Fabio Capello ha prolungato il contratto fino alla fine dei Mondiali di calcio del 2018 (Foto: AP)
Un progetto vincente, un contratto a più zeri, un Mondiale da protagonista da giocare in casa. Fabio Capello ha rinnovato il contratto: fino al 2018 sarà il tecnico che allenerà la Russia sino alla competizione iridata, l’appuntamento da non fallire. Una sigla su un progetto iniziato due anni fa. E che va avanti dopo la qualificazione russa (prima nel girone F con l’Inghilterra che si è dovuta guadagnare il pass mondiale attraverso gli spareggi) ai Mondiali in Brasile. La terza dopo la fine dell’Unione Sovietica, la prima dal Mondiale di Giappone e Corea del Sud 2002. Con prospettive importanti: il girone eliminatorio, sorteggiato il 6 dicembre 2013, ha regalato ai russi Belgio, Algeria e Corea del Sud.
Lo scorso dicembre era stato il ministro dello sport russo, Vitaly Mutko, a ufficializzare l’accordo contrattuale con Capello, spiegando che i dettagli sarebbero stati formalizzati a gennaio. Dunque, un atto formale.
Quattro anni l’accordo, nove milioni di euro a stagione, secondo il canale televisivo russo Dozhd. Una cifra che avvicina Capello ai coach più pagati del mondo dello sport. Cifre garantite solo dalle franchigie statunitensi del football o del basket, mentre nel calcio possono staccare assegni del genere solo top club come Paris Saint Germain (vicino a Capello nel luglio 2013), Bayern Monaco (Pep Guardiola guadagna quasi la stessa cifra del tecnico friulano) o Real Madrid (come accaduto negli anni passati con José Mourinho) e Barcellona. Con l’allenatore italiano che era in ogni caso al centro di rumors di mercato sulle guide tecniche per il prevedibile turnover delle panchine che seguirà i Mondiali brasiliani del prossimo giugno. Svaniti con il rinnovo di contratto.
"Sono grato al presidente della Federazione calcistica e al ministro dello Sport per la fiducia riposta in me – ha detto il mister, ex Milan, Juventus, Roma e Real Madrid -. Sono molto contento di continuare il lavoro in Russia. Abbiamo grandi progetti e farò tutto il possibile per rendere felici i tifosi russi”. Ovvero, un Mondiale da protagonista tra le mura amiche. Magari, un podio. Un appuntamento atteso da tempo anche dal Governo russo, con Vladimir Putin che si è speso personalmente per caldeggiare la candidatura della Federazione quale Paese ospitante.
“Siamo contenti che un tecnico così preparato continui a lavorare con noi. In virtù di questo contratto, Fabio farà da supervisore a tutte le Nazionali, mentre i vari Ct lo assisteranno con la Nazionale maggiore", ha dichiarato il presidente della Federcalcio russa (RFS) Nikolai Tolstykh.
Nel 2018 Don Fabio avrà 72 anni, guida tecnica di una Nazionale ora ricca di giovani, che nel frattempo potrebbe essere matura per un grande risultato, complice l’esperienza all’Europeo 2016. Senza dimenticare che Capello ha già assaggiato l’atmosfera iridata: sulla panchina inglese a Sudafrica 2010, eliminato negli ottavi di finale dalla Germania.
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