L'Arena Adler di Sochi (Foto: Sochi 2014)
Sei anni e cinquanta miliardi di dollari fa. Guatemala, luglio 2007. Caldo e umido, un luogo improbabile dove decidere la sede delle Olimpiadi invernali del 2014. È passato molto tempo da allora. E adesso l'atmosfera in Russia è scoppiettante per l’attesa. A distanza di meno di due mesi dalla cerimonia di apertura del 7 febbraio a Sochi, ecco le persone e i temi da tenere d'occhio.
Le gare di qualificazione
Per
molti atleti le Olimpiadi non iniziano nel mese di febbraio, ma sono
in corso da mesi o anche da anni. In alcuni sport, creare il team
nazionale rappresenta già metà dell'opera; se si tratta di una
selezione ad opera degli allenatori, come nell’hockey, non mi
piacerebbe ritrovarmi a dover scegliere un elenco dalle star canadesi
o russe della NHL o da una spietata classifica della Coppa del mondo
di sci. Di gran lunga le battaglie più dure avvengono però
nel pattinaggio artistico, dove i posti disponibili per ogni
disciplina sono massimo tre a livello di paese – il che è causa di
problemi per alcune nazioni, come ad esempio il Giappone che vanta
molti pattinatori tra i migliori al mondo. Questa selezione
arbitraria trasforma campionati nazionali altrimenti di routine in
emozionanti battaglie fratricide dove il sogno di partecipare alle
Olimpiadi termina già prima dell’inizio degli eventi di Sochi. In
Russia, c'è un solo posto a disposizione per i pattinatori maschi, e
il veterano Evgeni Plushenko, medaglia d' oro olimpica ai Giochi di
Torino 2006, deve battere il promettente Maxim Kovtun. Man mano che
Sochi si avvicina, anche le competizioni su piccola scala si fanno
estremamente competitive.
Il ginocchio di Lindsay Vonn
La
bomba bionda delle piste è molto probabilmente il nome più
importante degli sport invernali. Originaria del Minnesota, la
ventinovenne campionessa olimpica in carica di discesa rappresenta
un’eccellenza a Sochi 2014 - la star in grado di attirare ogni
genere di pubblico è diventata un nome alla moda. Parte della
popolarità della Vonn deriva dal fatto di far parte della coppia di
sportivi più famosa grazie alla sua relazione con Tiger Woods, ma
per la maggior parte è il risultato di un duro lavoro nella
disciplina più veloce e più pericolosa sulle piste, così
come alla sua personalità coinvolgente in grado di spiccare nei talk
show televisivi. L'unico problema è che la Vonn ha un tallone
d'Achille - o piuttosto uno strappo del legamento crociato anteriore
del ginocchio destro. Che è fondamentale per tutti, soprattutto per
i migliori sciatori, ma Vonn ha subito solo una lacerazione parziale
al legamento crociato anteriore al ginocchio destro dopo numerosi
infortuni che l’ha costretta a saltare la prima Coppa del Mondo
della stagione in Colorado. Parteciperà a Sochi e sarà in forma se
ci arriva?
Tra gli altri grandi nomi che si ritrovano a dover
fronteggiare degli infortuni c’è la star canadese di hockey Steve
Stamkos, la cui gamba destra si è rotta un mese fa a causa di un
colpo brutale mentre stava giocando per i Tampa Bay Lightning contro
i Bruins di Boston. Cammina già senza stampelle, ma in uno sport
dove la velocità e l'agilità sono fondamentali, non è ancora
chiaro se sarà pronto per le Olimpiadi. Un’altra vittima di
infortunio è il campione olimpico di pattinaggio artistico Evan
Lysacek, che ha detto Martedì di non essersi ancora ripreso da un
infortunio all'anca. "Le mie parole non possono descrivere
quanto sono deluso di non poter competere a Sochi", ha detto.
Quante altre volte sentiremo queste parole da una star dei
Giochi?
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Lo speciale su Sochi 2014 |
Scandali legati al doping (o, si spera, di no)
È l’ombra che aleggia sullo sport da
sempre: l'uso di doping per ottenere un vantaggio sleale sugli
avversari. Nessuna Olimpiade invernale dal 1998 si è svolta senza
che almeno un atleta fosse colto in flagrante, e il punto più basso
è stato toccato nel 2002, quando i vincitori di sei medaglie dello
sci di fondo sono risultati positivi al doping. C'è stato un
primo episodio legato al doping lunedì quando la diciottenne russa
Anna Orlovskaya è stata squalificata per due anni per aver infranto
le regole anti -doping. Pur non essendo una concorrente per la
medaglia olimpica, è campionessa nazionale russa nelle discipline
sciistiche slopestyle e halfpipe, due sport che faranno il loro
debutto a Sochi, e avrebbe potuto facilmente far parte della squadra
nazionale se il suo uso di doping non fosse stato scoperto.
C'è un problema in più quest'anno, però. Il laboratorio sui test antidoping di Mosca, uno degli appena 32 in tutto il mondo considerati in grado di gestire manifestazioni sportive di questo livello, rischia di perdere l'accreditamento necessario per testare i campioni di Sochi. L'Agenzia mondiale antidoping ha infatti criticato la “qualità dei suoi controlli” e ha chiesto di procedere con una serie di misure. La pressione sembra aver funzionato per il momento, ma se il laboratorio non dovesse adeguarsi, tutti i campioni di Sochi dovranno volare all'estero per effettuare i test – il che rappresenta un potenziale rischio di corruzione.
Il Parco
Olimpico prende forma
Ci sono un sacco di rischi in vista dei
Giochi che alimentano la tensione competitiva. L'unica cosa in grado
davvero di creare attesa, però, è vedere la città ospitante che
cambia. La portata del progetto è impressionante, tanto più se si
considera quanto velocemente ha modificato Sochi e i suoi
dintorni. Tutti i grandi progetti infrastrutturali – inclusi
i collegamenti stradali e ferroviari - sono stati completati, con
l'eccezione del Fisht Olympic Stadium che ospiterà le cerimonie di
apertura e di chiusura dei Giochi il cui completamento è un po’ in
ritardo. Attualmente, Sochi assomiglia a un gigantesco progetto di
giardinaggio, in cui ci si affretta a gettare tappeti erbosi e a
installare chalet di montagna.
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