuno si aspettava che la Russia vincesse la Coppa del Mondo di calcio in Brasile, ma le modalità della sua esclusione – tre partite e nessuna vittoria in un girone tutto sommato debole – fanno crescere i timori che il 2018 possa non essere così gradevole per i russi che seguiranno le partite. Il vantaggio di giocare in casa di solito aiuta, ma la Russia dovrà stare bene attenta a evitare che si ripeta il destino dei paesi che hanno ospitato gli ultimi due mondiali: il Sudafrica è stato eliminato nel 2010 nei gironi preliminari e il Brasile questa settimana è stato addirittura umiliato. Dato che molti giocatori della nazionale russa 2014 tra quattro anni saranno troppo anziani per giocare, molto dipenderà dagli astri nascenti del calcio russo.

Ci sono il playmaker Alan Dzagoev, 24 anni, che nel 2018 dovrebbe essere all’apice della forma; l’ala 23enne Denis Cheryshev che gioca nel Real Madrid e che promette bene, ma ancora non ha realizzato molto; e forse il difensore 18enne Amir Natkho, che pare abbia appena firmato un contratto con il Barcellona. I più giovani calciatori russi sono cresciuti nei caotici anni Novanta, quando il cibo buono spesso scarseggiava e il calcio giovanile, un tempo ai primi posti a livello mondiale, si rovinò. Una buona alimentazione e un valido allenamento da giovani sono considerati di cruciale importanza per lo sviluppo dei giovani giocatori: un successo nel 2018 potrebbe significare un trionfo della Russia sulla sua storia più recente.

Costruire, costruire, costruire

Per ospitare la Coppa del Mondo si devono costruire le infrastrutture necessarie – pare ovvio, ma sareste sorpresi di scoprire quanti paesi ospiti hanno trovato in questa esigenza una difficile sfida. Nel periodo preparatorio allo svolgimento dei Mondiali, il Brasile ha dovuto costruire in tutta fretta stadi, strade e aeroporti per evitare di fare una brutta figura e di ritrovarsi formalmente in imbarazzo.

Alcune delle conseguenze sono state di secondaria importanza: i tifosi si sono ritrovati bagnati fradici mercoledì, durante la seconda semifinale tra Argentina e Olanda perché il tetto dello stadio non è stato ultimato per tempo. Ma quando due persone sono rimaste uccise nel crollo di un ponte autostradale costruito proprio per questa circostanza un’ombra è calata sui Mondiali. I progetti della Russia sono grandiosi e, per il momento, sono per lo più in linea con i tempi previsti. Quest’anno si certificheranno i progetti della maggior parte degli stadi e si darà inizio alla loro costruzione; tre stadi sono già pronti, essendo stati realizzati per altre occasioni, come lo Stadio olimpico Fisht di Sochi.

La prima località a ospitare nel 2018 una partita di calcio sarà Mosca nello Spartak Stadium (per il momento noto con il nome di Otkrytie Arena per motivi di sponsorizzazione), che a settembre dovrebbe ospitare la sua prima partita di serie A. Nonostante tutto, però, la Russia dovrà superare anche altre difficoltà per portare a compimento le costruzioni necessarie allo svolgimento del Campionato del Mondo di calcio. Le infrastrutture di Sochi furono per lo più ultimate in tempo, ma si trovavano tutte in un’unica località. Sovrintendere ai lavori in 12 località sparse nel paese sarà decisamente più complicato.

Altro problema cruciale sarà quello di persuadere gli investitori privati a predisporre la capienza alberghiera necessaria. Ciò è facile a Mosca e a San Pietroburgo, ma decisamente meno in città di provincia non alla moda che ospiteranno le partite, tra le quali Samara o Saransk.

Far entrare negli stadi i tifosi giusti e precludere l’ingresso a quelli sbagliati

Per lo svolgimento dei mondiali è indispensabile un sostegno locale entusiasta, e da questo punto di vista il Brasile non ha deluso. Sia negli stadi, sia nei luoghi pubblici come la Spiaggia di Copacabana, le folle brasiliane si sono sempre mostrate gioiose e vivaci. Cosa altrettanto importante, le famigerate bande del paese non si sono neppure intraviste. La Russia dovrà saper competere alla pari anche da questi punti di vista. Prima di tutto, facendo andare la gente negli stadi: far assistere la popolazione locale a una partita dei Mondiali non dovrebbe essere molto difficile, ma in alcuni paesi ospiti, come il Sudafrica nel 2010, si fa fatica a trovare tra i tifosi locali un numero sufficiente di spettatori paganti.

Gli appassionati di calcio in Russia hanno preso l’abitudine di assistere alle partite in televisione, invece di recarsi negli stadi del paese, con il risultato che mediamente il pubblico di una partita di serie A in Russia arriva intorno ai 13mila spettatori, un numero di gran lunga inferiore rispetto a quello degli spettatori di altri paesi europei. Di sicuro, i nuovi stadi nel 2018 costituiranno un’attrattiva, e assistere di persona a una partita della Coppa del Mondo di calcio è un’esperienza unica nella vita, ma gli organizzatori dei Mondiali in Russia dovrebbero in ogni caso tener presente che non è così automatico che, costruito uno stadio, lo si potrà riempire di spettatori. Una sfida ancora più difficile consisterà nel respingere, o quanto meno tenere sotto controllo, le tifoserie che manifestano tendenze razziste o violente.

Un mese fa durante una partita dei Mondiali ci sono state molte obiezioni quando alcuni tifosi russi hanno messo in mostra simboli estremisti nazionalisti, e nessuno vuole che un evento del genere si ripeta anche nel 2018. Vi sono problemi a livello di squadre: nella scorsa stagione i campioni russi del CSKA Mosca hanno ricevuto per due volte penalità per il comportamento razzista dei loro tifosi.

Oltre a ciò, non sempre le autorità del calcio russo e le forze dell’ordine prendono molto sul serio i cori razzisti, e la violenza negli stadi non si può proprio dire un fenomeno insolito. Sarà pertanto necessario che la nuova legge entrata in vigore inasprisca le sanzioni e le penalità per reati nel mondo dello sport, e soprattutto che tale legge sia applicata. Si tratta di una legge molto importante, che offre alle autorità nuovi strumenti per impedire che i tifosi violenti partecipino agli avvenimenti sportivi: ciò potrebbe servire a separare le mele marce dalle buone anche alla Coppa del Mondo di calcio, ma è indispensabile applicarla su vasta scala. E, in linea generale, non guasterà certo un po’ di buona educazione.

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