La squadra russa Katusha è accreditata dagli addetti ai lavori come una delle favorite del Giro (Foto: Reuters)
Altro Giro, altra corsa. E altra chance di vittoria finale per il Team Katusha. Con il via della corsa rosa, 97esima edizione con partenza – con una cronosquadre - da Belfast, la squadra russa rifinisce la preparazione per una competizione da protagonista. E per completare il percorso di successi iniziato da qualche stagione, che per esempio l'ha portata a dettare spesso legge, per esempio sulle strade dell'edizione passata del Giro, con i successi parziali di Maksim Belkov a Firenze, nona tappa, e il successo a mani alzate di Luca Paolini nella terza frazione, arrivo a Marina di Ascea.
Ora manca solo il primo posto sul podio a Trieste, ultimo arrivo di tappa, tra salite, pioggia neoirlandese, tanti avversari di spessore. Tocca a Joaquim, “Purito” Rodriguez capitanare la squadra russa, accreditata dagli addetti ai lavori tra le favorite per reggere lo sforzo di restare al vertice della gara per tre settimane. Il 35enne spagnolo lo scorso anno ha chiuso il Tour de France 2013 al terzo posto. Sempre Rodriguez è arrivato secondo nel Giro 2012, con la casacca della Katusha, beffato per soli 16 secondi dal 33enne Ryder Hesjedal, un altro che sarà presente al via.
L'obiettivo del Team Katusha è riscrivere la storia del Giro, portando al successo il vincitore più “vecchio” di sempre. Battendo così il record di Fiorenzo Magni, trionfatore nel 1956 all'età di 34 anni e 5 mesi. Anche se Rodriguez è caduto recentemente all’Amstel Gold Race – una delle gare della campagna del Nord – facendosi, per poi piazzarsi 70esimo alla Freccia Vallone, mentre si ritirava a metà percorso alla Liegi-Bastogne-Liegi. Il suo avversario, confermano i bookmakers, sarebbe il giovane colombiano Nairo Quintana. E dopo una campagna acquisti invernale dispendiosa e di grande valore, il Team Katusha punta tutto sull'esperienza, sul fondo: i 33 anni di media ne fanno la formazione più matura della corsa. Che però pare in grado di difendersi e allo stesso tempo di attaccare su tutti i tipi di terreni. Salita, pianura, prove contro il tempo. Con Rodriguez che sarà anche motivato per rompere l'incantesimo negativo nelle grandi corse a tappe: secondo e quarto in Italia; terzo e settimo al Tour de France; terzo, due volte quarto, sesto e settimo alla Vuelta di Spagna.
E tra gli uomini più importanti per Rodriguez, ecco Maksim Belkov, il meno anziano della squadra, a 29 anni. Un atleta di passo, resistente, che sa come si vince alla corsa rosa. Come a Firenze, nel 2013. Uomo da fughe, capace di rovinare i piani agli avversari dello spagnolo.
Completano la colonia russa al via i due passisti Eduard Vorganov e Vladimir Gusev, che nei piani del team dovrebbero dare una marcia in più in pianura e in particolare nella cronosquadre di Belfast. Senza dimenticare che la squadra russa – che si è piazzata sul terzo gradino del podio del Ranking Uci World Tour 2013, mettendo al primo posto della classifica individuale il capitano Joaquim Rodriguez, come fatto anche nel 2010 e 2012 - ha sempre fatto bene nelle cronometro delle passate edizioni. Quarta l'anno scorso, arrivo a Forio d'Ischia, seconda nel 2012 ad appena cinque secondi dalla Garmin, arrivo a Verona. Non c'è alla partenza il giovane russo Anton Vorobyev, la nuova speranza russa, un passista molto forte che avrebbe potuto essere determinante a cronometro.
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