"Così, tra riti e sogni premonitori, siamo diventati sciamani"

Alina Desyatnichenko
In Russia ancora oggi ce ne sono moltissimi. Rbth vi racconta la storia di coloro che vivono vicino al lago Bajkal, in Siberia

Non tutti possono diventare degli sciamani. Per diventarlo occorre discendere da una stirpe di sciamani e ricevere un segno particolare dal Padre celeste, Signore dell’universo e progenitore di ogni forma del creato. Il segno può essere rappresentato da un sogno premonitore o da un meteorite che cade, oppure dalla morte di un animale domestico e da una mano dotata provvista di sei dita e anche dalla cosiddetta “malattia dello sciamano”.

La malattia può manifestarsi in varie forme, come comportamento asociale, con la presenza di malesseri continui, come cattiva sorte o dipendenza dall’alcol. Secondo la credenza la malattia passerà se la persona che ne è affetta intraprende il cammino che le è stato predestinato, diventando uno sciamano. Se rinnega il suo destino, invece, le cose possono prendere una cattiva piega per lui e la sua famiglia.

Gli sciamani sono diffusi in diverse regioni della Russia. Noi raccontiamo la storia di quelli che vivono vicino al Bajkal, il lago più profondo della terra, situato nella Siberia russa.

Fonte: Alina DesyatnichenkoFonte: Alina Desyatnichenko

Vladimir Buinov: Sono nato qui. Fin dall’infanzia ho visto i nostri vecchi pregare e osservare i nostri rituali. Ai tempi dell’Unione Sovietica ho lavorato inizialmente come macchinista nel cinema e poi per 20 anni in una stazione meteorologica. Mio padre era medico, curava tutti i suoi pazienti e contemporaneamente pregava gli dei, eppure era laureato in scienze mediche. È morto presto, i suoi reni avevano smesso di funzionare. Io invece ho fattto in tempo ad avere 11 nipoti e anche 4 pronipoti.

Nella foto è raffigurato un souvenir con l’immagine della Roccia dello sciamano, situata sul promontorio dell’isola di Olkhon al centro del Bajkal. È uno dei nove luoghi sacri dell’Asia.

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Mikhail Ogdonov: È un dono che viene dal cielo. Dagli ongon, gli spiriti dei tuoi antenati. Io ho 8 ongon, 8 antenati fino all’undicesima generazione. Sono stato consacrato sciamano a distanza, mentre prestavo servizio nella milizia (così si chiamava prima la polizia in Russia). Gli ongon possono scegliere chiunque. Per diventare sciamani vengono prescelte persone fisicamente forti e sagge che vengono messe alla prova. Lo sciamano deve essere una persona spiritualmente forte.

Nel negozio di souvenir vicino al lago Bajkal si possono trovare delle t-shirt con la scritta: “Sono stato sul Bajkal”. Ogni anno la regione di Irkutsk viene visitata da oltre un milione di turisti, anche stranieri.

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Albina Ilina: Ero venuta per praticare un rito sciamanico, ma una ragazza mi ha profondamente offeso: “Albina Garmaevna, cosa le serve?” Le avevo risposto che mi occorrevano una bottiglia di vodka, del latte, delle foglie di tè e dei fiammiferi, e se voleva, anche dei dolci. “E quanto denaro vuole?” Quanto puoi, le ho detto. E lei: “Ho sentito dire che dovete pagare una tassa per i vostri riti”. “Quale tassa?!”. “Mille rubli (18 dollari)”. Sono andata su tutte le furie: “Hai deciso di offendermi?”, le ho detto. “Da me viene gente che soffre di tutti i tipi di malattie e dovrei anche chiedergli in cambiodei soldi? È tutta la vita che sono malata anch’io.  E secondo te dovrei chiedere una ricevuta? Ma è un peccato!”.

Sulla statuina di vetro è raffigurato il promontorio più a nord dell’isola di Olchon, Khoboj.  A questo luogo è legata la leggenda di una fanciulla trasformata in roccia a causa della sua invidia.

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Artur Tsybikov: Sono diventato sciamano nel 2007 e discendo da una stirpe di sciamani. I miei zii e le mie zie sono stati sciamani e così pure i cugini di mio nonno e anche mio padre. Fin dall’infanzia ho imparato a conoscere tutti i riti. A 37 anni sono stato consacrato sciamano e ho cominciato a praticare. La “malattia dello sciamano” in me essa si è manifestata sottoforma di cattiva sorte, tutto mi andava storto. Quando avviavo dei progetti subito fallivano, non c’era niente che andasse per il verso giusto, anche se ho studiato diverse discipline in numerose università. 

Il tamburo è un attributo imprescindibile dello sciamanismo che solo chi è stato consacrato sciamano può usare.

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Yurij Bubaev: Ho studiato da contabile e ho lavorato all’agenzia delle imposte e sono stato direttore della sezione accertamenti fiscali. Poi ho sofferto per tre anni della malattia dello sciamano. A 35 anni la gente ha cominciato a chiedermi di praticare come sciamano, ma ho sempre rifiutato, lo stipendio all’agenzia delle imposte era ottimo. Allora mi facevo spesso visitare dai dottori, ho seguito una terapia per due anni e dopo sono stato operato. Avevo voglia di vivere, ho dovuto cambiare lavoro e sono passato alle pratiche religiose. Sono diventato sciamano a 37 anni. E non appena ho cominciato ad aiutare gli altri, per 15 anni anni non ho più visto ospedali.

A causa del rischio dell’alcolismo alcuni sciamani esortano a sostituire la vodka con una bevanda più leggera, il “tarasun”, una vodka a base di latte fermentato con una gradazione alcolica che parte da 11 gradi (la vodka classica ha una gradazione alcolica minima di 40 gradi).

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Viktor Motoshkin: Sono un ricercatore. Quando sono tornato quaggiù nella mia terra non sapevo niente dello sciamanismo e tutti gli sciamani del mio villaggio natale erano morti. Ma all’improvviso ho sognato che cinque sciamani sedevano davanti a me. E uno su due mi diceva: “Devi deciderti a intraprendere la tua missione”. Una volta che ti dicono così, non puoi disobbedire. Devi adempiere al tuo dovere, altrimenti verrai punito duramente.

La tradizionale bevanda degli sciamani buriati si può bere dai bicchierini che si trovano nei negozi di souvenir.

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Valentin Khagdaev: Sono uno sciamano tradizionale, sono nato in una yurta. Mio nonno era sciamano e sono stato educato dai miei nonni. Sono nato con sei dita in una mano, un segno premonitore. Uno sciamano mongolo mi ha detto: “Solo una volta ogni cento anni nascono degli sciamani con una una falange in più, e questo è un segno che conferma che si è sciamani veri, autentici”. Nella mia regione ero l’unico ad avere sei dita, era come aver ricevuto un attestato dai Cieli.

Tra i tè locali ci si può imbattere anche nel Sagan dale (Rodhodendron adamsii), un basso arbusto sempreverde che cresce sulle rive del lago Bajkal e che si ritiene possa curare praticamente tutte le malattie.

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Gennadij Titulov: Da giovane non avevo mai creduto nello sciamanismo, anche se 12 dei miei antenati erano stati degli sciamani. Tutto è accaduto quando mi hanno chiamato a Ulan-Udé (la capitale della regione russa della Repubblica autonoma dei Buriati sulla costa orientale del Bajkal, ndr). Uno dei miei nipoti aveva dei problemi e mi ha convocato a Ulan-Udé dallo sciamano che mi ha detto: “Devi abbracciare lo sciamanismo”. Ed è così che sono diventato sciamano. Gli sciamani affermano che la comparsa di un nuovo sciamano viene preannunciata dalla morte di un animale domestico. Lui mi ha chiesto: “Ti è morto qualche animale domestico?".  Gli ho risposto di sì. “Era un segno che dovevi diventare sciamano”, ha detto lui.

Sul magnete è raffigurata la Roccia dello sciamano, uno scoglio della riserva naturale che si trova alla sorgente del fiume Angara, secondo la leggenda dimora del signore del fiume.

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Matvej Bartsev: Una volta mi piaceva azzuffarmi, poi ho letto nelle Scritture che poteva essere il sintomo di una malattia sciamanica e lo era. Era la manifestazione di un senso di inadeguatezza. Quando mi sono ammalato, ho cominciato a perdere l’uso della parola, una volta al giorno svenivo. Dei miei conoscenti mi hanno portato dallo sciamano che adesso è diventato il mio maestro. Quando sono entrato nella sua casa e ho visto tutti questi tamburi e gli oggetti sciamanici ho sentito dentro di me che quella era la mia vera vita. Per poco non mi sono messo a svolazzare in giro da tanto mi sentivo al settimo cielo per la gioia di aver trovato il mio posto.

Secondo le credenze locali gli spiriti degli antenati possono trasmettere prosperità e gioia attraverso un crine di cavallo. Simili oggetti vengono utilizzati a scopo protettivo.

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Boris Khungeev: I miei antenati sia per via materna che paterna erano degli sciamani. A 55 anni ho cominciato a praticare i riti sciamanici. Non tutti sono davvero in grado di farlo. Bisogna possedere l’“udkha”, il dono, solo in questo caso si possono praticare i riti.

Gli sciamani credono che dopo la morte l’anima di una persona si trasformi in un albero genealogico e che poi con il sembiante di un’aquila dalla testa bianca raggiunga il “mondo superiore” dove dimorano il dio Tengri e il Padre Celeste.

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