(Fonte: Ria Novosti)
Per contrastare la minaccia del terrorismo e tranquillizzare gli ospiti internazionali, gli organizzatori dei Giochi Olimpici hanno predisposto un sistema di controlli di sicurezza e dei documenti di identità. Il più grande e meticoloso che si sia mai visto in occasione di un evento sportivo internazionale.
L'impegno delle forze dell'ordine. All’inizio di quest’anno il ministro degli Interni Vladimir Kolokoltzev aveva annunciato che oltre 30mila tra agenti di polizia e soldati russi sarebbero stati dispiegati sul territorio a difesa della città, per tenere sotto costante controllo le strutture olimpiche e per ispezionare gli autoveicoli in ingresso utilizzando, alla bisogna, anche apparecchiature ai raggi x per individuare l’eventuale presenza di sostanze esplosive nei materiali da costruzione. Al confronto, la presenza dei militari ai Giochi Olimpici estivi di Londra nel 2012, nel corso dei quali fu dispiegato un contingente senza precedenti per il controllo della sicurezza, contava su 18mila persone circa. Secondo quanto afferma Yuri Deshevikh, capo del Dipartimento del ministero per la supervisione delle attività di emergenza, i partecipanti alle competizioni sportive e gli spettatori che vi assisteranno saranno protetti da circa 1500 tra vigili del fuoco e soccorritori, aiutati a loro volta da cento automezzi specifici tra i quali quattro elicotteri e cinque navi.
La protezione dei visitatori. Gli spettatori ai Giochi Olimpici saranno ben difesi, non soltanto dal personale ma anche da armi avanzate. Sono stati già trasferiti nella regione per proteggere lo spazio aereo russo lungo i suoi confini meridionali sei sistemi di difesa missilistica a corto raggio Pantsir-S, progettati per colpire vari obiettivi in volo radente, compresi missili cruise e aerei. Dmitry Chernyshenko, presidente del Comitato organizzatore di Sochi, nel corso dell’intervista rilasciata all’emittente televisiva americana NBC ha promesso che “i Giochi Olimpici saranno i più sicuri di sempre”. In particolare Chernyshenko ha detto che “fin dall’inizio della nostra campagna, abbiamo compreso che la priorità assoluta dell’organizzazione è la sicurezza”.
Le polemiche. Nonostante ciò, alcuni esperti hanno espresso le loro preoccupazioni, affermando che di fatto le misure di sicurezza sarebbero state prese nei confronti degli oppositori di Putin, mentre altri le equiparano alle iniziative sovietiche prese in vista dei Giochi Olimpici estivi di Mosca del 1980, quando il Kgb allontanò semplicemente dalla capitale tutti coloro che riteneva sospetti. Le autorità russe hanno anche stabilito alcune restrizioni per le manifestazioni e le dimostrazioni nell’area dei Giochi tra il 7 gennaio e il 21 marzo, dichiarando in ogni caso che non intendono prendere in alcun modo di mira gli attivisti dei movimenti Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) che potrebbero voler inscenare manifestazioni contro la legge russa sulla “propaganda gay”.
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Il dispositivo dei controlli. I rigorosi controlli dei documenti e delle identità avranno inizio già nella fase di acquisto dei biglietti: chiunque voglia assistere alle Olimpiadi dovrà acquistare un biglietto online direttamente dall’organizzazione. Potrà ricevere un “pass spettatore” soltanto presentando i dati del suo passaporto e alcune referenze, così che al suo arrivo le autorità possano verificarne l’identità. Agli spettatori sarà chiesto di indossare il pass di sicurezza durante tutte le competizioni sportive, così da poterli identificare rapidamente. Il giornalista investigativo Andrei Soldatov pensa tuttavia che queste misure di sicurezza saranno inutili per chi già vive nell’area dei Giochi, situata ad appena un centinaio di chilometri dal Caucaso settentrionale. Sembra, in ogni caso, che le autorità russe si stiano occupando anche di questo problema. A Sochi la polizia ha proceduto a un accertamento dei documenti casa per casa, per controllare i residenti. Risulta inoltre che migliaia di operai migranti stranieri, reclutati per i lavori delle strutture olimpiche, siano già stati allontanati, scatenando le critiche degli attivisti che si battono per il rispetto dei diritti umani. Un’unità speciale di veterani della guerra in Cecenia sarà dispiegata per pattugliare le montagne ricoperte di foreste che caratterizzano l’area di Sochi.
I rischi. Secondo la rivista “IHS Jane’s Defence Weekly” con sede a Londra, il rischio di un attentato terroristico contro i principali impianti delle Olimpiadi invernali resta basso, mentre una minaccia più grande potrebbe interessare gli snodi secondari delle reti di trasporto e altri siti ubicati lontano dalle principali zone di sicurezza. Matthew Clements, analista presso Jane’s, nel corso di un’intervista all’Associated Press ha rivelato che la zona di sicurezza che si estende intorno a Sochi copre approssimativamente cento chilometri lungo la costa del Mar Nero e fino a 40 chilometri nell’entroterra. Alexei Lavrishchev, funzionario dei servizi segreti della Federazione Russa, Fsb, si occupa proprio della sicurezza di Sochi e ha spiegato che l’accesso a numerose zone, le cosiddette aree controllate e proibite, dentro e attorno Sochi, sarà limitato prima che abbiano inizio i Giochi. Per accedere alle cosiddette “aree controllate” gli ospiti dovranno esibire i biglietti e un documento di identità, mentre nelle cosiddette “aree proibite” (comprendenti anche alcune zone del Parco nazionale di Sochi) sarà possibile entrare soltanto se si lavora in quell’area specifica.
Le comunicazioni online. Secondo due giornalisti investigativi russi, Andrei Soldatov e Irina Borogan, internet, gli operatori di telefonia mobile e i server di altri sistemi di comunicazione coinvolti nella copertura dei Giochi e quindi nella comunicazione in genere saranno tenuti a fare rete in modo tale che i servizi di sicurezza vi abbiano un accesso completo e senza restrizioni. Ma c’è dell’altro: il governo russo ha investito anche in altri metodi di sorveglianza, installando qualcosa come 5500 telecamere a circuito chiuso in tutta Sochi e acquistando una flotta intera di droni, in grado di individuare immediatamente chiunque cerchi di violare il divieto di inscenare proteste a Sochi. Soldatov definisce queste misure “ il sistema di sorveglianza più completo nella storia delle Olimpiadi”, facendo presente che il Dipartimento di stato degli Stati Uniti ha avvisato tutti gli americani “di lasciare a casa il laptop o lo smartphone, in quanto saranno sicuramente intercettati”.
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