Foto: Itar Tass
La moda dei tatuaggi artistici si è diffusa in Russia con lo zar Nicola II, che durante un viaggio in Giappone, si tatuò l'immagine di un dragone sul braccio sinistro. La cosa non passò inosservata e ben presto anche la gente comune cominciò a tatuarsi. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre, la gente smise per un periodo di tatuarsi il corpo, ma non per molto. L'interesse per le immagini tatuate si diffuse successivamente nelle carceri. Fu così che i tatuaggi iniziarono a essere considerati un simbolo del mondo criminale. Vennero persino proibiti per legge, ma il divieto durò solo un breve periodo di tempo, dal 1937 al 1939. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, molti soldati tornarono a casa con il corpo tatuato e fu così che questa cultura si diffuse anche tra i militari. I primi saloni legali di tatuaggi vennero aperti nel Paese solo negli anni '90.
Una moda che arriva dall’esercito
Molti tatuatori si sono stati formati durante il servizio militare. Petr disegna bene e per questo i suoi commilitoni gli chiedevano spesso di decorare i loro corpi con tatuaggi, nonostante le regole generali dell’esercito lo vietassero espressamente. "Di solito riuscivo a eseguire dei disegni quando ero in ospedale, dove ero poco controllato ed era più pulito. Penso che li proibissero perché per realizzarli è necessario un ambiente asettico. E in caserma era piuttosto facile prendersi un'infezione facendosi un tatuaggio", spiega Petr. "Mi chiedevano di tatuare ogni sorta di nomi, aerei, navi e carri armati. C’era anche chi mi chiedeva ritratti. Utilizzavamo inchiostro di china come tintura". Di ritorno dal servizio militare, Petr non ha realizzato più nessun altro tatuaggio perché, come confessa, non gli piacciono per nulla i corpi tatuati.
Alexander Mosolov, del salone di tatuaggi "Magnum", al contrario, dopo essere tornato dal servizio militare, ha fatto della tatuatura la sua professione. "Ho iniziato a fare tatuaggi per caso. Durante il servizio militare me ne fecero uno e poi ho cominciato da solo a migliorarlo e a colorarlo. Ho anche costruito per conto mio una macchina tatuatrice. I miei commilitoni se ne sono accorti e hanno cominciato a chiedermi di tatuarli. Da allora sono passati quindici anni ed ho avuto migliaia di clienti", racconta Alexander.
Il tatuatore confessa di preferire lo stile giapponese e i tatuaggi colorati, tuttavia ci sono anche delle mode che si impongono tra i clienti. "Coesistono mode transitorie e classici senza tempo. Si considera un classico, ad esempio, lo stile realista in bianco e nero o a colori, con motivi ricorrenti come le farfalle e le rose, che si ripetono regolarmente”, spiega Alexander. “Non molto tempo fa andavano di moda i tatuaggi punk, ora invece la gente vuole tatuarsi incisioni del Medioevo e dotwork, una tecnica che a partire da una serie di punti da vita a foto, ritratti od ornamenti. In Russia si è imposta poi anche la tendenza tedesca del Realistic trash polka con soggetti tetri e leggermente squallidi dove un elemento risulta ben visibile e viene poi macchiato con altri colori". Circa 3-5 anni fa, erano in molti a volersi tatuare anche immagini in perfetto stile Old School, immagini primitive in stile comic, cariche di simboli ideologici, tra cui molti tratti dalla tematica marina e anche della biomeccanica, con immagini che riproducono rocchetti dentati sotto la pelle, lacerazioni sulla pelle, ma anche tentacoli multicolore che sporgono da sotto la pelle. "La maggior parte dei clienti sceglie il tatuatore a seconda del disegno che vogliono tatuarsi. Vuoi tatuarti degli uccelli, cerchi qualcuno che disegna molti uccelli", spiega Alexander.
Favole e geroglifici
Ad Andrey Barkov la gente è solita chiedere soggetti tratti dal mondo delle favole. Ha realizzato la protagonista della fiaba di Lewis Carrol, Alice nel paese delle meraviglie, in tutte le varianti possibili, come compare nel film, nel cartone animato o nelle illustrazioni del libro. "Ultimamente ho avuto molti clienti che volevano tatuarsi un gufo. Ma in genere è difficile sistematizzare i disegni che realizzo, l'immaginazione umana è infinita”, osserva ironicamente il tatuatore. "Posso dire che c’è un folto gruppo di russi che prediligono tatuarsi sul corpo aforismi, soprattutto in latino”. Anche il suo collega dello studio "Freedom tattoo", Sasha, evidenzia l'amore dei russi nei confronti delle frasi tatuate. "Cinque anni fa alla gente piaceva tatuarsi geroglifici, ora preferisce gli aforismi", spiega il tatuatore. "I russi sono soliti decidersi prima quando devono tatuarsi una frase che un disegno, anche se questo ha una carica semantica inferiore ed è più difficile che stanchi nel corso degli anni. La frase più comune è: “Una vita, un amore”. Molto diffuse sono anche le abbreviazioni”.
Per quanto riguarda i geroglifici, che andavano di moda fino a pochi anni fa, i maestri tatuatori russi li tatuano senza sapere che cosa significhino. "A me non importa che cosa significano, l’importante è che lo sappia il cliente. Io li tatuo senza pensare, non sono tenuto a conoscere il loro significato, è il cliente che deve preoccuparsi di ciò”, spiega Sasha. Andrey ha fatto più di una volta cambiare idea a un cliente su un tatuaggio, soprattutto quando arriva qualcuno che è troppo giovane o non ha ben chiaro che cosa tatuarsi. "Penso che fino ai 22-23 anni l’umore cambi troppo rapidamente e che la persona non sia pronta per scegliere qualcosa con la quale dovrà vivere per il resto della sua vita. A partire dai 25 anni, invece, la gente è già più in condizioni di scegliere disegni piuttosto sensati", spiega il tatuatore. D'altra parte il tatuaggio può dare alla persona che se lo fa una nuova direzione nella vita. Un giorno, ad esempio, si è rivolto ad Alexander per un tatuaggio Henrij Emanuel, di 63 anni. "In tre anni gli abbiamo tatuato tutto il corpo", spiega Alexander. "Henrij è stato fotografato da celebri fotografi che con le sue foto hanno vinto premi importanti”.
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