Al festival della Moda Russa di Milano hanno partecipato quegli stilisti che meglio di altri sono stati in grado di interpretare le radici, la cultura e le tradizioni del paese d’origine (Foto: Emanuele Cremaschi)
Non avevano dubbi Tatiana Souchtcheva e Roberto Chinello, titolari di Società Italia e ideatori del festival della Moda Russa, sul riproporre l'iniziativa del festival anche quest'anno. Il contesto politico-economico non era certo favorevole, date le accuse e le sanzioni contro la Russia cui han fatto seguito le contro-sanzioni russe. Ormai, quando si sente parlare di Russia sulla stampa o sulle TV europee, italiane incluse, alla moda non si pensa di sicuro. Ma Souchtcheva e Chinello sono riusciti a invertire la tendenza e, almeno in questi giorni, fra l'11 ed il 13 novembre, si parla finalmente anche di moda. Di moda russa, ovviamente. Ma non solo.
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Il festival è arrivato oggi a coprire quasi l'intera vasta area dell'ex-Unione Sovietica, schierando 14 giovani talenti provenienti da Russia, Ucraina, Georgia, Kazakistan, Armenia, Uzbekistan. Per partecipare a questa edizione, sono pervenute più di 100 richieste. La rigorosa selezione degli esperti ha promosso una rosa di 14 designer fra i più abili nell'interpretare le radici, la cultura e le tradizioni dei paesi d'origine attraverso una visione personale fresca e contemporanea. I prescelti hanno dunque presentato le loro collezioni di fronte al pubblico sofisticato ed esclusivo dei principali operatori del settore della moda italiana, nella capitale del prêt-à-porter internazionale. Dall’inizio di questa avventura, nel 2007, sono stati presentati 67 designer eurasiatici, 39 dei quali, russi. E come spesso è stato, il festival ha fatto da trampolino di lancio per la moda internazionale. I giovani designer venivano infatti notati dagli show room e dai negozi e ricevevano proposte di partecipazione a fiere ed eventi internazionali.
Quest'anno nel Comitato d’Onore presieduto da Simonetta Gianfelici, responsabile del progetto Who is on next? Alta Roma e Talent Scout, erano presenti Mario Boselli, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana; Stefano Festa Marzotto, consigliere per l’Internazionalizzazione Sistema Moda Italia e tanti altri esperti della moda, fra i quali, per la prima volta, anche una rappresentante russa: Lidia Alexandrova, fashion expert e co-fondatrice di DressOne.ru. Quest'ultima ha scelto di premiare il duo Kirill Ovchinnikov e Ljudmila Razgulyaeva-Blagonravova e anche Ksenia Marchenko e Anton Schnaider per il marchio Ksenia Schnaider, offrendo così loro la possibilità di presentare le proprie collezioni sul portale e-commerce, perché, come ha dichiarato l'Alexandrova stessa, che vende online 92 brand russi, “da noi la domanda supera l'offerta” e pertanto i nuovi brand creativi sono più che benvenuti.
Le 15 Repubbliche vestono Made in Italy
Secondo le parole di Andrei Razbrodin, presidente di Soyuzlegprom (l'Unione russa degli imprenditori del tessile e dell'industria leggera, che per la prima volta ha patrocinato l'evento), “la moda italiana ha il primato europeo in Russia. Stando ai dati doganali, dall'Italia importano in Russia beni di moda per un valore complessivo di 1,3 miliardi di dollari. Al secondo posto, ma con notevole distanza, si trova invece la Germania, con un totale di 300 milioni”. E dunque, dati ufficiali alla mano (anche se in realtà, vi sarebbe di che aggiungere), chiaramente si può evincere l’importanza della Russia per l’Italia e viceversa. “Sono presidente da due anni, il nostro obbiettivo è quello di creare un sistema moda in Russia. Magari, prendendo l’esempio proprio dall’Italia, dove la moda è radicata nel tessuto industriale e culturale”. E non è un caso dunque che Soyuzlegprom abbia deciso di avere la propria rappresentanza in Europa proprio in Italia, con responsabile Andrei Gromyko.
E mentre i designer russi sfilavano a Milano, a Mosca, negli stessi giorni, nell’ambito delle “Giornate di Milano a Mosca” accompagnati dal sindaco della città, Giuliano Pisapia, i più talentuosi giovani milanesi provenienti dai vari istituti di design italiani hanno incantato Mosca con loro collezioni.
Giovani di talento. Molto diversi tra loro. Tra gli stilisti russi che hanno partecipato al festival della Moda russa c’è Bella Potemkina, le cui creazioni si ispirano alla ricca tradizione russa, al mondo della nobiltà e a quello della danza e del balletto. Poi, Irina Chernyak per 12AM by Irina Chernyak, giornalista e trend setter che oggi abita a New York e produce le sue collezioni negli USA, unendo praticità e fashion appeal. Irina Volkova per Vanity Voice adora il cinema hollywoodiano e i film italiani degli anni ’40 e ’50: è lei l’unica stilista di questa edizione del festival ad aver rappresentato il mondo della pellicceria in modo molto moderno e innovativo. Ekaterina Rozhdestvenskaya per ROB-ART by Katya Rozhdestvenskaya è la figlia del celebre poeta russo Robert Rozhdestvensky, con i suoi abiti-fotografia nati quasi per gioco, arricchiti da stampe ricavate dagli scatti realizzati durante i suoi viaggi: dai tramonti di Los Angeles alle strade della Spagna, dalle automobili retrò immortalate a Monaco alle immagini che raffigurano la natura, i fiori, le piante, gli animali. E ancora il duo composto da Kirill Ovchinnikov e Ludmila Razgulyaeva- Blagonravova: pittore e art director lui, designer lei. Lui aveva già una linea di accessori e di vestiti, ma grazie alla loro collaborazione è nata una lussuosa linea di nicchia di pantofole d’arte e di footwear per esterni: creazioni uniche che si distinguono per i decori e le immagini disegnate dallo stesso Kirill. Come dice Tatiana Souchtcheva, titolare di Società Italia e ideatrice del festival: “In tutto ciò si percepisce una visione nuova e fresca, senza tabù e stereotipi. Il segreto del successo della loro collezione è che riescono a rileggere le radici storiche e tradizionali in una chiave moderna”. Questi talentuosi artisti sono venuti per farsi vedere, per testare la piazza mondiale del prêt-à-porter e trovare anche qualche fornitore. Sono stati notati da esperti internazionali, e alcuni hanno già trovato posto nei migliori show-room. Come racconta Kirill Brook, CDO Katya Rozhdestvenskaya Studio (lei non è potuta venire): “È chiaro che il cognome di Katya le apre tante porte in Russia, ma per il mercato internazionale ci vuole talento. E noi siamo già presenti in diversi show room, Londra e Parigi comprese. Siamo molto contenti del festival. Abbiamo già trovato uno show room interessato alla nostra collezione e abbiamo persino trovato una fabbrica in Italia dove è possibile realizzare le nostre creazioni. Possiamo quindi già brindare!”.
E. U.
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