Ammira Aldo Montano, ma sarebbe meglio dire tutta la famiglia dello schermidore livornese. Dinastia di cui cita a memoria tutto il palmarès, a partire dalle medaglie dell'altro Aldo, il nonno. Non sapeva, invece, che Valentina Vezzali fosse passata dalla pedana ai banchi del parlamento: “Allora ho ragione io – dice scherzando – noi sportivi siamo davvero portati per la politica”.
Sono state giornate intense per Pavel Kolobkov in Italia, anche lui come Evgenija Kanaeva tra i vincitori del Premio Fair Play 2013 a Castiglion Fiorentino. Con la differenza che, rispetto agli altri atleti, l'ex campione russo di spada è stato invitato non solo per i meriti sportivi, ma anche per la sua nuova carriera nelle istituzioni come vice ministro allo Sport. Veste in cui ha aperto con un saluto l'assemblea generale di Confindustria Arezzo, durante la quale, ovviamente, si è parlato pure delle possibilità di sviluppo delle imprese locali nella Federazione.
Campione nella vita e nello sport, recita la motivazione del premio. Per lei cosa rappresenta questo riconoscimento?
Ha lo stesso valore di una medaglia d'oro. Sono grato alla giuria per avermi scelto.
Siamo a ridosso delle Olimpiadi invernali di Sochi, sarà molto impegnato...
In realtà, dopo aver guidato la delegazione russa alle Olimpiadi di Londra 2012, ora ho la responsabilità dei preparativi per le Olimpiadi estive in Brasile. Il 2016 sembra lontano, ma c'è molto lavoro da fare. Certo, per quanto riguarda Sochi seguo comunque l'organizzazione.
Capello e Spalletti nel calcio, Messina nel basket. Per ultimo Stefano Cerioni, l'ex ct del fioretto azzurro. La Russia sembra apprezzare molto i tecnici italiani...
Sono grandissimi allenatori. Cerioni è un onore averlo con noi. Dallo scambio di esperienze e conoscenze con gli allenatori russi la nostra squadra trarrà notevoli benefici.
Abbiamo capito che ammira molto Aldo Montano.
Aldo viene da una famiglia storica che ha dato tanto alla scherma.
E la Vezzali?
Valentina è la regina del fioretto. È una campionessa autentica, perché si vede che vive lo sport totalmente, come una grande passione. È questo che fa la differenza.
Rivera, Di Centa, Vezzali, Idem. In Italia molti sportivi cessata l'attività agonistica si buttano in politica. Succede anche in Russia?
Sì, è frequente. E di solito ce la caviamo molto bene.
Avete un segreto?
Forse oltre alla forza fisica abbiamo una forza mentale in più rispetto ai nostri colleghi.
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