Fabio Capello (Fonte: Itar Tass)
Ai Mondiali dopo 12 anni. E con i favori del pronostico per superare la fase eliminatoria. La Russia di Fabio Capello pesca Belgio, Algeria e Corea del Sud nel sorteggio per il torneo brasiliano, in programma il prossimo giugno. Urna favorevole, evitate teste di serie proibitive come Brasile, Argentina, Spagna, Germania. Ma, attenti alle insidie. Al Belgio, testa di serie e possibile rivelazione dei Mondiali. Squadra di grandi talenti (Hazard del Chelsea, Lukaku dell’Everton, Benteke dell’Aston Villa) con poca esperienza nelle partite che contano. E se l’Algeria pare destinata al ruolo da caratterista nel girone, la Corea del Sud non va mai sottovalutata in una competizione dove conta molto l’aspetto fisico, la resistenza, la capacità di recuperare dallo sforzo, con viaggi lunghi in tempi brevi.
Poi tocca al gruppo messo insieme da Capello. Si parte da Alexandr Kokorin, da Alan Dzagoev. Talenti della nuova generazione russa. In particolare Kokorin, attaccante tornato alla Dinamo Mosca dopo una breve parentesi all’Anzhi. La punta ha stregato Fabio Capello. Al punto che l’allenatore italiano, dopo averlo piazzato tra i titolari nelle ultime gare delle qualificazioni mondiali, l’avrebbe consigliato nei mesi scorsi ad alcune squadre italiane. L’obiettivo della missione russa in Brasile è rafforzare l’esperienza internazionale di un gruppo di calciatori che formerà la spina dorsale della rosa per il Mondiale casalingo del 2018.
L’appuntamento da non fallire. “Il Mondiale trasformerà la Russia – ha confidato Capello alla stampa – sono stato due volte a Kazan a distanza di un anno. Sono rimasto a bocca aperta davanti a quello che hanno fatto in 12 mesi per Universiadi, tra alberghi, aeroporto, stazioni. Con un Mondiale di mezzo..”. Insomma, la Russia è un outsider di lusso per le favorite al Mondiale. Anche se il ct Capello, in alcune interviste concesse ai media italiani, ha sottolineato l’eccessiva presenza di stranieri nella Russian Premier League, che lo porterà a selezionare 23 atleti su un serbatoio potenziale di 60 elementi. Forse poco materiale di qualità per un exploit a casa di Neymar e compagni.
Ma don Fabio (come lo chiamano in Spagna) è stato chiaro: la Russia vale le prime otto nazionali del torneo: i quarti di finale sono il fisiologico obiettivo in Brasile. E il pass ottenuto per il Paese sudamericano con il primo posto nel girone F – quello del Portogallo di Cristiano Ronaldo – è la prima password d’accesso per un Mondiale da protagonista. Il gruppo che ha superato le qualificazioni si è rivelato solido, compatto, con grandi capacità tattiche, nel corso delle qualificazioni. Le caratteristiche tipiche della squadre allenate in passato dal tecnico friulano. Juventus, Milan, Real Madrid. Anche la sua Inghilterra che falliva l’appuntamento di Sudafrica 2010, con la collaborazione della terna arbitrale che non convalidava un gol regolare (palla che oltrepassava la linea di porte tedesca su conclusione di Frank Lampard) negli ottavi di finale contro la Germania. Ma don Fabio resta la vera fiches russa nella competizione brasiliana.
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