Dal 10 al 18 agosto 2013, Mosca ospita i Campionati del mondo di atletica leggera. La marcia è una disciplina in cui la Russia è particolarmente favorita. L’atleta russo Denis Nizhegorodov, detentore del record mondiale nella marcia 50 km, ha raccontato a Moskovskie Novosti che cosa i podisti mettano nelle loro borracce e come mai siano sempre gli ultimi a lasciare le strutture dei Giochi Olimpici.
Niente imbottiture
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La gente di solito non cammina come facciamo noi alle gare. Durante la fase verticale del movimento, la gamba deve essere tesa e dritta in prossimità del ginocchio, e un piede deve sempre mantenere il contatto con il terreno. Nella nostra scuola non usiamo né imbottiture né nient’altro che ci impedisca di piegare liberamente i piedi. Non stiamo mica servendo nell’esercito di Pietro il Grande.
Borracce personalizzate
Durante le gare beviamo bevande a base di carboidrati, fatte in casa. Sono molte le aziende che producono polveri speciali contenenti carboidrati al 98 per cento. Poi basta solo mescolarle con della normale acqua potabile. Il rapporto polvere-acqua è una questione di gusti: dipende da quanto zuccherata vuoi che sia la tua bevanda. È facilmente digeribile e ti aiuta davvero a prevenire gli spasmi muscolari. Di solito prepariamo tre litri di questi preparati la mattina prima della corsa; dopodiché li diamo ai nostri allenatori, che li imbottigliano e li mettono in contenitori pieni di ghiaccio per poi portarli alla gara. Beviamo ogni due chilometri. Durante la corsa, solo l’allenatore o qualcuno dello staff è autorizzato a passarci le borracce. Ogni atleta ha la propria fiaschetta con il proprio nome. Una volta che abbiamo finito di bere, le gettiamo tranquillamente a terra, mentre continuiamo con la corsa. Di solito, ci sono dei volontari che si occupano di raccoglierle e di darle agli allenatori, i quali le lavano con cura, per poi riutilizzarle.
La sauna post-corsa
Dopo una gara, gli atleti hanno bisogno di pace e tranquillità. Non devono, in nessun caso, prendere l’aereo per tornare a casa, subito dopo aver gareggiato. Di norma, ci vengono applicate delle flebo a base di carboidrati. Abbiamo bisogno di liquidi che contengano carboidrati. A volte abbiamo bisogno anche di farmaci per mantenere regolare il battito cardiaco e il funzionamento del fegato. Circa tre giorni dopo la competizione, è consigliabile concedersi una sauna in perfetto stile russo, con tanto di frusta fatta di ramoscelli e foglie di betulla, in modo da farsi una bella sudata. Anche i bagni caldi e freddi sono molto utili.
Più veloci dei corridori
In una 50 km, possiamo coprire, in media, un chilometro in circa quattro minuti. Quando ho stabilito il record del mondo, percorrevo un chilometro in meno di quattro minuti. Chiunque può salire in pista e cimentarsi nella marcia. Bisogna però tenere presente che manteniamo questo ritmo non solo per uno o due chilometri, lo facciamo per ben 50 chilometri. Non penso che tutti sarebbero in grado di coprire una simile distanza, nemmeno in sella a una bicicletta.
Se non hai un orologio, è come correre alla cieca
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Non puoi partire senza un cronometro al polso. Se lo fai, poi ti senti perso come un gattino cieco o un pilota senza gli strumenti per la navigazione. A me è capitato ai Mondiali di Berlino. Mi stavo rinfrescando con un po’ d’acqua e una spugna durante la gara e quando ho passato la spugna lungo il braccio sinistro, mi è caduto l’orologio. Ho completato un intero circuito in una sorta di confusione mentale. Fortunatamente, uno dei giudici si è accorto dell’accaduto, ha raccolto il mio orologio e me l’ha restituito al circuito successivo. È contro le regole, ma questo tizio sapeva quello che stava facendo e sapeva che avrei perso il passo, senza orologio. Mi ha aiutato a riprendere il ritmo.
Scarpe da corsa? Come indossare i tacchi alti
Le scarpe che utilizziamo per la marcia sono diverse da quelle che utilizzano gli atleti nella corsa. Le scarpe da corsa hanno la suola più spessa in corrispondenza del tallone, rispetto alla punta. Le nostre scarpe invece devono mantenere una certa uniformità di spessore sia per il tallone che per la punta. Non è possibile correre con loro, sono troppo scomode. Quando invece ci cammini, puoi appoggiare tutto il piede a terra. Le normali scarpe da ginnastica non ti permettono di fare ciò; è come se stessi camminando con i tacchi. I marciatori professionisti non si allenano mai con scarpe da corsa: i rischi di incorrere in un grave infortunio sono troppo alti.
A volte vuoi semplicemente essere squalificato
Una volta, un giudice mi ha squalificato dalla gara, dicendomi “Mi dispiace”. Io l’ho semplicemente ringraziato. È successo ai Campionati europei di Göteborg nel 2006. Ero stato praticamente costretto a prendere parte a quella gara, nonostante avessi avuto un infortunio. La mia tecnica, quel giorno, era davvero orribile e mi vergognavo di essere là fuori, sulla pista. Non facevo altro che augurarmi che i giudici mi squalificassero. Ho lottato per quasi 19 chilometri prima che uno dei giudici mi mostrasse il cartellino rosso. Poi ha iniziato a chiedermi scusa. Gli ho detto che mi aspettavo la squalifica già da molto prima. L’ho ringraziato per avermi risparmiato ulteriori sofferenze e lui mi ha chiesto l’autografo.
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