Stile ed eleganza: la nuova moda russa a Milano

Gli stilisti che hanno presentato le loro nuove collezioni a Milano (Foto: Calogero Russo)

Gli stilisti che hanno presentato le loro nuove collezioni a Milano (Foto: Calogero Russo)

All’Open Russian Fashion tredici giovanissimi stilisti hanno presentato le ultime tendenze dell’Est, pensate per una donna dinamica, che vuole piacere e piacersi

Ciò che conta è il tempo. Il tempo per andare a teatro, per portare i figli a scuola, per concedersi un’ora di piscina dopo il lavoro. Tempo che, tradotto nel linguaggio della moda, significa comodità e leggerezza. Senza perdere di vista il glamour.

 
A Milano, in passerella contro la crisi

Alla settimana della Moda, la Russia è arrivata a Milano con un tocco di freschezza: tredici giovanissimi stilisti hanno presentato le loro collezioni, dal prêt-à-porter agli accessori, nell’ambito del nuovo progetto “Open Russian Fashion”, organizzato per la quarta edizione di Super, il salone di Pitti Immagine dedicato alla moda femminile. Collezioni pratiche, geometriche, minimal, ma non per questo meno femminili ed eleganti. Per una donna, la nuova donna russa, lavoratrice e indipendente. Mamma e manager. Che ama piacere e piacersi, concedendosi un look meno vistoso e appariscente rispetto al passato, ma pur sempre attento all’eleganza. In ogni momento. 

Questa nuova filosofia è stata ben tradotta da Natasha Weinstock, che con i suoi abiti - pantaloni dalla forma lineare, tubini che mostrano le gambe, camicie leggere dai colori chiari e cangianti - ha voluto re-interpretare la figura femminile moderna: “Per le mie collezioni parto dalla donna di oggi: prendo ispirazione dalle ragazze di tutti i giorni, che vanno a lavorare e crescono i figli, e che, pur nella comodità, non vogliono rinunciare alla bellezza”. 

I protagonisti

Aleksandr Khrisanfov, Anna Andrienko e Natalia Buzakova (Osome2some), Anna Kovalenko e Olga Selivanova (Sol’), Anna Pavlova e Alexei Olkhovsky (Mineral Weather), Anna Slavutina, Ekaterina Philippova (KaterinaFee), Georgy Rushev (Georgy Rushev), Lesia Paramonova (Les'), Ludmila Nikishina (Luda Nikishina), Maria Golubeva (Maria Golubeva), Natali Leskova (Natali Leskova), Natasha Weinstock e Yanina Vekhteva hanno rappresentanto la Russia nell’ambito della quarta edizione di Super, il salone milanese di Pitti Immagine dedicato alla moda femminile.

Una lezione di modernità che non tralascia la qualità dei tessuti. Cotone, lino, seta. L’importante è che siano naturali. “Utilizziamo solo cotone 100% naturale - spiega Olga Selivanova, di "Sol’ Designers” -. Fino a poco tempo fa acquistavamo le stoffe in Italia. Ora invece attingiamo dalla produzione russa, che ci garantisce materiali naturali, ugualmente di qualità. Le nostre sono forme geometriche, molto semplici ma di carattere. Le donne russe d’altronde stanno cambiando i propri gusti: si stanno avvicinando a uno stile più semplice, che metta al primo posto la qualità dei materiali”.

Forme più pompose e barocche restano priorità dei gioielli. Georgy Rushev, per esempio, punta su pietre sfarzose, grandi e colorate, per realizzare pendenti e collane: monili che incorniciano volto e decolleté in maniera seducente. “Alla donna piace essere guardata e ammirata, come una dea. La moda in fin dei conti è un gioco, e anche questi gioielli sono per me un divertentissimo gioco: gioco a far sentir bene le donne. A farle sentire belle e desiderate in ogni momento”.

Scoprite tutti gli stilisti russi presenti a Milano nelle pagine successive

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Anna Slavutina

Anna Slavutina (Foto: Calogero Russo)

"È partito tutto come un hobby. Ho iniziato a realizzare i miei gioielli per passione, dando vita a quegli oggetti che avrei voluto indossare io stessa: collane, bracciali… Poi ho visto che piacevano. Amiche e conoscenti richiedevano gli orecchini che portavo. La gente ha iniziato a comprare i miei lavori. E così è nato il mio brand. Le mie creazioni ovviamente traggono ispirazione dai gusti dei russi, ai quali piace uno stile appariscente, che attira l’attenzione, anche se cerco di fare gioielli che si possano portare tutti i giorni".

"Essere a Milano per me oggi è un grande onore: la moda italiana è la numero uno al mondo, secondo me ha superato anche quella francese. Essere stilista in Russia non è del tutto semplice. Io mi ritengo fortunata. Sono riuscita a emergere. È un mercato che può dare soddisfazioni". 


Anna Slavutina (Foto: Calogero Russo)

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Georgy Rushev

Georgy Rushev (Foto: Calogero Russo)

"Stilisti non si diventa: si nasce. E io ci sono nato. Ho sempre sentito dentro di me la passione per il bello, per l’eleganza, fin da quando ero bambino. Le creazioni di uno stilista nascono nella stessa maniera in cui è nata la musica di Beethoven, o i quadri di Van Gogh: dall’ispirazione. Io, personalmente, prendo ispirazione da tutto ciò che mi circonda… dai viaggi, dalla gente, anche da questa conversazione che stiamo facendo io e Lei. Cerco di creare gioielli importanti per le donne, creazioni che le facciano sentire bene. Ogni pietra ha una sua energia particolare. Quando le mie clienti scelgono un gioiello, infatti, io non do mai consigli: sono loro stesse a trovare quello che più si adatta a loro, sulla base dell’energia che emana la pietra, e che aderisce a ogni singola persona". 

"Le mie collezioni non sono pensate solamente per le donne russe: sono per tutte. La bellezza non è una cosa d’élite, è per tutti!".


Georgy Rushev (Foto: Calogero Russo)

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Anna Andrienko e Natalia Buzakova, "Osome2some"

Anna Andrienko e Natalia Buzakova, Osome2some (Foto: Calogero Russo)

"Le nostre clienti sono perlopiù giovani donne di età compresa tra i 26 e i 35 anni. Quando studiamo una nuova collezione pensiamo a loro… e a quello che potrebbe piacere a noi! Crediamo sia importante dare vita ad abiti che aderiscano al nostro essere. Ora, ad esempio, stiamo lavorando alla nuova collezione, dove ci saranno soprattutto abiti da sera, vestiti eleganti per donne che vogliono dare il massimo e sentirsi bene". 

"Se è difficile lavorare come stiliste in Russia? La risposta è sì e no, allo stesso tempo. Sì, perché è un mercato ancora poco sviluppato, con tutti gli svantaggi e le complessità che ne conseguono. Però, essendo per l’appunto un mercato ancora poco sviluppato, ci sono molte possibilità e meno concorrenza. Si può spaziare e sperimentare ancora molto".

Anna Andrienko e Natalia Buzakova, Osome2some (Foto: Calogero Russo)

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Olga Selivanova, "Sol’ Designers"

Olga Selivanova, Sol’ Designers (Foto: Calogero Russo)

"Le difficoltà che si incontrano in Russia, quando si fa questo lavoro, sono perlopiù legate ai materiali: non c’è una solida produzione di tessuti, questo settore è ancora poco sviluppato rispetto ad altri paesi. Le mie collezioni precedenti, per esempio, erano realizzate con tessuti italiani, che acquistavo in Italia e importavo in Russia. Pensa un po’… abiti russi, realizzati con tessuti italiani! Una combinazione interessante! Ora invece sono passata a materiali russi, anche per una questione di costi. Questi abiti, per esempio, sono realizzati con tessuti cento per cento naturali. È tutto cotone, prodotto in Russia". 

"Le mie collezioni generalmente partono dalle forme: scelgo forme semplici e geometriche. Io, oltre a essere stilista, sono anche fotografa, per cui faccio molta attenzione alle linee. Partendo dalle forme immagino abiti semplici, che possano essere indossati tutti i giorni".


Olga Selivanova, Sol’ Designers (Foto: Calogero Russo)

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Natasha Weinstock

Natasha Weinstock (Foto: Calogero Russo)

"Le donne di Milano profumano moltissimo! Ho notato questo, appena sono arrivata in questa città. Volendo fare un paragone tra la moda italiana e quella russa, credo che si assomiglino molto, pur nella loro diversità: sono come due sfere che guardano l’una verso l’altra. Noi, d’altronde, abbiamo molto da imparare dalla moda italiana. E da essa prendiamo costante ispirazione. Le mie collezioni comprendono abiti che, a seconda degli abbinamenti, possono essere sportivi ed eleganti allo stesso tempo. Mi piace giocare con le forme, con le proporzioni, pensando a come gonne e maglioni possano essere indossati dalle donne di tutti i giorni, dalle donne che vanno a lavorare e vogliono sentirsi belle e comode in ogni momento".


Natasha Weinstock (Foto: Calogero Russo)

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Maria Golubeva

Maria Golubeva (Foto: Calogero Russo)

"Quando ero bambina disegnavo e cucivo abiti per le bambole. Ora sono qui, a presentare le mie collezioni al pubblico milanese. Di tempo ne è passato! Ora disegno i miei abiti semplicemente ascoltando le mie emozioni, cercando di ritrarre le impressioni che provo durante i miei viaggi, osservando la natura. Una delle ultime collezioni, per esempio, ha preso ispirazione dai fiori e dall’arcobaleno. Ora invece sto lavorando a una serie di abiti lunghi che mettano in risalto l’intera figura della donna, snella e longilinea".

"In Russia, per quanto riguarda la moda, si sta ancora sperimentando molto. A breve parteciperà alla Mercedes Fashion Week di Mosca, la settimana della moda della capitale russa: un’occasione importante per farsi conoscere e per osservare come questo settore si sta evolvendo".

Maria Golubeva (Foto: Calogero Russo)

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Lesia Paramonova, "Les'"

Lesia Paramonova, Les' (Foto: Calogero Russo)

"Il nome del mio marchio di abbigliamento, Les, non è casuale: non solo è l’abbreviazione del mio nome, Lesia, ma significa “bosco”. Le mie collezioni infatti nascono sempre dalla natura che ci circonda, sia essa reale o immaginaria. Prendo ispirazione dagli animali, dalle piante, dai fiori, e intorno a essi costruisco una storia. Una vera e propria favola che scrivo, nero su bianco, e poi, in collaborazione con alcuni illustratori, disegno sulle camicie, sulle maglie e sui vestiti. Nel tempo sono stata contattata da diversi illustratori, che si sono dimostrati interessati al mio modo di creare i vestiti. Una delle ultime collezioni è stata realizzata insieme a Siao Ron Ciang, un’illustratrice di Taiwan. Io ho scritto la favola, inventato la storia e descritto i personaggi. Poi lei ha trasferito tutto sugli abiti. La favola la si può ammirare ovviamente solo osservando l’intera collezione. Ogni collezione è un nuovo mondo che io stessa invento e creo. Per questo preferisco definirmi più artista che stilista". 

Lesia Paramonova, Les' (Foto: Calogero Russo)

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Aleksandr Khrisanfov 

Aleksandr Khrisanfov (Foto: Calogero Russo)

“L’ispirazione per nuove forme e nuove collezioni è tutta intorno a noi, sta nell’universo. Bisogna solamente riuscire a coglierla e a interpretarla, perché si presenta in maniera frammentaria. Ma se una persona ha intuito e sensibilità, il gioco è fatto. È così che nascono i miei abiti. Ora sto lavorando alla nuova collezione, in attesa di partecipare alla prossima edizione della Settimana della Moda di Mosca. Il mio sogno è quello di presentare le mie creazioni sulle passerelle milanesi, il prossimo anno”. 

Lo spazio dell'Open Russian Fashion (Foto: Calogero Russo)

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Ekaterina Philippova, "KaterinaFee"

Ekaterina Philippova, KaterinaFee (Foto: Calogero Russo)

"Sono cresciuta circondata dalla moda: mia madre era stilista, e fin da bambina ho vissuto all’interno degli atelier, tra gente che cuciva e disegnava. Il mio stile è uno stile abbastanza eterogeneo, che prende spunto sia dal gusto russo, sia da quello europeo: ho vissuto per un lungo periodo a Londra, e la mia creatività è sicuramente stata influenzata da quello che ho visto lì". 

"Mi piace lavorare con nuove forme, sperimentare. Le mie creazioni nascono comunque dall’idea che un abito deve essere per prima cosa indossato, e poi mostrato. Quindi deve essere comodo, oltre che elegante". 

Ekaterina Philippova, KaterinaFee (Foto: Calogero Russo)

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Luda Nikishina

Luda Nikishina (Foto: Calogero Russo)

"Essere qui a Milano è un’opportunità preziosa per vedere come reagisce il pubblico europeo e milanese davanti alle mie collezioni. Credo che i miei abiti si adattino a tutti: sono pensati con colori vivaci e forme semplici". 

"A livello generale non è difficile intraprendere la carriera dello stilista: così come non è difficile fare qualcosa che si ama alla follia. La cosa complicata è creare un marchio importante, capace di essere innovativo e concorrenziale".

Luda Nikishina (Foto: Calogero Russo)

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Anna Pavlova e Alexei Olkhovsky, “Mineral Weather” 

Anna Pavlova, Mineral Weather (Foto: Calogero Russo)

“Il nostro pubblico di riferimento appartiene alla sfera più creativa della società, alla sfera degli artisti, delle persone che vestono in maniera trasgressiva e originale. Pensiamo agli architetti, ai designer… Stiamo infatti studiando forme particolari da adattare agli accessori: combinazioni che non si possono portare tutti i giorni. Ci piace osare, sperimentare. Ed essere presenti qui a Milano è sicuramente una vetrina importante, non solo per avere maggiore visibilità, ma anche per osservare le ultime tendenze mondiali”.

Alexei Olkhovsky, Mineral Weather (Foto: Calogero Russo)

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