Un dream team per Sochi

Valery Nichushkin, attaccante dei Dallas Stars (Foto: Grigory Sokolov / RIA Novosti)

Valery Nichushkin, attaccante dei Dallas Stars (Foto: Grigory Sokolov / RIA Novosti)

Tutti attendono le gare della squadra di hockey della Federazione. Che, in vista delle Olimpiadi, promette di fare il possibile per conquistare il gradino più alto del podio

Come i bambini aspettano Babbo Natale, i giocatori russi di hockey hanno trascorso la settimana delle festività con il fiato sospeso. In attesa del giorno in cui sarebbe stata annunciata la formazione olimpica. Per alcuni, come il ventenne Vladimir Tarasenko dei St. Louis Blues, la lista uscita martedì scorso è stata un sogno d'infanzia che diventa realtà, per altri, invece, come Sergei Gonchar dei Dallas Stars, che sperava nella quinta Olimpiade di fila, è stata come ritrovarsi con una manciata di carbone.

Le star ci sono (quasi) tutte

Grandi nomi dominano la formazione composta da 25 uomini della nazionale russa di hockey. La squadra padrona di casa vanta un forte potenziale soprattutto in attacco, dove la prima linea sarà probabilmente occupata da Evgeni Malkin, centro dei Pittsburgh Penguins, e Alex Ovechkin, ala sinistra dei Washington Capitals: due dei giocatori più forti della Nhl in questo momento. Il ritmo e la qualità di gioco non si vedranno compromessi nemmeno qualora si decida di posizionarli in seconda linea per esibire in prima Pavel Datsyuk e Ilya Kovalchuk, hockeisti che vantano, in due, 1.583 punti carriera nella Nhl. Si tratta di giocatori che possono senza troppi problemi sopraffare la difesa avversaria.

Lo speciale su Sochi 2014

“Gli attaccanti del Canada, campione olimpico in carica, sono forse più incisivi, anche se devo ammettere che le prime due linee russe sono altrettanto buone, se non addirittura più agili a livello offensivo, di quelle del Canada”, ha dichiarato a Russia Oggi l’esperto di hockey canadese Mike Ambrogio. “Qualsiasi squadra con Ovechkin, Malkin, Datsyuk e Kovalchuk sarebbe pericolosa, soprattutto in power play”. Tra tutti questi talenti, un nome piuttosto conosciuto nel mondo dell’hockey russo non è riuscito a entrare nel roster olimpico. Si tratta di Alexander Semin, attaccante dei Carolina Hurricanes, un giocatore difficile da gestire tanto dentro quanto fuori dal ghiaccio, l'unico tra i primi sei attaccanti russi della Nhl a essere stato lasciato fuori formazione. È rimasto fuori anche Nail Yakupov, ala degli Edmonton Oilers, che si sta creando una reputazione simile a quella di Semin per via dei continui scontri con i dirigenti di squadra, nonostante il giovane abbia solo 20 anni. Non si tratterà forse di un messaggio dell’allenatore russo Zinetula Bilyaletdinov: niente “piantagrane” in squadra?

Grande attesa per il match Russia-Stati Uniti

Sono passati 34 anni da quando gli Stati Uniti batterono l'Unione Sovietica nel cosiddetto “Miracolo sul ghiaccio” alle Olimpiadi di Lake Placid nel 1980. Una partita che definirà per sempre la rivalità sportiva tra questi due Paesi. Le Olimpiadi di Sochi permetteranno, quantomeno, di aggiungere un altro capitolo alla storia. Le squadre di Russia e Stati Uniti, entrambe facenti parte del Gruppo A, si scontreranno il 15 febbraio 2014 presso il Palazzo del ghiaccio “Bolshoj”, molto probabilmente di fronte a una folla irrequieta di tifosi russi.

Per aggiungere ulteriore pepe alla situazione, ricordiamo che gli Stati Uniti infersero una dura batosta ai russi anche ai quarti di finale dei campionati mondiali di hockey dell’anno scorso, trionfando con un sorprendente 8-3. La nazionale russa, quindi, è pronta più che mai a prendersi una rivincita. Questo, però, potrebbe non essere proprio l’esempio più attendibile. I russi non contavano allora su Malkin, Kovalchuk o Datsyuk, e nemmeno gli Stati Uniti avevano così tanto l’aspetto di campioni del mondo, con una formazione composta perlopiù da giovani e dilettanti. Le altre due squadre del Gruppo A sono la Slovacchia, patria del difensore dei Boston Bruins Zdeno Chara e di altri grandi talenti, e la Slovenia, patria dell’attaccante dei Los Angeles Kings Anze Kopitar e praticamente di nessun altro.

Le prime tensioni

Manca ancora un mese all'inizio delle gare ma la tensione si fa già sentire tra le file della nazionale russa. La causa non è altro che il diciottenne attaccante dei Dallas Stars Valery Nichushkin. L’allenatore Bilyaletdinov ha detto che il giovane fenomeno “dovrà giustificare"” il proprio posto in formazione, che è una sorta di “pagamento anticipato”. Non è d’accordo il direttore generale Alexei Yashin, che ha espresso pubblicamente il proprio dissenso. E se non fosse altro che un ingegnoso stratagemma dei dirigenti? “Nichuskin è una scelta piuttosto coraggiosa da parte della Russia. È un atleta giovane, ma con i Dallas, nella Nhl, ha dimostrato di saper giocare con i migliori”, ha spiegato Ambrogio. “Sono comunque sorpreso che sia in squadra. Non so se sia giusto che un allenatore dica a un giocatore che deve "giustificare" il proprio posto in squadra. Forse Bilyaletdinov pensa che Nichuskin sia il tipo di giocatore che si fa motivare da questo tipo di commenti”.

La Khl è cresciuta

La Nhl non è più l'unica lega in città. Sebbene la russa Khl occupi ancora il secondo posto in termini di qualità, sta facendo sentire la propria presenza sul roster olimpico della squadra padrona di casa. Dei 25 hockeisti russi che compongono la nazionale, 10 provengono da club della Khl. Si tratta solo di un giocatore in più rispetto alle Olimpiadi del 2010. Ciò che è importante, però, è chi siano questi giocatori. Sono finiti i giorni in cui la Khl sfornava solo hockeisti di riserva o di quarta linea. L’ex stella dei New Jersey Devils Ilya Kovalchuk e l'ex stella dei Nashville Predators Alexander Radulov possono tranquillamente gareggiare accanto ai migliori hockeisti del momento. Oltre a ciò, il portiere della Dinamo Mosca Alexander Yeryomenko potrebbe tranquillamente rubare tempo di gioco, sul ghiaccio, ai suoi colleghi più illustri della Nhl, presenti in formazione - Semyon Varlamov dei Colorado e Sergei Bobrovsky dei Columbus.

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