La Nazionale russa spicca per il livello di organizzazione imposto da Mister Capello (Foto: Ria Novosti)
Nella coscienza dei russi, gli italiani non sono certo una nazione da associare ai concetti di puntualità e disciplina. Fabio Capello, però, ha spazzato via questi stereotipi fin dai suoi primissimi giorni in Russia. In confronto ai suoi predecessori, come il bonario Guus Hiddink, che verso la fine del suo incarico in Russia aveva lasciato andare i calciatori a briglia sciolta, o l'accigliato Dick Advocaat, che non faceva segreto di essere interessato prima di tutto alle dimensioni del proprio conto in banca, più che ad allenare la squadra, Fabio Capello sembra quasi un tiranno. Se gli allenatori olandesi facevano solo brevi puntate in Russia, Capello invece trovava il modo di assistere a tre o quattro match per ogni giornata di campionato. E, a poco a poco, ha cambiato metà della rosa della Nazionale. Ha tolto dalla formazione i giocatori Arshavin, Pavljuchenko e Pogrebnjak, che Advocaat considerava insostituibili, ma in compenso ha scoperto Kozlov e Eshchenko, ha promosso titolari Fajzulin e Kombarov; in Brasile porterà dei calciatori che fino a due mesi fa non si sarebbero neanche sognati di entrare nella Nazionale. Con questa sua politica Capello, in primo luogo, costringe i calciatori a lavorare in maniera costante e mostra loro che nessuno ha il posto in squadra garantito.
Quanto ai principi a cui si attiene nel suo lavoro, Capello ripete spesso la parola "respect". Ha introdotto un ordine molto rigoroso: gli atleti devono rispettare il programma della giornata al minuto, il personale è disciplinato come in un hotel di lusso e i giornalisti non vengono ammessi nell'albergo dove alloggia la squadra, a eccezione dei soli eventi ufficiali.
I punti di forza
La principale caratteristica dell'attuale Nazionale russa è il suo livello di organizzazione. Nella squadra non ci sono giocatori davanti ai quali in Brasile si formeranno file di fan desiderosi di ricevere un autografo. I nomi della maggior parte di loro al di fuori dei confini della Russia sono noti solo agli specialisti del settore. In compenso, però, ciascuno di loro sa esattamente cosa deve fare in campo. Da qui nascono il pressing, un buon controllo di palla e una difesa ben organizzata.
“La squadra è diventata più compatta e unita”, afferma l'ex tecnico della Nazionale Valerij Gazzaev. È d'accordo con lui anche un altro ex allenatore che ha lavorato in passato con la rappresentativa russa,Yuri Semin. “Vorrei sottolineare l'unità che Capello ha dato alla Nazionale. Abbiamo cominciato a giocare meglio in difesa, anche se alcuni dei nostri difensori per via dell'età non sempre fanno in tempo a chiudere sui giocatori avversari più veloci”, è l'opinione di Semin.
L'osservazione di Semin a proposito della velocità si riferisce in primo luogo ai difensori centrali della Nazionale. Sergei Ignashevich sta per festeggiare il suo trentacinquesimo compleanno; Vasilij Berezutskij il 20 giugno compirà trentadue anni. Ma Capello non ha a disposizione alcun sostituto per questi ruoli.
In compenso, gli allenatori e i preparatori atletici hanno una vasta scelta di giocatori a centro campo e sulle fasce, dove per ciascuna posizione sono in concorrenza tra loro due o tre giocatori. È proprio sul centrocampo di qualità che si costruisce tutto il gioco della Russia. Sull'attacco invece resta qualche dubbio. Il compito di segnare reti in Brasile tocca al miglior bomber russo del momento, Aleksandr Kerzhakov, l'unico ad avere già partecipato a un campionato mondiale. Nel 2002, ancora giovanissimo, era stato con la Nazionale ai mondiali in Giappone. Attualmente però Aleksandr è annoverato tra i veterani, e nel suo club, lo Zenit di San Pietroburgo, assiste dalla panchina alla maggior parte dei match. Un'altra possibilità per l'attacco è Aleksandr Kokorin della Dinamo, giocatore di indubbio talento, ma ancora poco esperto, che non si distingue per la costanza dei risultati. Dunque, a quanto pare è l'attacco il punto debole della formazione russa.
Girone equilibrato
Pur riconoscendo che la Nazionale russa in questo torneo non sarà certo tra le favorite, sia i tifosi che gli esperti sono convinti che la squadra sia in grado di vincere il proprio girone.Tanto più che le sue avversarie in questa prima fase non sono tra le più temibili: Corea del Sud, Belgio e Algeria.
“Passare la fase dei gironi può essere un fatto normale, non sarà certo una sorpresa. Sono sicuro che arriveremo alle fasi conclusive”, ha dichiarato il presidente onorario dell'Unione calcistica della Russia Vjacheslav Koloskov. È d'accordo con lui anche il famoso commentatore sportivo Vladimir Stognienko, che farà la telecronaca delle partite della Nazionale russa in Brasile: “Sono convinto che arriveremo agli ottavi di finale. E se a quel punto non ci troveremo davanti la Germania, sono sicuro che potremo andare ancora avanti. Anche se, in linea di principio, per noi vincere il girone sarebbe già un ottimo risultato, considerando che dal 1986 non abbiamo più raggiunto questo traguardo”, ha spiegato il dirigente. Per poi aggiungere: “Il mio ottimismo si basa soprattutto sull'allenatore. Capello non è il tecnico ideale, ma è comunque un punto di forza della nostra Nazionale”.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email