La Russia festeggia vent'anni di Internet

Vent'anni fa l'attribuzione alla Russia del dominio .ru (Foto: Itar Tass)

Vent'anni fa l'attribuzione alla Russia del dominio .ru (Foto: Itar Tass)

Dalla politica all'e-commerce. Ecco come (e quando) la rete ha cambiato la vita dei cittadini della Federazione

Nel 2014 il mercato russo di Internet ha festeggiato il suo 20° compleanno: la nascita di Runet risale al 7 aprile 1994 quando la Icann ha assegnato alla Russia l'estensione del dominio 'ru'. Questa pietra miliare rappresenta un buon motivo come un altro per riassumere, fare il punto e tracciare grafici e tabelle. I risultati di Runet non sono tuttavia destinati a diventare la grande novità di quest'anno: ciò che è davvero oggetto di discussione in relazione a Runet sono i tentativi da parte dello Stato di controllare il settore. Sergey Plugotarenko, direttore dell'Associazione russa per le comunicazioni elettroniche (RAEK - Rossiyskaya Assotsiatsia Elektronnykh Kommunikatsii) ha dichiarato: “Il momento in cui lo Stato ha cominciato a mostrare interesse per il controllo di singoli settori di Runet e della Rete ha avuto inizio nel 2012”.

Infatti dal settembre 2012 sono state approvate in maniera alternata non meno di dieci leggi che hanno avuto un impatto significativo sul funzionamento di Internet in Russia. La prima ondata di disegni di legge mirava a proteggere i minori dai contenuti dannosi in rete. I siti erano tenuti a dimostrare la loro classe e al Roskomnadzor, un reparto speciale del ministero delle Comunicazioni, è stato dato il potere di bloccare i siti web che divulgano contenuti illegali (su temi come gli stupefacenti, la propaganda del suicidio e la pornografia infantile). Poi nel 2013 è apparsa la legge anti-pirateria, in base alla quale i siti che distribuiscono materiale protetto da copyright possono finire in tribunale. Poco dopo è arrivata una legge che vieta l'uso delle parolacce che contempla come pena la revoca della licenza.

Roskomnadzor riferisce periodicamente del blocco di decine di siti contenenti informazioni illegali. Sottolineando che questo non rappresenta in alcun modo una politica di regolazione del mercato poichè il dipartimento sta esercitando la legislazione esistente. La stessa normativa tuttavia solleva degli interrogativi. L’allarme del settore è legato al fatto che le leggi che regolano Internet spesso vengono approvate senza consultare la comunità degli esperti. Sia gli osservatori, che gli utenti spesso percepiscono il potenziale di abuso insito nella legislazione vigente, così come la minaccia per il funzionamento di Internet in generale. In un modo o nell'altro questo trend è proseguito nel 2014: pochi mesi fa è stata approvata una legge in base alla quale i siti web potevano essere bloccati per “istigazione ad azioni illegali”, insieme a una legge secondo cui i blog che hanno un traffico di oltre 3mila utenti devono essere registrati presso il Roskomnadzor e a una legge che vieta i pagamenti elettronici anonimi.

Per l'Internet russo si tratta di un fenomeno nuovo. Runet è stato, per la maggior parte della sua storia, plasmato da imprese private e si è sviluppato in un regime di quasi isolamento totale dallo Stato. Inoltre, in confronto ai media tradizionali, la maggioranza dei quali è stata a lungo controllata dallo Stato, Internet ha rappresentato per lungo tempo un pilastro della libertà di parola e delle transazioni commerciali.

Quando tutto è iniziato

Naturalmente Internet esisteva già in Russia prima del 1994 - all'Unione Sovietica venne data l'estensione del dominio ‘.su’ nel 1990. Come in altri paesi, è stato soprattutto il personale delle istituzioni scientifiche ad aver avuto inizialmente accesso alla rete. Anche quando ha oltrepassato i confini della comunità accademica, Runet è stato protetto per un lungo periodo di tempo. Fino alla fine degli anni Novanta in Russia Internet è stato appannaggio di appassionati e sperimentatori: Maksim Moshkov (fondatore della prima biblioteca online russa), Anton Nosik (l'autore del primo blog in lingua russa) Artemiya Lebedeva (fondatore del primo studio di web-design). “Internet funzionava solo come business per le aziende di comunicazione", ha ricordato Anton Nosik. La ragione è che qualunque fosse il costo di accesso a Internet dial up (ossia su linea telefonica, tramite modem, ndt), questo prezzo veniva comunque pagato. Se gli utenti pagano questo prezzo è nel vostro interesse raggiungere più utenti”.

I capi di molte delle più grandi aziende citano la crisi del 1998 come uno degli eventi che hanno facilitato la diffusione di Internet in Russia. Per le aziende IT ('Yandex' fondata nel 1997), per le prime società media online ('RosBiznesKonsalting', 1995) e per lo shop online di Runet (Ozon.ru, 1998) questo anno di crisi è diventato un vero e proprio momento di boom. Qualcuno mette in evidenza il calo il costo del lavoro, qualcun altro la necessità di informazioni aggiornate. Il pubblico di Runet è stato calcolato in centinaia di migliaia di utenti e anche di più. L'opinione popolare è che proprio a causa di questo numero relativamente basso di utenti Internet sia riuscito a evitare l’attenzione delle autorità russe per così tanto tempo. Negli anni Duemila tuttavia il pubblico di Runet è davvero decollato, nel 2011 ha raggiunto i 51 milioni di utenti.

Il business di Internet è cresciuto insieme a Internet e, grazie all’aumento degli utenti, Yandex è riuscito a raddoppiare il proprio fatturato. Nel 2008, quando è arrivata un’altra crisi, il fatturato della società ammontava a 300 milioni di dollari (ossia, 10.148.073.000,00 rubli o 176.667.000,00 sterline). Nella seconda metà di questo decennio, Internet è diventato parte integrante della vita quotidiana e professionale di milioni di russi. I quali hanno imparato ad acquistare prodotti nei negozi online e a utilizzare ampiamente “Wikipedia”, mentre il paese ha sviluppato un proprio servizio di posta elettronica (il gruppo Mail.ru, che nel frattempo è diventato la più grande holding company che opera nel settore Internet del paese. Questa società è stata quotata al London stock exchange e nel 2013 è approdata nel mercato globale con il sito My.com), un servizio di social network e siti Internet di notizie. Stando così le cose non era fattibile per Runet non finire sotto i riflettori.

Il grande business

Come spiega German Klimenko, direttore generale e proprietario di Liveinternet: “In Internet è stato investito del denaro e, da piccola comunità, Yandex lo ha fatto sbocciare del tutto, facendolo diventare un grande business dove ciascuno si sta facendo un nome”. Nel 2008 Dmitriy Medvedev è diventato presidente della Russia. Egli ha più volte sottolineato la necessità di una tecnologia moderna e innovativa per lo sviluppo del paese. Medvedev ha creato un proprio account su Twitter e non ha nascosto il fatto che per lui Internet rappresentasse la principale fonte di notizie. L'influenza dello Stato su Internet si è fatta più forte, ma i tentativi da parte dello Stato di influenzare il settore Internet non sono avvenuti in maniera sistematica. Runet è destinato entro il 2014 a diventare uno dei settori chiave dell'economia russa.

In un incontro con i leader delle società russe che operano nel mercato di Internet avvenuto a giugno il presidente Vladimir Putin ha annunciato che il fatturato annuo per il mercato Internet in Russia nel 2013 ha superato un milione di rubli (ossia 52.213.858,92 sterline o 88.673.752,32 dollari), raggiungendo l’1,7 per cento del Pil del paese. Tenendo conto anche dei mercati che dipendono da Internet, questa percentuale raggiunge l’8,5 per cento. “Il settore locale di Internet sta vivendo una crescita di tutti i suoi parametri chiave”, spiega Plugotarenko. Runet sta crescendo di vari punti percentuali all’anno in tutti questi parametri. Perciò Internet in Russia non rappresenta semplicemente un settore dinamico e in via di sviluppo, ma sta sorpassando quasi tutti gli altri mezzi di comunicazione, l'economia e l'ambiente.

Il direttore dell'Associazione russa per le comunicazioni elettroniche ha ammesso tuttavia che se il tasso annuo medio di crescita 2-3 anni fa era del 30-50 per cento, adesso è invece sceso al 20-30 per cento all'anno. Egli ritiene che questo rallentamento non sia direttamente legato al crescente controllo da parte dello Stato, ma più al fatto che il settore è ormai “maturo”. “Considerando che le leggi sono discusse, approvate ed entrano in vigore ogni 6-12 mesi in media, ignorando tali ‘rapide iniziative’ che sono state approvate in tempi molto brevi, è troppo presto per parlare di qualsiasi impatto significativo che le nuove leggi possono aver avuto sul mondo di Internet”, dice Plugotarenko. A suo parere, non sarà possibile valutare come le ultime iniziative legislative hanno impattato su Runet prima del 2015. L'autore è caporedattore della pubblicazione TheRunet.

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