Yana Kudrjavtseva esibisce con il cerchio durante l'individuale alla finale ai 32° Campionati del Mondo di Ginnastica Ritmica a Kiev il 30 agosto 2013 (Foto: Reuters)
Leggendo i risultati del campionato del mondo 2013 di ginnastica ritmica, che si è tenuto nella capitale dell'Ucraina, sembra che in questa disciplina sportiva sia ancora tutto come prima: la nazionale russa non teme la concorrenza. Nelle gare erano in palio otto serie di medaglie. Le favorite di sempre, le ginnaste russe, hanno conquistato sei medaglie d'oro, due d'argento e due di bronzo. Seconde nella classifica non ufficiale a squadre si sono piazzate le padrone di casa del campionato, le atlete ucraine (1-2-2) e terze le bielorusse (1-1-3).
In realtà, però, sulla pedana di Kiev c'è stata una vera e propria rivoluzione. Basti pensare al quarto e al quinto posto conquistati nell'esercizio combinato individuale dalle "artiste" di Cina e Corea, che in passato non erano mai arrivate così in alto nella battaglia per il primato assoluto.
Queste meravigliose "scoperte" del campionato sono state però offuscate dagli intrighi e dagli scandali. A Kiev ha avuto un seguito spiacevole, anche se pienamente legittimo, l'episodio dell'esclusione dalla giuria di oltre 50 giudici di gara di livello internazionale, più di dieci dei quali sono russi. Nel pieno dell'estate 2013 la Federation Internationale de Gymnastique (Fig) ha cominciato a sospettare questi specialisti di corruzione relativamente ai risultati dei corsi per giudici di gara.
Pare che le accuse siano poi state ritirate, ma a valutare la bravura delle ginnaste nell'appuntamento più importante della stagione 2013 è stata una nuova squadra di giudici, dalla qualificazione non certificata e con una presenza minima di cittadini russi.
Ad esempio, tra i 12 giudici della prima categoria c'era solo una signora russa, mentre Ucraina, Grecia e Germania sono state rappresentate da due arbitri ciascuna. Inoltre, nessuno dei quattro esercizi individuali al campionato mondiale di Kiev è stato giudicato da specialisti russi.
Da qui sono nate le discussioni degli esperti russi e delle ex-campionesse sul fatto che all'atleta ucraina Anna Rizatnidova, vincitrice nell'esercizio con il cerchio, sia stato fatto semplicemente un regalo in quanto padrona di casa del campionato. Benché l'intera delegazione ucraina sia di tutt'altro parere in proposito.
Questa situazione, del resto, era prevedibile. L'assenza dalla squadra della leader riconosciuta Evgenia Kanaeva, due volte campionessa olimpionica (ha sposato il giocatore di hockey Igor Musatov e aspetta un bambino), che è stata sostituita da atlete di talento ma non ancora abbastanza esperte, ha aperto alle concorrenti grandi prospettive.
Per questo la prima allenatrice della nazionale russa Irina Viner in tutte le dichiarazioni rilasciate prima dell'inizio del campionato ha ripetuto che le nostre "artiste" avrebbero dovuto essere superiori alle avversarie non di un palmo, ma di due o tre, per non dare occasione di mettere in dubbio loro supremazia.
Alla fine, l'atleta ucraina e le russe nel programma con il cerchio erano divise da qualche centesimo di punto. Benché la Mamun avesse vinto nell'esercizio con la palla, e la Kudrjavtseva fosse arrivata seconda, le ragazze non sono scese a parlare nella mixed zone. Le russe non sono abituate a perdere.
Persino l'inno partito durante la premiazione della campionessa ucraina era quello russo. Un altro segno meno per il comitato organizzatore del campionato, che d'altronde è andato a favore delle atlete russe. Non si può dire altrettanto del momento in cui si è spenta la musica durante l'esercizio di qualificazione di Yana Kudrjavtseva, o della mancanza di tempo per provare la pedana e gli esercizi di squadra.
Ma se la quindicenne Yana Kudrjavtseva ha retto alla pressione e ha primeggiato nella classifica assoluta (ciò che non è riuscito alla diciannovenne Mamun, che era arrivata a Kiev come leader della sua squadra, ma ha perso tutti gli oggetti nell'esercizio combinato e si è classificata solo sesta nel programma olimpico), e ora potrà avanzare delle pretese sulle medaglie d'oro anche nei prossimi campionati, le prospettive della nazionale russa negli esercizi collettivi suscitano invece molti dubbi.
Le ragazze, tra cui vi sono tre campionesse olimpioniche, hanno vinto nell'esercizio con tre palle e due nastri e hanno conquistato il bronzo nell'esercizio combinato, mentre nell'esercizio con dieci clavette sono arrivate solo quinte. Durante tutto il precedente ciclo olimpico la discontinuità delle atlete, che preoccupava i fan della ginnastica ritmica russa, è tornata a manifestarsi. E l'allenatrice Irina Viner ha dovuto ammettere che il problema non sono stati i giudici di gara prevenuti, e nemmeno gli intrighi legati all'eterna rivalità tra le due scuole, ucraina e russa.
"Credo che perdere faccia sempre molto bene", ha dichiarato la Viner dopo il bronzo nell'esercizio combinato di squadra. "Naturalmente, è un peccato che sia successo al campionato mondiale, ma questo è il primo mondiale dopo gli ultimi Giochi Olimpici, quindi per noi sarà una buona lezione. Nella squadra ci sono tre campionesse olimpioniche, che purtroppo pensano di riuscire a fare qualsiasi cosa, ogni volta che lo desiderano. Ma non appena si scende dal podio bisogna ricominciare tutto da capo".
Per quanto riguarda i risultati della Kudrjavtseva, che ha battuto il record di Alina Kabaeva ed è diventata la più giovane campionessa del mondiale assoluto, gli specialisti sono convinti che il suo successo non sia casuale.
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"Yana è brava, è stata un'eroina. Si è concentrata, e ha fatto tutto bene", ha osservato Vera Shtelbaums, l'allenatrice di Irina Chaschina e di Evgenia Kanaeva, in un'intervista rilasciata alla Itar-Tass. "Dite che alla Kudrjavtseva viene pronosticato lo stesso successo della Kanaeva e della Kabaeva? Penso che tutto sia possibile, perché no? La ragazza ha buona coordinazione e buone doti. Speriamo che possa conservare e sviluppare tutte queste qualità; in tal caso, per le Olimpiadi del 2016 potrà diventare un'ottima ginnasta. Avrà proprio l'età migliore, 18 anni. Ma perché ciò avvenga bisogna lavorare seriamente, continuare ad avere lo stesso atteggiamento verso gli allenamenti. Speriamo che Yana sia capace di restare sulla cresta dell'onda della vittoria".
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