Si sta prendendo in considerazione la possibilità di trasferire allo Stato la funzione di amministratore dei domini Internet, fino ad ora gestiti da un’organizzazione pubblica (Foto: Shutterstock)
La sicurezza di Internet e la sua vulnerabilità. È stato questo il tema affrontato il 22 settembre 2014 dal Consiglio russo di sicurezza. Si prevede, infatti, di verificare la possibilità di trasferire allo Stato la funzione di amministratore dei domini, fino ad ora gestiti dall’organizzazione pubblica "Centro di coordinamento del dominio nazionale della rete Internet”.
Il portavoce presidenziale, Dmitri Peskov, ha detto che non si vuole escludere il paese dal mondo di Internet: “Ormai c’è una discreta quota di imprevedibilità nelle azioni dei nostri partner e degli Stati Uniti e in Europa e pertanto bisogna essere pronti”, ha detto Peskov, citato da Interfax. Secondo lui, non si tratterebbe di isolare la Russia dalla Rete, quanto di "proteggerla contro possibili attacchi dall'esterno”.
I russi sono pronti o meno a "disconnettersi"?
Nel luglio di quest'anno, il Ministero delle Comunicazioni e dei Mezzi di Informazione ha condotto dei test per verificare la stabilità di Internet in Russia e fronteggiare eventuali violazioni. Questi risultati verranno presi in esame dal Consiglio di sicurezza. Secondo gli i test, Internet in Russia sarebbe vulnerabile. Così adesso i funzionari stanno discutendo le misure per minimizzare i rischi.
"In considerazione di questa imprevedibilità, noi dovremmo pensare a come garantire la sicurezza nazionale”, ha detto Peskov, convinto che il governo russo tema un arresto o un attacco dall’esterno: più o meno ciò che avvenne in Siria nel 2012, quando la maggior parte dei servizi venne scollegata dal mondo esterno. Il paese rimase isolato per più di due giorni, e si dette la colpa alle “forze ostili occidentali”.
Secondo gli esperti informatici russi, un eventuale blocco della rete Internet, seppur possibile, si dimostra tuttavia alquanto improbabile: "Certo, esiste un sistema di gestione centralizzato degli indirizzi IP e di supporto dei server DNS, e l'amministrazione potrebbe teoricamente fare delle modifiche dei file della zona principale - ha affermato a RBTH Oleg Demidov, direttore del programma PIR Center - A quel punto i collegamenti tra gli indirizzi IP e i nomi dei dominio si interromperebbero. E per due settimane la Russia perderebbe il contatto con il mondo esterno. In realtà, però, questo evento è improbabile, poiché le organizzazioni che controllano i sistemi non sono statali. Sono fuori dalla politica, e pertanto non sono soggette a sanzioni”.
Secondo l'esperto è improbabile che in Russia si verifichi lo scenario siriano anche perché in Siria l'attacco coinvolse gli impianti di telecomunicazione. "Semplicemente questo non è possibile a causa dello sviluppo che storicamente ha avuto Internet”, afferma Demidov.
La posizione dei blogger
Un'altra domanda è se la Russia può "disattivare sé stessa" e se i russi sarebbero preparati a questo. “Per le grandi masse ciò è possibile - ritiene Vadim Chekletsov, direttore del centro di ricerca russo per Internet - La Cina lo dimostra. Gli utenti più avanzati possono trovare modi per by-passare tali provvedimenti". Secondo Chekletsov, non è chiaro perché occorra tagliarsi fuori dalla rete globale per garantire la sicurezza: “Se parliamo di Internet, allora la nostra rete di difesa non è collegata a quella americana o europea".
L'idea del governo mira chiaramente a sopprimere l'attivismo civile all'interno del paese, temono i blogger. "È possibile, data l'esperienza della primavera araba, che si voglia colpire i social network di origine internazionale, come Facebook e Twitter. In caso di rivolte di massa questo permetterebbe con un clic di tagliare tutti i collegamenti”, afferma Demidov.
Secondo Demidov, il blocco richiederebbe delle modifiche all’intera struttura all'interno dei confini russi, che sarebbero difficili e costose. Se questo non venisse fatto ad alto livello, potrebbe danneggiare la connessione. Tuttavia, secondo il popolare blogger Anton Nossik non vi sarebbero dei problemi tecnici. "Infatti, tutti i canali principali sono di proprietà di operatori che lavorano sotto licenza dal Ministero delle comunicazioni - ha scritto nel suo blog – La violazione delle condizioni di licenza comporta la revoca. Così qualsiasi provider russo che riceverebbe l’ordine dal Ministero delle Comunicazioni, dovrebbe disabilitare i canali richiesti in pochi minuti, semplicemente per non perdere la licenza”.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email